Il mio sindaco non piange più: la Reyer resta al Taliercio

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Sono nato pigro: dicono e in parte è vero. Così questo pomeriggio non mi allontanerò troppo dal piccì e al massimo, se esco, e non verrà giù a secchi, farò un salto al Taliercio. Dove la Reyer, prima di cena, affronta nell’ultima partita della regular season di Champions l’Estudiantes. Che nell’Acb, il campionato di Spagna, ha vinto domenica a Badalona con la Juventut (penultima) ed è comunque tredicesima in classifica a sei punti dai playoff. Quindi non dovrebbe essere uno spauracchio. Però ai campioni d’Italia non basterà un successo sui madrileni per passare il turno. Dovrà anche sperare in un colpaccio dei tedeschi del Bayreuth ad Atene con l’Aek. Il che francamente mi sembra abbastanza improbabile. E così per l’Umana di Walter De Raffaele, oltre all’eliminazione dalla Champions, potrebbe arrivare anche la beffa di dover disputare con Sassari (e forse anche con Avellino) la Fiba Cup. Che non è proprio l’EuroCup, come ha erroneamente scritto oggi l’anonimo veneziano sul Gazzettino, ma la meno pregiata delle quattro coppe europee. Un sorta di Mitropa Cup, tanto per capirci. Che per carità l’ha vinta nel 1982 anche il Milan retrocesso in serie B, ma che, se andate a cercarla nella sala dei trofei del Diavolo rossonero, è già grasso che cola se la troverete in un cantuccio nel cestino dei rifiuti. Stasera giocherà anche Austin Daye. Che al debutto dell’altro ieri in oro-granata vi racconterei un bugia se vi dicessi che è stata una mezza delusione. Difatti è stato un fiasco completo: quattro falli in otto minuti, zero punti, una persa e -4 di valutazione. Però una stoppata. Ma sapete ai danni di chi? Di Marco Cardillo. Non so se ho reso l’idea. D’accordo, era sbarcato in laguna da tre giorni ed era scontato che fosse spaesato. Ma sinceramente poteva fare a meno di confessare che a Gerusalemme, pur scaldando a lungo la panchina con la coperta sulle ginocchia, si è allenato comunque per conto proprio ed è in formissima. Perché a Venezia non siamo nati con l’anello al naso e neanche ce le beviamo tutte come sostiene Oliviero Toscani di nuovo sotto braccio a Luciano Benetton per il rilancio dei pulloverini multi colorati. Piuttosto non mi sembra che il figlio di Darren sia ad hoc come tipologia per il basket del mio Ray-ban da Ovosodo, quartiere di Livorno. Gli sarebbe andato molto meglio per esempio un tipo come Melvin Ejim, il canadese di cittadinanza nigeriana che quest’estate è volato a Kazan e in EuroCup ha duellato due volte con i grissini di Chef Menetti avendo per fortuna due volte la peggio. Ma uno: sarei felicissimo di sbagliarmi. Due: non si può avere tutto dalla vita. Tre: cosa ne capisco poi io di pallacanestro? Quattro: non certo più di Federico Casarin, il presidente dello scudetto più clamoroso dell’ultimo millennio. Ancora non piove, però ugualmente non mi alzo dalla seggiola e resto in laguna. Anche se la terza vittoria di fila di Artiglio Caja, stavolta a Desio nel derby con Cantù, dopo i miracoli con la Reyer e l’Armani, mi ha messo addosso la fregola di fare un salto a Varese e di buttargli le braccia al collo. Non fosse altro che per una ragione molto personale: mi aveva riso dietro mezza Italia quando la settimana scorsa avevo titolato su questo blog: “L’allenatore dell’anno? Cominciate a pensare a Caja”. E adesso? Forse sarà il caso che iniziate sul serio a pensarci sopra un po’ tutti: tecnici, dirigenti e giornalisti dei miei stivali. Sempre ieri in consiglio comunale Napoleone Brugnaro si è commosso parlando per ben 50 minuti della sua Reyer tricolore e sostenendo che non c’è da parte sua alcun conflitto d’interesse nel voler costruire un palasport da dieci mila persone, e magari qualcos’altro, ai Pili di Porto Marghera. Cioè sui suoi terreni da bonificare. Non entro in merito alla questione. Già ne capisco poco di basket, figuriamoci di politica. Però al mio sindaco e a tutti i tifosi regalo una bella news: Venezia giocherà i prossimi playoff e forse anche il prossimo campionato al Taliercio senza dover emigrare al Palaverde di Treviso e pagare l’affitto ai Benetton avendo ottenuto da Giannino Petrucci la deroga che era scontatissima, ma ora ve la confermo al mille per mille. A domani per i dettagli.