Di Mamma Rosa non ci si può proprio mai fidare. Ieri sera Nico mi aveva proposto d’andare a cena in campagna. Tagliatelle coi bisi e galletto ai ferri. No, grazie, gli ho detto: sono a dieta. E poi mi guardo in televisione la Roma e, già che ci sono, pure il Pana che gioca a Madrid. Perché sulla Gazzetta avevo letto che “stasera si giocano le prime due gare-3 dei quarti. Il Cska Mosca in casa del Khimki ha il primo di tre match point per qualificarsi alle Final Four di Belgrado (18 e 20 maggio). Il Real ospita invece il Panathinaikos Atene con la serie sull’1-1. Domani sarà la volta di Vitoria–Fenerbahce Istanbul coi campioni in carica avanti 2-0 e Zalgiris Kaunas-Olympiacos Pireo (1-1)”. Ebbene, dopo che la Maggica ne aveva beccati cinque e due Salahtissimi, ho cambiato canale e mi sono visto Anna Valle. Che è un amore e della quale sono innamorato storico. Perché su Eurosport non c’era la sfida tra Pablo Laso e Xavier Pascual o, meglio, tra Luka Doncic e Nick Calathes, e nemmeno il derby di Mosca, ma Vitoria-Fener 88-83 e Zalgiris-Olympiacos 80-60 (Davies 18, Spanoulis solo 14). Ora può pure capitare di sbagliarsi. Anche se stavolta l’errore è clamoroso avendo la Gazzetta rovesciato e scambiato di ventiquattr’ore le carte in tavola. Ma che Mamma Rosa il giorno dopo faccia finta di nulla e con la faccia da pomi cotti oggi tranquillamente parli dei lituani di Jasikevicius “ad un passo da un’incredibile final four” e sveli che il Real stasera “ritrova Sergio Llull (con quattro elle, ndr) dopo 259 giorni e la rottura dei legamenti di un ginocchio (quale?, ndr)”, mi sembra francamente una solenne presa per il culo per quegli aficionados che si bevono tutte le sue bufale ad un tanto al litro e fanno la figura dei bamba come si dice a Milano. Che poi Sarunas Jasikevicius sia un allenatore che mi piace da impazzire e non solo a me, ma anche al grande Boscia Tanjevic, questo è un altro paio di maniche. Così come mi fa arrabbiare che venga ogni volta accostato a Zeliko Obradovic che nessuno discute: è il più bravo di tutti, ma è anche antipatico, villano e presuntuoso come non è invece il tecnico di Kaunas. Onde per cui che il Santone serbo abbia preso ieri una lezione dai baschi vi dico la verità: mi ha fatto un enorme piacere. Volto pagina e pure in fretta perché non manca poi molto al salto della palla a due tra Cirillo Fesenko e Mitchell Watt (nella foto, ndr) nell’andata della finale di Fiba Europe Cup tra Avellino e Venezia. E avrei ancora un paio di cosette da raccontarvi. Però mi faccio un nodo al fazzoletto così domani non mi dimentico di fare ancora un po’ le pulci all’inserto di basket di Mamma Rosa e Papà Urbano Cairo che è costato alla Lega non dico una fortuna ma nemmeno gli euro che ha dovuto scucire per tre pagine di aria fritta. Dal momento che anche mio nipote Rocco di sei anni e mezzo sa da cinque che Klaudio Ndoja (due pagine) è arrivato a nuoto in Italia dall’Albania e da clandestino. E ora è il capitano della Virtus Segafredo Bologna. Se invece il mondo della pallacanestro italiana non stava più nella pelle per sapere chi avesse vinto il Reyer Madness non occorreva che spedisse un inviato al Taliercio: sarebbe bastato che Andrea Tosi, un amico e pure bravo giornalista, mi desse un colpo di telefonino e gli avrei detto che per il quarto anno consecutivo ha trionfato la squadra del mio liceo, il Bruno Franchetti di Mestre e di Ettore Messina a spese del Benedetti di Venezia. Prima chicca: Sidigas e Reyer avevano regalato a Mamma Rai la diretta del derby d’Italia che andrà in onda tra meno di un quarto d’ora su Eurosport 2. Sempre meglio di niente. Ma la tivù di Stato e del Servizio pubblico ha rifiutato l’offerta, ripeto gratuita, inventandosi chissà mai quale banale scusa dimostrando una volta di più d’essere vergognosa e ignorante: ignora cioè che la pallacanestro, le piaccia o non le piaccia, è comunque il primo sport di squadra in Italia dopo il calcio. Seconda chicca: Spicchi d’Arancia, che è un sito di Varese di solito ben informato visto che le dritte gliele passa spesso Virginio Bernardi o ad hoc la Banda Osiris, ha scritto che Giacomo Baioni, buon vice di Pasquini e ora, poveretto, di Markovski nel Banco di Sardara, non ha rinnovato il suo accordo a Sassari per passare a fare l’assistente di Walter De Raffaele nella squadra campione d’Italia. Senz’altro Baioni, cresciuto alla scuola di Pianigiani e Banchi a Siena, è uno dei migliori assistant coach del Belpaese e avrà fortuna sicuramente altrove, ma non a Venezia dove Gianluca Tucci, che sta facendo un ottimo lavoro, è stato riconfermato per altre due stagioni assieme al preparatore atletico Renzo Colombini. In più un ruolo tecnico verrà senz’altro affidato a Tomas Ress e al massimo Alberto Buffo diventerà responsabile del settore giovanile con Alberto Billio. Perché va bene tutto, ma non che si facciano gli scoop in casa mia e a mia insaputa. Questa non passa, come avrebbe detto l’Avvocatone, l’immenso Gigi Porelli.