Era da due anni e centosessantotto giri del Championship Tour che Chicco Molinari non chiudeva le diciotto buche senza aver realizzato nemmeno un birdie. Succede ed è successo ieri ad Atlanta, in Georgia. Dove i migliori trenta golfisti del mondo stanno giocando la quarta e ultima gara dei playoff del circuito a stelle e strisce che assegna la bellezza di dieci milioni di dollari della FedEx Cup al vincitore. Sì, avete letto bene e non è un errore: 10 milioni di dollari. Cioè quanti ne guadagna Higuain in un anno. Ed il Pipita è il giocatore più pagato della nostra serie A a parte Cristiano Ronaldo. Che costa alla Juve 31 milioni di euro netti a stagione. Ovvero quasi il doppio dei 16 lordi che l’Empoli spende per pagare l’ingaggio di tutte le sue stelle da Luca Antonelli (600 mila), il figlio del grande Dustino, a Adan Mohamed Said (36 mila), attaccante svedese del 2000. Solamente in Italia il golf non è abbastanza stimato e seguito. E lo so perché: è considerato, e non a torto, lo sport dei ricchi preferibilmente sciocchi, imbroglioni e con molta cacca sotto al naso. E non ditemi che non è vero. Senti chi parla: potreste obiettare. D’accordo, però io sono solo un ricco storico che, se fa cento buche all’anno, sono già grasso che cola. SportWeek ha dedicato oggi la copertina del suo ultimo numero e uno speciale di nove pagine alla Ryder Cup di Parigi che si disputerà nel prossimo fine settimana a Le Golf National. Applausi. Europa contro Stati Uniti d’America: l’evento sportivo più amato sulla terra dopo le Olimpiadi estive e la Coppa del Mondo di calcio. Il Vecchio Continente ha il numero uno al mondo: Justin Rose, il lord inglese di Johannesburg (Sudafrica) campione olimpico due anni fa a Rio de Janeiro. Gli Usa una squadra che fa paura: Phil Mickelson, Dustin Johnson, Jordan Spieth, Brooks Koepka, Rickie Fowler e soprattutto Tiger Woods. Che è il golf, poche storie. Ma noi siamo un sacco più simpatici: Francesco Molinari, Sergio Garcia, Tommy Fleetwood e Ian Poulter. In verità Chicco non è il massimo dell’allegria. Ieri poi aveva una faccia che vi raccomando dopo aver chiuso il secondo giro con 76 colpi, sei sopra il par dell’ostico campo, e nessun birdie. Come vi stavo raccontando quando alla quattordici mi ha distratto proprio Rose che ha imbucato un putt di dieci metri in discesa che gli ha permesso di scrollarsi di dosso Tiger e di volare virtualmente al comando. In Ryder nessuno gioca per sé, ma per la squadra. Vince chi fa più di 14 punti dopo 28 match: 16 doppi tra venerdì e sabato più i 12 singoli decisivi della domenica. Niente soldi in palio, ma un valore che non ha prezzo eguale: l’appartenenza. E per noi l’orgoglio d’essere rappresentati da Chicco. Anche se è intertriste. Santa pazienza. Mentre Edo, il fratello maggiore, è bianconero. Grazie a Dio. Stasera su Sky il terzo giro dell’East Lake con Rose e Woods appaiati in testa (-7) nello stesso flight e due colpi di vantaggio su Rory McIlroy. Su Dazn Sampdoria-Inter ricordando a Trevisani e Adani che nel frattempo non è cambiato niente in classifica: la Beneamata è sempre a otto punti dai campioni d’Italia. Su Raidue alle 21 l’affascinante Italia-Russia dei Mondiali di pallavolo che ieri dopo cena per Italia-Finlandia hanno sfondato i due milioni e mezzo di ascolti facendo addirittura meglio di Sole a catinelle con Checco Zalone. E quindi cosa guardo? Tagliando la testa al toro, Armani-Fenerbahce di basket su Eurosport: Pianigiani contro Obradovic. Perché c’è poco da fare: il primo amore non si scorda mai e lo si ricorre anche sino al torneo di Zara.