Sky e Tranquillo contro la Rai alleata della Gazzetta Tv

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Dove eravamo rimasti? Ora ricordo. Che un articolo oltre le settanta righe fa venire il latte alle ginocchia? Una cosa del genere. E così sono qui di nuovo a scrivere dopo cena. Nulla di speciale: roast-beef all’inglese, peperonata, insalata di pomodoro (cuore di bue) e ciliegie tardive di Sant’Orsola, grosse e dolcissime. Purtroppo le ultime. Prima di cenare avevo scritto, se la memoria non m’inganna, di un’importante assemblea di Lega, dove non c’entra niente quello sfaccendato di Matteo Salvini, in programma domani (o oggi per chi mi legge stamattina) alle 11 in punto al diciottesimo piano di una delle due torri gemelle di Bologna. In viale Aldo Moro. Insomma martedì 14 luglio, il giorno della presa della Bastiglia. E spero non anche per il culo. Perché tutti la vogliono questa benedetta serie A di basket, in primis la tempestosa Rai, ma poi, quando devono cacciare i soldi per comprare cammello, mostrano d’avere i granchi in scarsella e d’essere peggio dello splendido Stefano Michelini, detto Genova, che al momento d’andare a pagare il conto alla cassa delle Golosità di Nonna Aurora racconta di dover urgentemente scappare al gabinetto. Sempre in fondo a sinistra. Gli spilorci per la verità non abitano in casa Sky, dove comprerebbero anche i Mondiali di corsa nei sacchi pur di tappare il vuoto della Champions scappata a Mediaset Premium, ma i suoi abbonati sono calcio-dipendenti e non vedono nemmeno i playoff della Nba. Se non in venti-trentamila al massimo. Dei quali almeno la metà con la ichs sul logo dell’audio perché proprio non ce la fanno, come il sottoscritto e Giannino Petrucci, a sopportare Cicciobello Tranquillo e le sue urla isteriche. Ultimamente non ci crederete, ma con il sindaco di San Felice al Circeo ci vado molto più d’accordo rispetto ad un anno fa. Quando nessuno me lo toglierà mai dalla testa che la lettera firmata dai dodici apostoli azzurri contro Giuda Hackett se proprio non l’ha dettata lui, l’ha almeno suggerita. Anch’io per esempio penso che nel nostro campionato dovrebbero trovare più spazio gli italiani e al massimo un paio d’americani e mezzo passaportato. Ma se poi scopri quel che guadagnano i nostri all’Armani, quel che guadagnerà il Cincia e quel che ha chiesto di guadagnare Cervi, capisci che con molti meno dollari ti compri una squadra tutta straniera e magari vinci anche lo scudetto. Come è successo al Banco di Sardara senza che alcun sassarese me ne voglia. Quanto mi piace negli ultimi tempi divagare? Gli aficinados se ne saranno accorti. Anche perché il discorso sui diritti d’acquisto televisivi mi sembra eccessivamente pesante e frutto più di accordi carbonari che di logiche aziendali. E così sapete cosa vi dico? Che non mi stupirei se alla fin fine Daniel Hackett giocasse il prossimo anno con l’Olympiacos sul Pireo o nel Barcellona di Navarro. Dove starebbe comunque come un dio in terra. E se la settimana prossima dicesse a Simone Pianigiani: grazie cittì, ma proprio non me la sento di stare insieme a chi l’estate scorsa mi ha accusato di “aver infranto quel codice di rispetto che deve esistere tra i compagni di nazionale”. E sapete come l’ho sempre pensata: farebbe benissimo. Buttandola in ridere (e non in vacca) mi verrebbe allora da sperare che tutte le partite del prossimo campionato fossero trasmesse da Sky e nessuna, neanche quella del sabato sera, dalla Gazzetta Tv che nel frattempo si è alleata con la Rai per lasciarle quella della domenica che in fondo è la sola che le interessa. Oltre tutto la Lega prenderebbe più quattrini e nessuno più direbbe che Marino ha un debole per la rosea di Milano. Mentre io me la godrei da morire con Tranquillo e non più con Dembisky o come cavolo si scrive. Al quale ultimamente mi è sembrato di sparare come alla croce rossa. Difatti se credete che la Confraternita dell’Osiris sia rimasta nel frattempo con le mani in mano vuol dire che proprio non la conoscete. Ha infatti agito su due fronti. Il primo indebolendo l’opposizione a Cicciobello o a Cicciolino, chiamatelo come volete, che tornerebbe così in auge con Paola Ellisse, rientrata dall’anno sabatico alle Maldive, di nuovo sulla plancia di comando della pallacanestro su Sky. Il secondo mandando allo scoperto un giovane ragazzo di bottega, cresciuto alla scuola di Andrea Bassani nel sottoscala dell’EuroLega, di nome Julien Vigand, che deve essere belga. Il quale nella Lega Basket di Marino è entrato addirittura con l’incarico di responsabile marketing non per portare uno straccio di sponsor alle società, e difatti in sei mesi non ne ha trovato uno neanche da cento euro, ma per tirare la volata a Tranquillo e spalancargli ancora le porte della serie A. Ma tutto questo nasce forse solo dalle fantasie di un satiro incompreso. Che poi sarei io. E quindi fate un po’ come volete. Con Sky o con la Rai. Basta che non vi facciate nuovamente del male. Come l’Italia under 20 di Sacripantibus sconfitta di sei punti nel finale dalla Serbia.