La prima cosa che si va a leggere di una partita sono le pagelle. E poi magari anche la cronaca se ti avanza del tempo e hai ancora voglia. Allora avanti a tutta birra subito con i voti di Venezia-Cremona 78-67 (20-15, 33-34, 55-47) e, tra parentesi, i punti realizzati. Cominciando dall’mvp del match. Stefano Tonut 8 (14 + 7 assist) nella foto: rientra dopo un mese esatto dall’infortunio alla caviglia e fatalità la Reyer torna con lui alla vittoria dopo un dicembre nero e un Natale tristissimo: costretto a fare gli straordinari, insostituibile. Watt 7.5 (18): è bastato dargli la palla sotto canestro e non ha sbagliato quasi niente (9/11): tanto ci vuole e ci voleva? Bramos 7 (12 + 8 rimbalzi): sarà anche il mio occhio destro, ma senza il greco la squadra di Ray-ban è cieca in attacco e ridicola in difesa: il Pelide Achille. Stone 7- (11): quest’anno con le triple (3/6) anche ci prende e poi è tanto bello: il fascino non è acqua. Haynes 5 (8) e qui cominciano le dolenti note: pare non abbia neanche voglia: pigrone. Biligha 5 (0): sì, avete letto bene (zero punti in 12’): l’ha rovinato Ciccioblack, ma l’ha visto il cittì? Daye 5- (9) e non 4,5 perché almeno oggi non ha fatto il Vanesio: uno squalo con il mal di mare. Washington 4.5 (6): il nulla assoluto, falloso e fiacco, irriconoscibile, lo salva una bomba a segno dal 3 in pagella: un lampo nel deserto. De Nicolao 4: proprio non ci siamo e quindi dovrebbe sempre stare in panca come Mazzola con la copertina sulle ginocchia: Linus. E passiamo alla Vanoli. Ma siete proprio sicuri che avesse prima dell’anticipo odierno gli stessi punti in classifica di Venezia? Povera Italia del basket. Stojanovic 6.5 (12): l’ultimo arrivato è il meno peggio: ciao Turin, mi vadu via. Ricci 6+ (15): dalle mie parti invece si direbbe “Faso tuto mi”: sì, anche 2/6 ai liberi e quattro salti in padella Findus nelle triple finali. Mathiang 6 (9): un secondo tempo coi fiocchi, ma il primo da paura: l’ultimo dei mohicani. Demps 6 (11): dimenticato da MaraMeo e neanche s’arrabbia: contento lui, contenti tutti. Saunders 5 (7): gioca 37 minuti su 40, ma se mi chiedete cosa ha combinato non so mica cosa rispondervi: Fantasmino di Halloween. Gazzotti 5 (4): poca cosa, un’altra anima lunga che si è smarrita per strada: nel limbo. Travis Diener 5- (8): mi avevano detto che era un’ira di Dio, forse si sono sbagliati con il cugino in pensione: il tramonto degli dei. Ruzzier 4.5 (1): lo accende De Nicolao, ma è sempre Ruzzier e non Stephen Curry: ti conosco, mascherina. Aldridge 3 (zero in 19 minuti): come una moneta da tre euro: inesistente. E adesso gli allenatori. Walter De Raffaele (voto 7) decide dopo l’intervallo di restringere all’osso le rotazioni e di rinunciare, se necessario, anche a Haynes (deriso dalla curva oro-granata) e a Daye sfiduciato. Così con Stone, Tonut, Bramos, Watt e un altro tolto dal mazzo, vince la partita nel terzo quarto dopo essere andato sotto anche di otto punti (26-34) con De Nicolao e Biligha e aver visto le streghe. Ma la chiave del successo è stata soprattutto la vecchia difesa ripescata nella ripresa dalla soffitta. Romeo Sacchetti (voto 5): sarò anche sfortunato ma ogni qual volta vedo la sua Vanoli in laguna prendo spavento. Resuscitare la Reyer oggi non era facile: lui ci è riuscito non opponendole resistenza sotto canestro e scatenando il suo attacco nell’abituale viva al parroco che, quando non funziona nel tiro al bersaglio grosso (7/30), è un pianto persino dalla lunetta (14/23). Infine i tre arbitri: Sahin (5) non rinuncia a fare il protagonista distribuendo a casaccio tecnici e antisportivi contro la Reyer anche a partita segnata; mi sussurrano che Giovannetti (6.5) sia una buona scommessa sulla quale puntare: non ha ancora 30 anni, voglio crederci; Vita (6) è addirittura più giovane di tre anni e mezzo rispetto a Giovannetti, in più è debuttante in serie A e quindi come si fa a non aver pazienza se ne abbiamo da vendere per Austin Daye e Peyton Aldridge? O per Diana, perdindirindina e perdincibacco?