I giochi del potere che hanno premiato Sacripantibus

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Ma cosa volete da me se la mattina prima del caffè penso a Ciccioblack? Lo canta anche Checco Zalone nel suo fortunato debutto al cinema e quindi non so perché la fate tanto lunga con ’sta storia. I suoi amici dicono che sono malato in testa. Può darsi: non lo escludo. E comunque, se preferite che cambi bersaglio, non mi tiro di certo indietro e vi accontento subito: ho sempre il caro Giannino da prendere di mira e centrarlo in pieno petto. Mi hanno raccontato infatti, e non stento a crederlo, che Petrucci abbia venduto l’anima al diavolo per essere rieletto presidente della federazione del cavolo. Ovvero? A parte la rima involontaria, ma non potevo mica scrivere cazzo, ho saputo che per avere i voti dalla Lombardia e quindi, di riflesso, anche dal Veneto e dall’Emilia, il sindaco di San Felice Circeo, dove lo potete trovare tre giorni all’anno, a Pasqua, Natale e la Befana, è sceso a patti con Alberto Mattioli durante una breve vacanza a Bormio. Insomma, per non farla tanto lunga, il Richelieu della Bergamasca gli ha promesso l’appoggio totale di tutte e tre le regioni più forti dell’Italia del basket in cambio di un piccolo favore. Quale? La promozione di Sacripantibus da allenatore dell’Under 21 azzurra, oltre tutto in caduta libera, a quella di vice della nazionale di Ettore Messina. Del quale poi il tecnico della Sidigas Avellino prenderà il posto una volta che il mio paisà tornerà definitivamente negli States dopo che avrà vinto a settembre il titolo europeo a Istanbul. Non ci credete? E fate bene perché lo capisco anch’io, che sono malato di testa, che non c’è una logica in questo accordo del cavolo. E non scrivo cazzo per non essere di nuovo volgare. Però anche vi domando: avete trovato qualcosa di sensato in quel che ha fatto Petrucci negli ultimi quattro anni della sua irragionevole tirannia? Nella quale ha speso e spanto solo per se stesso e mai per il bene della nostra povera pallacanestro. E qui cambio discorso perché sono incazzato sul serio. Sì, ho scritto proprio incazzato perché incavolato sarebbe stato poco. Ho molte altre frecce avvelenate nella faretra. Così poi non potete dire che me la prendo esclusivamente con Giannino e con Ciccioblack. Per esempio non so se ci avete fatto caso ma la Fiat di Frank Vitucci, un altro compaesano mio, ha vinto la seconda partita di fila con Peppe Poeta in borghese e un quintetto tutto americano: Wright, Harvey, Washington, Wilson e White. Tanto che Valerio Bianchini ha chiosato su Facebook: in Torino-Avellino un solo italiano in campo (Marco Cusin, ndr), ma sono necessari così tanti stranieri per giocare così male? In effetti il primo tempo nel palazzetto di viale Ruffini è stato di una pena infinita. Al punto che ho cambiato canale e sono andato a vedermi il furto della Roma con il Cagliari. Però la ripresa non è stata poi un disastro. Come mi ha raccontato il caro Tonino Zorzi al quale nel pomeriggio è stato assegnato il meritatissimo premio “Città di Gorizia” e il sigillo della città nella quale il Paron è nato. Il basket infatti è anche atletismo, mi ha spiegato, non solo palla nel canestro, e la squadra di Frank ha dimostrato d’averne in abbondanza. Oltre al cuore e all’entusiasmo. Che sono invece mancati nel finale di partita ai giovanotti di Stefano Sacripanti. Verso il quale non ho assolutamente alcuna riserva. Però se lui ha scelto come Poeta d’appartenere alla Banda Osiris io non posso farci niente: se la prendano con Tranquillo e mi lascino in pace. Piuttosto devo anche ammettere, e non per dare ancora ragione al Vate di Torre Pallavicina, che ci sono volute tre triple di Valerio Mazzola da Ferrara per togliere la spina ad Avellino. Mentre tra Cleveland e San Antonio si va al supplementare dopo un canestro pazzesco da tre punti di LeBron James e corro a vederlo. Perché non lo posso sentire tirando le orecchie quando urla Ciccioblack e miagola il suo compagno di merende. Altrimenti mi viene il prurito e mi gratto sino a mezzanotte. A domani allora: ho molta altra carne sul fuoco e sono sicuro che sarà di vostro gradimento. Scommettiamo? Magari anche scendendo in A2 dove gli italiani fanno invece la differenza come ha titolato oggi Mamma Rosa per esaltare (una tantum) Cinciarini, Fontecchio e Abass. Dite? Io continuo a non crederci molto.