Sono le sette ed è ancora buio. O quasi. Un quarto d’ora e sarà l’alba di un’altra lunga domenica di sport. Non fa freddo e neanche piove. Ho registrato tutto su Sky Q che ho in casa. Così non mi perdonerò niente di niente. Tranne la finale a sorpresa di SuperCoppa di pallavolo tra Trento e Modena. Tifando ovviamente per Julio Velasco che non parla con Mamma Rosa: un mito nella leggenda. Sky Q è un’altra meravigliosa invenzione dei giorni nostri: basta solo farci la mano e poi hai il mondo e il satellite in pugno. Stanno pulendo la via e per le strade non c’è anima viva quando comincia il Gran Premio del Giappone e Verstappen non va a infastidire le due Mercedes, mentre Vettel nel primo giro risale dall’ottavo al quarto posto e Carlo Vanzini non sta più nella pelle. Ti prego, non urlare come Ciccioblack Tranquillo, altrimenti mi svegli tutti. Nel frattempo Verstappen si becca cinque secondi di penalizzazione per aver tagliato la curva a Raikkonen e il giornalaio m’infila i quotidiani sotto al portone. Così, se volete, vi faccio anche una veloce rassegna-stampa dei titoli di prima pagina di modo che possiate restare a letto a pigracchiare ancora mezzoretta. La Gazzetta: “Non lo ferma più nessuno”. Chi? Cristiano Ronaldo. Che palle! A Udine il migliore della Juve esagerata è stato nettamente Joao Cancelo che l’Intertriste avrebbe potuto trattenere se non fosse innamorata persa di Perisic che ne indovina una su tre quando va bene, ma di CR7 interessa soprattutto il caso di presunto stupro ai danni di Kathryn Mayorga e allora lascio a Filippo Conticello la ricostruzione dei fatti attraverso Der Spiegel: “L’ho presa di lato” e qui ho smesso di leggere. La Repubblica: “La beffa fiscale: tasse più alte per 3,2 milioni di partite Iva”. Ovvero Salvini e Di Maio continuano a prendere gli italiani per il cesto. Il Corriere: “Alice e l’eroina gialla: così si muore a 16 anni” in un bagno della stazione di Udine. Fuorigioco, l’inserto rosa della domenica: “Cagnotto, Dallapè, Di Francisca: tre madri campionesse ci aprono il loro cuore”. Il Gazzettino s’interessa invece della mamma di Alex in gara a Treviso: “Del Piero ai Mondiali del tiramisù”. Pochi giri ancora e Vettel combina l’ennesima frittata della stagione finendo di traverso sul prato dopo aver tentato di superare Verstappen in curva ed essergli andato per forza addosso (nella foto, ndr). L’appropriato e condivisibile commento a caldo di Jacques Villeneuve: “Vettel potrebbe scrivere quest’anno un libro dal titolo: come ho voluto buttare via un Mondiale”. Che per la quinta volta vincerà invece Lewis Hamilton, il mio preferito. Mentre la Rossa comincia a pensare di piantare in asso Sebastian come ha fatto la Fiat degli Agnelli col povero Marmotta. Pardon Marotta. Dalle quattro alle due ruote, dal Giappone alla Thailandia: cosa ci vuole? Al via in pole c’è Marquez che in qualifica ha fatto meglio di Rossi solo per undici millesimi di secondo. “Dopo il semaforo scatenate l’inferno” e sogno il paradiso quando al secondo giro Valentino e Dovizioso passano Marc, ma non dura molto perché la Yamaha del Dottore ha qualche problemino, e ridagliela, e anche Vinales riesce a passarlo facendolo di nuovo scivolare giù dal podio. Peccato. Marquez allo sprint batte Dovi di due incollature. O nemmeno. Da Buriram si torna in Giappone a Osaka dove per le azzurre del volley è una passeggiata con l’Azerbaijan strapazzato in tre set e lasciato a 12, 19 e 10 nella prima partita della seconda fase del Mondiale. Toccando ferro e sperando in una medaglia che l’Italia dei giovanotti di Blengini non hanno invece conquistato perché sul più bello si sono montati la crapa giocando per piacere più alle telecamere e alle belle donne che al loro cittì granata.