Nelle ultime tre settimane ho scritto tutti giorni. Anche a Natale e il primo dell’anno. Sarò stato bravo? No. E’ bastato infatti che saltassi solo due giorni per difendermi da un violento attacco di virus informatici perché più di un amico mi rimproverasse di non aver voglia di fare un casso. E così, se da una parte sono contento che in molti mi seguano quotidianamente su questo blog, dall’altra anche mi domando quando mi toglierò mai di dosso l’etichetta dell’eterno scansafatiche un po’ pigro e molto permaloso. Mi sono risposto da solo: mai. E poi mai. E allora tanto vale che faccia subito spallucce e vada avanti con “il mio piccolo strumento musicale, tipico della Sicilia, costituito da un telaio che si tiene tra i denti e da una linguetta metallica che si pizzica con un dito (Zingarelli)”. Sperando di non tagliuzzarmi di nuovo la lingua. Sky, 200 esuberi: è il primo ritaglio che mi salta all’occhio. E trecento trasferimenti da Roma a Milano. Per una perdita secca secondo il Manifesto di 500 posti di lavoro nella capitale. I soliti comunisti esagerati: già mi fischia nelle orecchie questo (vostro) commento. E invece la notizia è confermata anche dal Fatto Quotidiano che sta con Beppe Grillo ed è diretto da Marco Travaglio. Che è nato da una costola di Cilindro Montanelli e non è mai stato quindi di sinistra. Checché ne pensino i berluscones. Al termine di un’assemblea fiume i giornalisti della redazione di Sky TG24 hanno infatti proclamato quattro giorni di sciopero e hanno urlato “buffoni” e “pagliacci” agli amministratori dell’azienda del gruppo Murdoch. Mettendo da parte i sindacati, dei quali ho imparato sulla mia pelle a non fidarmi, che è molto meglio, un’idea anche ce l’avrei prima di licenziare tanti (bravi) colleghi: si lascino piuttosto a casa una dozzina di ex calciatori opinionisti che, oltre tutto, costano un occhio della testa, sbagliano tre congiuntivi su quattro e servono poco o niente se non a riscaldare una minestra che tutti gli abbonati già conoscono a menadito. Cominciando magari dall’ultimo arrivato: Alex Del Piero. Che sarà anche il preferito di Federico Ferri, detto Fefè, neo direttore bianconero dei programmi sportivi, e parlerà pure meglio – poco ci vuole – dello Zio Bergomi, odiatissimo dai tifosi della Juventus, ma vive con la moglie e i figli in California e quindi gli vorrai almeno pagare il biglietto d’aereo in prima classe d’andata e ritorno Los Angeles-Milano? Ebbene solo con quei soldi salveresti come minimo lo stipendio mensile ad un redattore di Sky che non ha la villa a Beverly Hills e al massimo ieri sera si è preso il lusso di vedere Rodeo Drive nell’ennesima replica di Pretty Woman su Raiuno. Che anch’io, sgranocchiando le noccioline, mi sono gustato sul divano per la centesima volta e non mi ha ancora stancato. Come quel gran culo di Cenerentola che non ha invece molto meno sedere di Nutella. Alias Vincenzo Montella, l’allenatore del Berlusca che l’anno scorso ha salvato la Sampdoria per il rotto della cuffia.