Bastano una palla e due cestini per giocare a pallacanestro. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma non è proprio vero: domandatelo per esempio a Zare Markowski con quanti palloni gioca la sua Reyer? Minimo tre: uno per Andre Smith, l’altro per Donell Taylor, il terzo per il resto della squadra. E ancora non sono sufficienti da quando è arrivato Sasha Vujacic in vacanza a Venezia: ne vuole anche lui uno tutto per sé. Giusto. Anzi, legittimo. Dal momento che The Machine è stato una stellina della Nba ed era fidanzato sino ad un anno fa con Maria Sharapova che, oltre ad essere più gnocca della moglie di Gigi Buffon, ti fa fare il giro del mondo in mezzo secondo con un solo manrovescio. E intanto “io pago” ho sentito recentemente strillare Brugnaro imitando il grande Totò. Ora il paron dell’Umana ha un caratterino che vi raccomando, ma in questo momento mi è molto difficile dargli torto. Oltre tutto perchè la sua società ha un budget inferiore solo a quelli di Milano e Sassari. E in più, di tutta la serie A, Venezia è la squadra che perde più palloni: almeno una ventina a partita quando non sono due dozzine. Ma si può?E allora prima d’andare a “remengo”, anche se mi dicono che abbia una barca di soldi, il mio illustre concittadino ha deciso per risparmiare di comprare anche la Molten che a Hiroshima fa palloni a spicchi d’arancia dal 1958. Lo stesso anno in cui ho cominciato a giocare a pallacanestro, come? “Molto male, grazie”, nel palazzetto dello sport di via Olimpia (appena inaugurato) dove è cresciuto Renato Villalta sotto gli occhi lucidi del buon Augusto Giomo. Tiravo i tiri liberi a due mani, cioè alla Maggetti, che è stato un signor play nell’Ignis Napoli e Varese del commendator Giovanni Borghi. A Remo Maggetti, che aveva un naso più aquilino del mio, hanno intitolato il palasport di Roseto degli Abruzzi. A me, quando morirò, daranno se mi va bene un bel calcio nel sedere urlandomi “bastardo!”. Questa del resto è la fine che meritano i satiri che fan satira di sinistra, come i Luttazzi e i Guzzanti che già in vita vengono emarginati dalle tivù che sono tutte di destra o quasi, a parte (forse) Raitrè. Però, adesso che ci penso, se nel 1958 iniziavo a giocare a basket, non è vero quindi che Cicciobello Tranquillo, come lui sostiene, ha inventato la pallacanestro? Doveva infatti ancora nascere e, come me, timbrare due gemelli. Al quale ad uno ha dato il nome di Michelino. Chissà mai perché?