Forse è meglio riderci sopra. Come fa tutti i giorni il gustoso Gene Gnocchi sulla Gazzetta. “Sorrentino non si ferma più: dopo aver licenziato Ballardini, ha reintegrato Maresca e si è raddoppiato lo stipendio”. Solo che adesso bisogna magari mettere almeno un po’ di chiarezza in tutta questa ennesima storia molto comica, altrimenti chi non la conosce finisce per non apprezzare l’ironia del nostro Rompipallone. Personaggi ed interpreti. Maurizio Zamparini, 74 anni, friulano di Sevegliano, provincia di Udine, dal 2002 presidente del Palermo dopo esserlo stato del Venezia per quindici stagioni. Detiene l’imbattibile record d’allenatori licenziati: cinquantaquattro, se non ho sbagliato i conti. Almeno un paio di media all’anno. Dei quali gli ultimi due, Beppe Iachini e Davide Ballardini, esonerati dopo una vittoria in campionato. C’è o ci fa? Nessuno l’ha mai capito. E comunque, se ci fa, è formidabile. E se invece è proprio fatto così? Solo lo zio Aurelio De Laurentiis lo batterebbe in autostima e simpatia. Stefano Sorrentino, 37 anni a marzo, di Cava de’ Tirreni, portiere e capitano del Palermo, quattro figlie: Carlotta, Matilda, Maria Vittoria e Viola, cresciuto nelle giovanili della Juventus, 276 presenze in serie A, delle quali 101 tra i pali dei rosanero. Prima di Natale, dopo aver parato l’ennesimo rigore, chiede a Zamparini il rinnovo del contratto senza ricevere risposta alcuna. Enzo Maresca, 36 anni a febbraio, di Pontecagnano Faiano, provincia di Salerno, cresciuto nelle giovanili del Milan, debutta nel 2000 in serie A con la Juve, quattro gol in bianconero, il primo dei quali in un derby quando festeggia facendo le corna al/del Toro. Contesta lo scorso novembre il presidente che, dopo la vittoria per 1-0 sul Chievo, ha sostituito Iachini con Ballardini. Zamparini sbotta: “Iachini mi ha fatto perdere un sacco di soldi: Maresca deve smetterla di dire stronzate” e lo sbatte fuori rosa. La storia ai giorni nostri. Il mite Ballardini da Ravenna, un po’ miope, tanto di ghiaccio, non funziona: non ride mai, neanche se gli fai il solletico, e alla Befana perde in casa 1-3 con la Fiorentina. Il padrone del Palermo è furioso: vuole cacciare il tecnico e richiamare Iachini, ma litiga con l’ex sul mercato e ricambia in un secondo idea. Sino a quando? Racconta Zamparini: “Ballardini mi comunica che vuole lasciare fuori Sorrentino. Io gli dico se è diventato matto”. Sorrentino lo viene a sapere e sabato litiga con Ballardini. E qui uno si aspetta che il presidente cacci dal ritiro il portiere. Al contrario intima al povero diesse Manuel Gerolin: “Se non gioca Sorrentino, mando a casa anche te”. Cosa c’entra Gerolin? Niente. E comunque il Palermo vince 1-0 a Verona col suo capitano in porta. Segna Vazquez e il signore di Ravenna non fa una piega. Il commento di Zamparini: “Facendo il muto, Ballardini si è auto-esonerato”. E’ invece un ammutinamento in piena regola. Che al confronto quello del Bounty era una sciocchezza. Marlon Brando è Stefano Sorrentino che ottiene dal presidente anche la riconferma e forse pure il raddoppio dello stipendio. Come aveva scherzato Gene Gnocchi. La comica continua. Ma ora tutto finalmente quadra. O quasi. Il Palermo a sorpresa è affidato a Guillermo Barros Schelotto, 42 anni, di La Plata, al quale il Boca Juniors ha dedicato una statua all’interno del suo glorioso museo. L’argentino sarà però affiancato in panchina da Fabio Viviani, un fedelissimo del Cagnaccio Iachini. E Maresca? E’ notizia d’oggi, fresca fresca: è stato reintegrato in prima squadra. Mi pareva ovvio. Per la serie: tutti i salmi finiscono in gloria. Ma anche: chi ci capisce qualcosa è bravo. Ah, dimenticavo: nelle sue quotidiane esternazioni in tivù e in radio, via Skype o al cellulare, Maurizio Zamparini ha stamane anche confessato d’aver contatto Giovanni Trapattoni per fare il presidente del Palermo al suo posto. “Ho la mia età, non posso continuare a prendere aerei da Palmanova”. Veramente il Trap ha due anni più di lui. E comunque, dopo Francesco Guidolin, anche Giovanni ha cortesemente rifiutato. Peccato. Ma come dicono a Napoli: accà nisciuno è fesso.