Tevez addio alla Juve: una notizia che fa proprio male

FBL-ITA-SERIEA-JUVENTUS-TORINO

Titoli a pioggia. Qualcuno anche carino. Matteo Renzi dice: “Basta giochi”, ma poi parla d’Italicum che “non è il Monopoli e non si può ricominciare tornando a Vicolo Corto” e così non ci capisco più niente. Di sicuro, tra probabilità e imprevisti, nessuno nel Belpaese mette più su casetta a Parco della Vittoria o a Viale dei Giardini. Quando non finisci prima in prigione senza passare per il via. Confessione shock dell’agente: “Rifarei mille volte la Diaz”. L’hanno solo sospeso. Come (da Sky) Paola Saluzzi che gratuitamente aveva insultato Fernando Alonso su Twitter: “Gli è tornata la memoria e si è ricordato di quanto sia arrogante e invidioso: un pezzo d’imbecille”. Lei invece è una cretina totale. Come la Gramella, al secolo Massimo Gramellini, che ha provato a difenderla quando, invece, avrebbe fatto molto meglio, se la rossa è sua amica, a far finta di nulla. Capita di pestare una cacca, ma è diabolico pestare due volte la stessa. Perché magari poi sarai pure fortunato nella vita, però anche una persona accuratamente sempre da evitare. Un giorno Justine, responsabile della comunicazione di una grande società negli States, ha cinguettato prima d’imbarcarsi per una vacanza in Sudafrica: “Vado in Africa. Spero di non prendere l’Aids. Sto solo scherzando: sono bianca”. L’aereo non era ancora atterrato che già era stata licenziata. Così si fa: poche storie. Titoli di ieri. Titoli di oggi. Dal Corsera: “Tevez dice addio: lascerà la Juve a fine stagione e tornerà in Argentina”. Lo scrive Roberto Perrone, un (bravo) giornalista molto attendibile. Difatti la notizia è di quelle certe al mille per mille. Non la solita bufala della Gazzetta. E per questo mi rattristo da vero gobbo: Carlitos mi era entrato nel cuore. Più di Alex Del Piero. E ora non so se l’anno venturo sapranno consolarmi Dybala, Berardi e Cavani. Di sicuro domani è venerdì 17. E quindi, se potete, non uscite di casa. Solo un titolino per Roberto Mancini quasi nascosto tra le brevi, eppure la richiesta di rinvio a giudizio per l’allenatore biondo mesciato della Beneamata è un’accusa abbastanza grave: bancarotta per crac immobiliare. Fosse capitata una disavventura del genere a Gigi Buffon o al Conte Antonio sarebbe stato un titolone in prima pagina minimo a cinque colonne. O forse anche a sei. Due pesi due misure. Al punto che la Gazzetta, tifosa incallita dell’Inter, ha ignorato completamente la notizia e si è preoccupata invece di virgolettare le parole di Mancini: “L’Europa? Prima dobbiamo vincere domenica”. Ovvero il derby di San Siro. E allora sapete cosa vi dico? Forza Milan. Un ultimo titolo: “Speranza si dimette”. Curioso: ho sempre pensato che la speranza si potesse, se proprio ti va male, al massimo perdere, ma ancora non conoscevo Roberto Speranza, capogruppo della minoranza Pd. Una mosca bianca. Da rispettare.