L’omertà del Tranquillo tacchino in difesa del suo Messina

Mi chiedevo perché ogni volta nel Giorno del Ringraziamento, che gli americani a stelle e a strisce festeggiano dal 1777 il quarto giovedì di novembre, come è accaduto anche una settimana fa, mi viene sempre in mente Cicciobello Tranquillo che,… Continua a leggere

Fosse per me il Circolo dei Mondiali puo’ anche chiudere

Non ho molti amici nel mondo del giornalismo: esagerando, al massimo una decina. E non vi è difficile capire il perché. Parlo d’amici veri e non di quelli acquisiti su Facebook. La maggior parte dei quali, al contrario, faccio fatica… Continua a leggere

El Fideo e Vomitino battuti dagli arabi: scoppio dal ridere!

Tempo da lupi e nessuno che mi dà un bastone per cacciarli. Così ho deciso che oggi non mi faccio neanche la barba e nemmeno metto il naso(ne) fuori di casa. Neanche per andare al Taliercio. Dove sta giocando in… Continua a leggere

Derek Willis, dalla riserva indiana alla nuova bella Reyer

Il suo nome è Derek Willis, meraviglioso indiano degli Stati Uniti d’America, già ammirato a Brindisi nell’anno dello scudetto Segafredo e del cappotto virtussino (4-0) rifilato all’Armani come mi piace ogni volta ricordare agli smemorati fans milanesi d’Ettorre il Messi(n)a,… Continua a leggere

Petrucci e Messi(n)a culo e camicia contro patron Zanetti

Bombe o non bombe, sono finalmente arrivato a Roma. Ma non sono passato a trovare Giannino visto che ci siamo già sentiti domenica pomeriggio al telefono ed è stato molto carino ad invitarmi sabato a Trieste per Italia-Slovenia. Intanto aspetto… Continua a leggere

Bomba o non bomba è ora rottura tra Baraldi e la Lega

Bomba o non bomba, sono certo che prima o poi arriverò anche a Roma. Dove lunedì si è svolto il consiglio federale in call conference dal quale non è trapelato sinora praticamente nulla. A parte un’intervista del presidente federale al… Continua a leggere

Su quel carro dei vincitori trainato da asini non ci salgo

Davvero qualcuno può essere stato sfiorato dal dubbio che ieri sarei salito sul carro dei vincitori trainato da un paio d’asini di giornalisti (vedi foto, ndr) per celebrare lo scudetto del basket come ha fatto l’ultrà intertriste Giorgio Specchia nel… Continua a leggere