Una volta si diceva: fuori il dente, fuori il dolore. Adesso non più. O, meglio, si fa come la Juve: ci si tiene il mal di denti, che pure è una gran brutta compagnia, piuttosto che annunciare al popolo bianconero che Arturo Vidal è stato ceduto al Manchester United. Il Conte Antonio lo sa da tempo. E per questo se ne è andato. Non per altro. Hanno detto che era depresso, stanco, demotivato. Probabilmente era solo stanco di essere preso per il cesto. Cuadrado no perché con la Fiorentina non si tratta neanche uno sputo. Sanchez men che meno: costa uno sproposito. Ed infatti Alexis è finito all’Arsenal per 42 milioni di euro. Francamente troppi. L’importante era non raccontarsi bugie. Non abbiamo i soldi per acquistare nessun maledetto top player. O kappa. Basta saperlo. E non possiamo vincere la Champions. Ma possiamo tenerci almeno i due fuoriclasse che già abbiamo, cioè Pogba e Vidal. Garantito al limone. Bene: allora resto. Servirebbe un difensore: Barzagli è out sino a novembre, di Ogbonna non c’è da fidarsi. Detto fatto: Peluso al Sassuolo per Marrone che era già della Juve. Io ti do cinque milioni pagabili in tre anni, tu me ne dai quattro e mezzo in altrettanto tempo: uno scambio praticamente alla pari. In più è arrivato Evra che non è proprio l’ideale per una difesa a tre e nemmeno è più di primo pelo, 33 anni compiuti il 15 maggio, ma in compenso l’ha quasi regalato il Manchester United al quale andranno un milione e 200 mila sterline in due rate. Un vero affare. A centrocampo non ci sono problemi: è di troppo addirittura Marchisio. E davanti neanche se ne parla: tra vecchi e in comproprietà sono dieci gli attaccanti in tutto. Però il riscatto di Osvaldo è esagerato, Berardi resta un altro anno a Sassuolo, Quagliarella al Toro e Vucinic all’Al Jazira fanno in tutto 10 milioni che non sono assolutamente da buttare, più gli 8 per la metà di Immobile dal Borussia Dortmund e i 7 e mezzo dal Sassuolo per tutto Zaza. Così almeno con i 25 intascati mi comprerete almeno Iturbe, buttò là il Conte Antonio disperato qualche giorno prima del ritiro (per risparmiare) a Vinovo. Sentì invece attorno a sé il gelo. Marmotta farfugliò qualcosa: La Juve non partecipa ad alcuna asta, men che meno con la Roma. E Andrea Agnelli aggiunse con un filo di voce quasi non volesse farsi sentire: Vidal non si tocca e non si muove, se tuttavia se ne volesse lui andare e ci dessero davvero più di 50 milioni di euro, facciamo 60 e non se ne parla più, come potremmo riuscire a tenerlo? E così il Conte tolse il disturbo e è arrivato Acciuga. Molto bene. Peccato che adesso però lo si debba dire ai tifosi. E peccato pure che nel frattempo anche Morata sia out per due mesi e giusto oggi Tevez sia volato in Argentina perché gli hanno sequestrato il padre. Restano in attacco Llorente, Giovinco e Pasquato. E Motta e De Ceglie in difesa. Evviva. Più Pereyra che non farà rimpiangere l’Arturo al quale non si possono dare gli otto milioni all’anno che gli ha garantito il Manchester United per le prossime quattro stagioni. Già, è vero. Romulo (mi) piace, può giocare in cento ruoli, ma non può fare tutto da solo. L’importante è comunque che la Juve non si sogni di vincere quest’anno il quarto scudetto di fila. Senza Conte e Vidal sarà impossibile. Come è più importante ancora che non prenda per il cesto anche il popolo bianconero. Perché la Signora è nostra: l’ho già detto. Non della Fiat e nemmeno degli emiri. Qualora, c’è da sperarlo, acquistassero loro domani la Juve e avessero i petrodollari per trattenere almeno Pogba.