Lo pensavo l’altro giorno, mentre andavo a Reggio Emilia con un vento che piegava in due gli alberi, e me lo richiedo ancora oggi senza alcuna angoscia: quale fine ha fatto Fratel Coniglio che non vedo più da un pezzo in televisione? Precisamente dal 28 maggio dell’anno passato. Cioè dal pomeriggio nel quale mi ha sfidato a duello. Ma poi è scomparso dandosela precipitosamente a gambe quando i miei padrini hanno bussato alla sua porta solo per comunicargli che avevo accettato la singolar tenzone sulla pubblica piazza. Scegliesse Tranquillo: fioretto o pistola. Per me faceva (e fa) lo stesso. L’importante è che non si portasse (e si porti) appresso Bibì Bassani che proprio non lo digerisco. Né, per la verità, sento Ciccobello da una vita. E qui almeno non dovete fare i finti tonti. Lo sapete infatti tutti benissimo che tolgo ogni volta l’audio non appena lui si mette ad urlare come un ossesso su Sky. Dove però non l’ho visto nemmeno durante tutta la settimana scorsa. Eppure si stanno giocando nella Nba i playoff e addirittura le semifinali di conference. C’erano invece Davide Pessina, che non si alza più da quella seggiola nemmeno per andare in gabinetto, e Alessandro Mamoli che è invero stufo di fare il tappabuchi nel basket ambendo giustamente a ritagliarsi pure lui un piccolo spazio nel calcio come Gerry De Rosa. Anche ieri sera comunque, prima di mezzanotte, Mamoli ha dovuto fare gli straordinari e commentare con Pessina in diretta la gara 7 di Houston. Che hanno vinto i Rockets di Kevin McHale che quindi si giocheranno il titolo dell’Est con i Golden States Warrios di Steph Curry (mvp della stagione). Mentre a Ovest la finale sarà tra Atlanta e Cleveland. Come saprete, non tengo le star della Nba nel cuore, né mai mi piacerà l’America finchè in 37 dei suoi 50 stati è prevista ancora la pena capitale, ma con la coda dell’occhio non perdo comunque di vista la pallacanestro d’oltre oceano e sono sempre abbastanza aggiornato sull’argomento senza peraltro mai cadere negli eccessi di Max Oriani. Il quale, da quando è sbarcato Ron Artest nel Cantucki, ha piantato la canadese, intesa come tenda, proprio di fronte alla residenza dell’amico dei Panda e non lo lascia in Peace manco un secondo. Tanto che Metta mi ha giusto stamattina telefonato e mi ha supplicato se per favore lo ospito per due o tre notti nella mia casa di Venezia. “Tanto da te nessuno si sogna di venirmi a cercare”. Giusto il tempo per sbrigare la pratica con la Reyer e con Tomas Ress. Volendolo a sua volta battezzare. Però non ne può più soprattutto di “quel giornalista della Gazzetta – mi ha confessato – che credo ormai dorma sotto il mio letto e ce l’ho tra i piedi persino quando mi faccio la doccia”. D’accordo. Ma dov’è finito, scherzi a parte, Cicciobello se nemmeno si è fatto vivo per la super bella tra i Rockets e i Clippers di Los Angeles? Niente paura. Era a Madrid per le final four di EuroLega che ha stravinto il Real. Assieme a Bibì e Bibò. In vacanza? No, per lavoro. E così adesso sono molto più Tranquillo. Anche perché stasera cominciano i nostri playoff e prima di Milano-Bologna e Trento-Sassari vi voglio dare qualche notizia di mercato. Per il quale ho sempre avuto un orecchio di riguardo. A Reggio Emilia ho del resto saputo che Riccardo Cervi a primavera si è promesso all’EA7. E non so se abbia fatto bene. Se fossi comunque Giorgio Armani, e avessi i suoi soldi, la prima cosa che farei sarebbe comprare Vasilis Spanoulis e poi costruirci la squadra intorno. Anche con cinque baldi giovani italiani. Mentre il mercato degli allenatori è in una fase di stallo per il semplice fatto che tutti vogliono vedere come andranno a finire questi benedetti quarti di finale e soprattutto il duello tra l’Umana Reyer e l’Acqua Vitasnella. Chi delle due squadre dovesse infatti lasciarci le penne, ecco che cambierebbe subito il tecnico per la prossima ragione. A Venezia il favorito sarebbe Paolo Moretti che Napoleone Brugnaro preferirebbe a Piero Bucchi, che gli ha proposto Laiola Bernardi, senza trascurare Frank Vitucci che è di casa e di sinistra. E per questo gradito al popolo di San Marco. A Cantù arriverebbe invece Lele Molin da Mestre che lì ha già lavorato (e bene) come vice di Gas Gas Trinchieri. E Sacripantibus? Volerebbe a Reggio Emilia, ma solo nel caso in cui la Grissin Bon fosse eliminata da Brindisi. Come non penso. E Carlo Recalcati? Resterà in laguna. A dispetto di tutti i santi. Scommettiamo? Già fatto.