Che ne dite di un buon minestrone di news per cena? Bello caldo, con due scoppiettanti fagioli e il pepe sulla coda? Vi farebbe proprio bene. Da domani farà più freddo che nei tre giorni della Merla. Dopo una domenica di calcio senza brividi. A parte il 3-2 di Pasqual in fuorigioco all’89esimo e la prodezza di De Sanctis sul tiraccio di Cop. Vincono Roma e Napoli: non cambia nulla. In verità devo ancora leggere i giornali di ieri, ma, se volete, li sfogliamo insieme in meno di cinque minuti e di trenta righe: che ci vuole? Cominciando dalla Gazzetta che si è allargata nei pronostici della discesa maschile dei Mondiali di Vail facendo sei nomi di favoriti: Reichelt, Jansrud, Svindal, Paris, Mayer e Theaux. Ebbene: ne avesse piazzato solo uno sul podio. Come ormai sapete, e se non sapete ve lo dico io, ha vinto la medaglia d’oro Patrick Kung. Argento a Travis Ganong e bronzo ad un altro svizzero, Beat Feuz. Dopo Natale l’americano che viene dal lago di Tahoe, tra la California e il Nevada, dove Kit Carson è diventato una leggenda, vinse la libera di Coppa del mondo di Santa Caterina Valfurva. Titolai: “La colt di Ganong fa secchi tutti”. E tutti risero, ma non mi filò nessuno. Alla gente piacevano molto di più Nyman, forse perché è mormone e coltiva i fagiolini. Anche d’inverno? O Poisson, forse perché è divertente pensare ad un pesciolone sugli sci. Si parlava di Jansrud (15esimo) e di Reichelt (13esimo). Nessuno considerava i rossocrociati. Datevi allora all’ippica che è meglio. E gli azzurri? Di loro non parlo: sono in silenzio-stampa ormai da tre giorni. Oggi in supercombinata sarà un’altra Caporetto ed è inutile che Davide Labate li difenda solo perché va a sciare con Paris e Innerhofer e si fa mettere giù i paletti in pista da Gross e Thaler: di mestiere dovrebbe fare il giornalista della Rai e non l’avvocato difensore dell’Italia della neve. Andiamo oltre. Le metafore di Pierluigi Bersani non sono male: dopo i leopardi da smacchiare ecco che bacchetta il Boyscout di Rignano sull’Arno che ha arruolato nel Pd cinque senatori e tre deputati di Scelta civica: “Un partito non è una porta girevole”. Scilipoti docet. E allora sapete cosa vi dico? Se il chierichetto di Bettola si ripresenta, lo rivoto. Secondo Repubblica sono nove milioni gli italiani che vanno a puttane. E dieci milioni gli elettori di Berlusconi. I conti quasi tornano. Dalla Stampa un altro Buongiorno di Massimo Gramellini assai moscio. Cosa ti succede, Gramella? Eppure il tuo Toro va a mille e ha centrato giusto ieri la sua quarta vittoria di fila in serie A dopo 37 anni. Giampiero Mughini punge: “Rinuncerei a una donna piuttosto che a un libro”. Io non so: prima voglio vedere la donna. E poi il libro. Semmai vi confesso che resto un’inconsolabile vedova del Conte Antonio. Al punto che se, come mi dicono gli amici da Napoli, davvero Aurelio De Laurentiis lo ha contattato per il prossimo anno al posto di Rafa Benitez, che dovrebbe andare al Psg, già ho cominciato a fare le valige per trasferirmi nell’isola di Procida che è più tranquilla di Capri e Ischia. Lo seguirei dappertutto. Anche al Milan. Basta che non vada alla Roma. A Conte il ruolo di cittì va stretto come le giacchette di Prandelli. Lui deve mordere l’osso tutti i giorni. Altrimenti sballa e si spara. Raccontano che la Juve di Acciuga Allegri giochi meglio di quella degli ultimi tre scudetti. Mi spiace, ma non me ne ero accorto. A me talvolta semmai addormenta. E mi risveglia ad ogni miracolo di Buffon, il migliore bianconero dell’anno di grazia 2015. Il latte costa meno dell’acqua: anche questa mi è toccata sentire. Ma purtroppo è così. Hearther Parisi, che anni fa ebbe un flirt con Maradona e con Mauro, ha dato alla luce due gemelle a 50 anni. Questa invece proprio non la sapevo. Ma avrei potuto continuare a vivere lo stesso. A domani. Il minestrone è servito e va mangiato caldo.