Buon Natale a tutti. Be’, non proprio a tutti. Altrimenti non varrebbero quelli sinceri agli amici veri. E non ditemi che mi sono alzato con la luna di traverso. Perché non è assolutamente vero. Anche se stamattina avrei voluto stare a letto sino a mezzogiorno e invece mi hanno svegliato molto prima le campane del Duomo. Magari sfogliando in santa pace i quotidiani di ieri e di ieri altro. Tanto oggi e domani i giornali non saranni in edicola. O cominciando a leggere uno dei tre libri esposti in vetrina sotto la Galleria del centro. Che m’incuriosivano e me li sono regalati. Mister Napoleone di Luigi Garlando, vincitore del premio Strega per ragazzi e ragazze. Che anche Napoleone Brugnaro, sindaco di Venezia, dovrebbe comprare assieme a Il Giorno di Giuseppe Parini. Metti via quel cellulare di Aldo Cazzullo. “Figli miei, non è possibile che, quando andiamo in pizzeria, anziché i vostri volti mi veda sempre davanti i vostri cellulari. Non è possibile che, ovunque siamo, per prima cosa voi chiediate la password del wi-fi”. Dio come è vero. E Lenticchie alla julienne di Antonio Albanese. “Brodo alla griglia. Ingredienti per due o più persone, ma non più di sette e comunque meno di dieci: un tronco di sedano immaturo, un chilo di pomodori ramati contemporanei, quattro carote della cascina Paradiso di Menguzzo sull’Oglio del Garda, due cipolle dorate di Pantelleria, pepe nero nero, zenzero tostato quanto basta e un cucchiaio di zucchero salato dell’Himalaya”. Sicuramente geniale. E’ Natale. E quindi bisognerebbe fare anche i bravi. O almeno provarci. D’accordo. Se però siete sfascisti o intertristi ottusi e intransigenti, oltre che un po’ stupidi, vi prego in ginocchio e a mani giunte: lasciatemi perdere e andate pure a leggere chi vi pare. Non mi offenderò. Anzi, sarò felice come una Pasqua. Tanto ormai scrivono tutti. Cani e porci. Anche sui muri dei gabinetti. E avrete solo l’imbarazzo della scelta. Se invece siete sfascisti moderati e intertristi intelligenti, ovvero due razze ormai in via d’estinzione, sarò contento se continuerete a seguirmi su questo blog, però a vostro totale rischio e pericolo. E senza mandarmi ogni volta a quel paese. Tanto non ci vado. Nemmeno se mi puntate una pistola alla tempia. Sui giornali di domenica ben poco d’interessante. A parte lo ius soli che cade in Senato. L’aula deserta, 29 Pd assenti e già in vacanza che si giustificano: “Anche per noi è Natale”. Vergognosi più di Ma(r)teo (licenza veneziana, ndr) Salvini che esulta, poveraccio, per una vittoria che manca da un po’ al suo Milan disgraziatamente cinese. “Se si potesse, rinuncerei io a essere italiano”, grida Alessandro Bergonzoni dopo quattro giorni di digiuno. E siamo ora in due a pensarla allo stesso modo. Pochi ma buoni. Mentre mi vien ancora fame solo pensando ai tortellini bolognesi di Alessandro Citeri che consiglia di cuocerli sempre in brodo indipendentemente dal modo in cui poi si mangiano. Mamma Rosa piange e si dispera: “Panettoni sgonfiati”. Ma di cosa sta parlando? Del Natale di Inter, Milan e Roma. E meno male che il Napoli ha battuto la Samp grazie al Var di Dio De Laurentiis e alla Var della Gazzetta. Che ha cercato di salvarsi in corner con Luigi Garlando: “E’ tornata la perfida Signora”. Ma è stato piuttosto un clamoroso autogol. Perché dalla Juve gli hanno subito risposto: “Perfida sarà tua sorella”. E allora non mi resta che augurare un sincero buon Natale a Tuttosport che in un magnifico sommario al pezzo di Guido Vaciago ha sintetizzato le bellezze della Signora: “I difensori segnano, gli attaccanti difendono e i campioni (come Dybala) stanno in panchina: questa è una grande squadra”. Tra qualche minuto è Santo Stefano. Immagino che lo sappiate, ma ve lo ricordo lo stesso perché domani c’è da abbuffarsi di basket su Eurosport 2: a mezzogiorno Milano-Brescia, alle 15 Varese-Virtus e alle 18 Venezia-Sassari. E chi si muove di casa? Soprattutto se hai come me la pancia piena di tortellini di Bologna e di pandoro di Verona.