E’ tutto pronto per il golpe. Che scatterà a mezzanotte. Mario Canfora è già sul posto. Gli altri davanti alla televisione. Ognuno a casa propria. Marco Aloi a Pesaro. Per non dare troppo nell’occhio. Poi basterà che la Sidigas metta in croce l’Armani e la sbatta fuori dai playoff come tutti ormai danno per scontato a pochi minuti dalla palla a due tra Patric Young, o chi per lui, e Kaleb Tarczewski, o come cavolo si chiama. Milano ha già un piede nella fossa e stasera non la può salvare nemmeno il gran cuore di Vladimir Micov e Nemania Nedovic che vuol giocare anche con le stampelle. Stavolta la Banda Osiris non scherza. E lo devo ammettere: ha fatto le cose davvero per benino. Curando nei minimi particolari quello che sarà il colpo del secolo nella storia della nostra palla nel cestino. Avellino è stato il primo specchietto per le allodole di Simone Pianigiani. Cioè una società ormai allo sbando che – raccontavano – farà fatica ad iscriversi al prossimo campionato. Sommersa com’è dai debiti che ha con l’erario: si parla di milioni su milioni. Che se non sono sette sono otto. Il padrone del vapore s’è poi innamorato della squadra di calcio che vuol portare in serie B dopo la promozione dalla D. Ariel Filloy tornerà a indossare le scarpette rosse: il contratto per lui è già pronto. Matt Costello è rotto da metà autunno. Né sta meglio Caleb Green. S’è infortunato pure Hamady Ndiaye quando stava cominciando ad andar forte. E Demetris Nichols, anche se è rientrato in extremis, sono mesi che non si allena semplicemente perché non ne ha più voglia. Restano Keifer Sykes e Demonte Harper, uno meglio dell’altro, ma potranno mai in due far saltare in aria quell’Armata che tiene in panchina tre o quattro azzurri oltre a Mindaugas Kuzminskas e che non ha fretta di recuperare Mike James tenuto in ghiacciaia per il Banco di Sardara? Ci vorrebbero non uno ma tre miracoli in poco meno di una settimana. Però intanto la Sidigas ne ha già fatti due vincendo al Forum sabato e replicando mercoledì al PalaDelMauro. E non c’è due senza tre: dice il proverbio più indovino al mondo. Anche se Massimo Maffezzoli è un signor assistente ed infatti è il vice di Marameo Sacchetti in nazionale, ma non facciamolo adesso più grande di quel che è. Sbagliato. Anzi, sbagliatissimo. Perché Maffezzoli è sicuramente un bandaosiris. Nonostante mi sia sempre dimenticato d’iscriverlo, ma lo faccio adesso. E, già che ci sono, gli do pure il numero di tessera massonica: lo 068. Mentre il 69 lo assegno a Bullo Bulleri che ha lasciato Riccardino Sbezzi per passare a Virginio San Bernardi che è il miglior agente d’allenatori che ci sia in Europa ed è generoso, simpatico e divertente da morire, ma ricordiamoci sempre che è anche il gran burattinaio, venerato da Andrea Bassani (002) e Luca Chiabotti (013), che muove i fili pure di questo blitz. Di cui non vi ho ancora svelato il piano. Che per la verità è semplicissimo. Avellino ammazzerà Milano nel giro delle prossime due ore. In modo tale da costringere Livio Proli a dare le dimissioni in quattro e quattr’otto. E il più è fatto. Perché poi sarà un gioco da ragazzi togliere la panchina da sotto il sedere di Simone Pianigiani e, dipingendola d’oro, darla a Ettore Messina (015). Che è stufo di stare a San Antonio in Texas. Dove ti promettono monti e mari e poi sono peggio dei marinai di Napoli. Il presidente della nuova Armani sarà invece Maurizio Gherardini (044) che, persa a sorpresa la semifinale d’EuroLega con l’Efes di Ergin Ataman, ma si può?, non è più in ottimi rapporti con il Fenerbahce e con Zeljko Obradovic che ora l’accusa di non aver comprato i giocatori che lui voleva a qualsiasi costo. Tutto chiaro? Dire di sì. Dopo di che scatterà il piano B. Che prevede una rivoluzione anche in Lega. Dove Andrea Bassani succederà a Egidio Bianchi. Lo Zio Fester, alias Marco Aloi (007), assumerà l’incarico di direttore generale che, per prima cosa, nominerà Luca Chiabotti nuovo responsabile dell’ufficio stampa con un occhio di riguardo a C10H16O, ovvero a Canfora 003, e ovviamente a Mamma Rosa e a Papà Urbano Cairo (004). D’accordo, ma Ciccioblack Tranquillo, il gran capo dell’Osiris, quale ruolo avrà in questa rivoluzione del sistema-basket che si fa una sega dei moti carbonari del 1820-21? Tempo al tempo. Adesso la Tigre mi chiama per la cena. E poi ho la partita. A più tardi. Sì, ma la foto? Ho pensato a Zoran Dragic per dimostrare a quelli della Rai che devono smetterla d’imbottirci di pallose statistiche se il fantastico sloveno ha sparato martedì a salve (0 punti, 0/5 da due e 0/2 da tre) mentre ieri ha firmato il suo record stagionale con 26 punti (4/6 e 6/10). Insomma lo vogliono capire o no che nei playoff si gioca ogni 48 ore e che ogni sfida è quasi sempre l’opposto dell’altra?