Milano credeva d’avere ormai in pugno un guardia americana che sarebbe stato un crack in Italia e in Europa. Di cui magari un giorno vi farò anche il nome. Nonostante abbia promesso di non farlo, ma trovatemi su questa terra un giornalista che tenga un segreto. E per questo a cuor leggero stava mandando a mare Hackett che era già lì per affogare con le sue stesse mani. Poi il crack della Nba è rimasto negli States e Luca Banchi ha tirato a Daniel la ciambella di salvataggio nonostante tutta l’Armani lo invitasse a non farlo. La verità si può anche dire in pillole: non servono grandi discorsi. Neanche Luca Banchi mi ha fatto gli auguri di buon compleanno come del resto i suoi quindici colleghi di serie A. Solo Andrea Mazzon si è ricordato del mio 13 agosto dagli Stati Uniti d’America dove è andato a insegnare basket in un college e a vivere con tutta la famiglia. In bocca al lupo, t’invidio. Io invece resto qua, finito lo spettacolo e il miracolo, come canta Vinicio Capossela. Permaloso come una scimmia, solo come un cane, vanitoso come un pavone. Del resto nessun allenatore di questa serie A mi entusiasma più di tanto e mi spinge a saltare sul suo carro. Magari lo farò l’anno prossimo quando Frank Vitucci tornerà ad allenare a Venezia. Oggi è il 21 di agosto: segnatevi questa data e poi non venitemi a dire a primavera che non vi avevo preavvertiti. Stamane ho rivisto il sole dopo non so quanti giorni di pioggia e freddo. Le cime del Cristallo si sono imbiancate di neve e sono bellissime. Per questo resto qua tra le mie montagne, però se riesco a vendere la casa di Cortina, sapete che faccio? Mi presento dal curatore fallimentare, dottor Lombardi, credo di nome Marco, e con 90 mila euro mi ricompro la Mens sana. Quella Doc, quella dei sette scudetti di fila e del nono che le ha immeritatamente sottratto a giugno la Milano di Hackett e di Gentile. Eh sì, perché i due giocheranno, e soprattutto s’alleneranno, ancora insieme. E non so come andrà a finire. Penso che Daniel dopo Natale, scontata la squalifica, lascerà l’Armani dove non si è mai trovato bene. A parte con Luca Banchi. Però mi posso sempre anche sbagliare. Non credo, ma può capitare persino a me di prendere lucciole per lanterne. A proposito, mi stavo quasi dimenticando di segnalarvi che da caporal maggiore è stato promosso capitano per l’ardire che ha avuto d’attaccarmi a ciel sereno e a bocce ferme. D’ora in avanti lo chiamerò infatti Capitan Coraggioso, ma non chiedetemi a chi mi riferisco: non posso proprio farlo. E non perché porta iella, ma perché appena lo nomino, lo schermo del mio pc si riempie di mosche e, pur non capendone bene la ragione, non posso più andare avanti a scrivere tutte le mie scemenze. Non è invece un’idea campata in aria, tutt’altro, e mi meraviglio che non l’abbia già cavalcata uno molto più ricco di me, quella di far vivere la Mens sana in regime di esercizio provvisorio almeno sino a giugno del 2015. Poi si vedrà. Salvando intanto il codice Fip originario ed estinguendo entro il 9 settembre il debito di 90 mila euro che la società ha nei confronti della Federbasket per le multe e le sanzioni prese nella stagione appena conclusa con il secondo posto e uno scudetto mancato per colpa in particolare di un arbitro. Il quale se ne sta ancora in vacanza nell’Isola dei conigli assieme a Giannino Petrucci e a tutta l’Osiris Band che nella hit parade del liscio ha detronizzato persino l’orchestra spettacolo di Raoul Casadei. Nomi neanche qui ne faccio perché se per davvero, e qui non sto più scherzando, riesco a comprare la Mens sana magari con l’aiuto di qualche socio-tifoso senese e di un buon sponsor internazionale, che ho già per le mani, posso sempre iscrivere un paio di squadre ai campionati del settore giovanile per mantenere l’affiliazione. Proprio come fece nell’estate del 2012 la Benetton Treviso che ha ancora come presidente il mio grande amico Giorgione Buzzavo. Però non voglio pagare un’altra multa per aver offeso l’onorabilità di Citofonare La Monica o di chi per lui.