L’allenatore ideale per l’Inter era ed è Walter Zenga

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Zero a quattro in casa, e lascia perdere se hai giocato a Torino, e non a Genova, con il Vojvodina di Novi Sad, che non è il Barcellona e neanche è più forte del Carpi, nell’andata dei preliminari dell’Europa League. Che da autunno sarà solo su Sky che ha perso la Champions ed è sempre disperata. In compenso da domani gli abbonati alla tivù di Murdoch potranno vedere gratuitamente i canali satellitari della Juve e della Roma. Che i match dei bianconeri e dei giallorossi in Champions mostreranno in differita a mezzanotte. Che non è la stessa cosa della diretta, però a volte basta accontentarsi e il giorno dopo rimanere a letto e non andare a lavorare. Penso e dico che Walter Zenga sarebbe stato, e lo sarà anche in futuro, l’allenatore ideale dell’Inter, la squadra che dal post Mourinho non si è negata nulla quando ha dovuto abbassare le braghe e, se deve buscarle, come spesso ultimamente le accade, lo fa senza mezzi termini e senza badare alle brutte figure. Non infatti per voler rigirare il dito nella piaga, ma solo perché ho un debole per i numeri, volevo ricordare ai tifosi della Beneamata che negli ultimi quattro campionati la differenza tra l’Inter e la Juve è stata in totale di 133 punti. Ovvero di ben 33 punti a stagione con il resto di uno. In virtù del 58-84 nel 2011-12 e dei successivi 54-87, 60-102 e l’ultimo 55-87. Con Stramaccioni, Mazzarri e Mancini in panchina. Si può far peggio di così? Non credo. Nemmeno giocando a pallacanestro. Anche se Zenga ce la potrebbe mettere tutta e pure riuscirci. Come del resto il sottoscritto con zero euro però di compenso. Anche a Sconcertino Sconcerti invero piace di solito fare i conti, ma chissà per quale regione non li fa mai in tasca del suo allenatore con le meches che quest’estate ha fatto spendere l’ira di Dio al povero Thohir convincendolo di poter vincere lo scudetto. Come no? E’ quasi matematico. Già Roberto Mancini è il tecnico in Italia che guadagna di più: quattro milioni puliti più i bonus. E il secondo è Walter Ego Mazzarri. Già il magnate indonesiano, che ha un fratello maggiore che si chiama Garibaldi, ha da scucire per un altro anno a Mazzarri 300 mila euro al mese senza poter pretendere da lui che gli porti nemmeno un bicchiere d’acqua di rubinetto. Già che c’è allora perché Thohir non prenota subito Walter Zenga per il prossimo campionato? Oltre tutto gli costerebbe un decimo rispetto agli altri due messi insieme. Stamattina il Vipiretta è stato molto chiaro. Che più chiaro di così si muore. “Ora basta con le seghe: devono solo giocare a pallone”. Ed è questo il vero problema. O forse spera ancora che la Sampdoria vinca in Serbia 5-0 e passi il preliminare di Europa League? Ieri sera ho smesso di guardare la partita sullo 0-3 perché mi faceva male al cuore vedere i blucerchiati in quegli stati e Zenga soffrire in quel modo. Mentre Giacomo Capuano (Raidue) profetizzava: “Per la Samp a Novi Sad tra una settimana non sarà certo una passeggiata” e Tramezzino Tramezzani lo guardava allibito pensando: “Ma cosa sta dicendo questo scemo?”. Insomma mi vorrei sbagliare, ma tra otto giorni Walter Zenga non sarà più il tecnico della Sampdoria. E arriverà Fantantonio Cassano. Giocatore e allenatore. Perché no? Non me ne meraviglierei. Con Donadoni magari vice. O forse c’è ancora qualcosa che riesce a stupirvi nel mondo del pallone?