I medici sono a consulto e ognuno dice la sua. Comunque vi freno subito se vi eravate per caso illusi d’esserci magari riusciti a liberarvi di me: non ho poi nulla di tanto grave. Cardiopatico e ora, forse, ma non credo, pure diabetico. E, se anche lo fossi, cosa sarà mai? Rinuncerò ai dolci e così sarò ancora più amaro con voi: ve lo assicuro al cento per cento. Rinuncerò al bicchierino della staffa, così la Banda Osiris non potrà più raccontare in giro che, quando scrivo di pallacanestro, sono ubriaco fradicio e completamente fuori di testa. Rinuncerò a Satana Petrucci (con le scarpette rosse) che mi suggerisce di non badare ai dottori e mi consiglia una grande abbuffata assassina a Pasqua. Difatti nemmeno a Pasquetta andrò a mangiare come tradizione in collina dalla Clemi. Che a fine pranzo ti offre uno zabaione che è sul serio la fine del mondo, non però più buono di quello che mi fa o, meglio, mi faceva la Tigre. Insomma mi spiace, ma mi dovrete sopportare ancora per un bel pezzo. Anche se vi devo pure confessare che ho la stessa fiducia nei medici che voi nutrite per i giornalisti di qualsiasi paese e razza (bastarda?). Specie per quel dottore che mi ha detto di stare attento anche alle carote che contengono zuccheri. E io gli ho risposto di non aver mai conosciuto un coniglio con il diabete. A parte Ciccioblack che non so se abbia carenze affettive o soffra di onnipotenza, ma di sicuro è un coniglio da salotto che sarebbe molto buono anche arrosto con i piselli e le patate. Intanto in un mese di dieta ho perso sette chili, demolito i trigliceridi, sbriciolato la glicemia (senza prendere la pastiglia) e adesso sono solo cavoli vostri. Non più miei. Semmai della Torino di Frank Vitucci che, dopo la vittoria di Pesaro mercoledì con Trento, è stata staccata in classifica di quattro punti dalle penultime e domani va a Capo d’Orlando. Dove non le sarà facile salvare la ghirba in un duello già da ultima frontiera. Venti di Austin Daye, ma anche 1/11 da due e 3/10 da tre: il figlio di Darren sarà anche un mostro, ma nella squadra di Riccardo Paolini tira solo lui? Meglio Trevor Lacey (23), rookie dell’Alabama che viene da North Carolina State e più non so. Se non che è un bombardiere eccellente, giocava anche a football e andava male all’high school. L’avvocato Buffa, ex compagno di merende di Tranquillo, vi avrebbe invece raccontato che il padre di Trevor si è spezzato la schiena nelle coltivazioni di cotone per mandare a scuola quel somaro e voi ve la sareste bevuta tutta d’un fiato. La Gazzetta invece ha puntato il dito contro Trento: è crisi nera, ha sentenziato. Magari i numeri dicono questo: quarta sconfitta di fila in campionato, in casa con Brindisi e Avellino, fuori a Varese e Pesaro. Ma non si vive di sole statistiche, altrimenti affitti Dembinsky, o come cavolo si scrive, e da lui ti fai snocciolare quante volte in media Pietro Aradori si tocca sotto quando è in lunetta. Lunedì a Reggio Emilia le ho contate: anche sei palpatine prima di un libero aggiuntivo realizzato. O forse Trento avrebbe dovuto vincere lo scudetto? Nessuno lo hai pensato. E comunque è ancora sesto in classifica. In più dalla settimana prossima la Dolomiti Energia sfiderà l’Armani nei quarti dell’EuroCup e per questo non credo che lo storico traguardo raggiunto possa essere un dettaglio da trascurare per arrivare a parlare addirittura di squadra in totale disarmo. Quanto a Pietro Aradori gli ho trovato un soprannome che mi piace: d’ora in avanti lo chiamerò Sandokan. Infatti nei confronti della Reyer aveva un conto in sospeso e con il coltello tra i denti ha giocato un primo tempo favoloso da belva ferita e da talento assolutamente puro. Come sostiene il mio caro Paron Zorzi. Peccato che non sempre sia una Tigre della Malesia e spesso si perda dietro alla bella Guendalina Canessa, altrimenti farebbe ogni volta scopa con Alessandro Gentile. Che a mezzogiorno mi gusterò con gli occhi al Taliercio. E quindi, dulcis in fundo, anche se non ho sfiorato nemmeno un cannoncino alla crema, lo giuro, vi dico provocando che Venezia, già tre sconfitte nell’ultimo mese all’over time, può mettere domani in ginocchio Milano. Che ha stentato con Torino e Caserta. E mi sembra dunque in vena di fare qualche regalo. Che sarebbe ben gradito da Napoleone Brugnaro. Il quale è stato di recente buona parte sfortunato e questo dovrebbe metterlo in grosso allarme. Visto che l’omonimo imperatore di Francia dava più importanza alla fortuna che alla bravura dei suoi generali e dei suoi soldati.