Settembre, l’uva e il fico pende. Ma non sarà una bella vendemmia: troppa acqua e troppo freddo. Di fichi buoni poi non ne ho ancora mangiati: forse perché li tirano giù dall’albero che non sono ancora maturi. Il primo settembre di 75 anni fa la Germania nazista invase la Polonia e scoppiò la seconda guerra mondiale. Mio padre non aveva nemmeno diciotto anni, ma fu lo stesso chiamato alle armi. Ristoranti, bar e negozi chiudono per ferie, ma non apriranno più. Non c’è coda per i saldi. Una zanzara non più piccola dell’elicottero col quale gioca mio nipote Rocco, un batuffolo di riccioli ribelli, sbatte contro i vetri della finestra: vorrebbe entrare, sta morendo di freddo, le apro, non potevo vederla crepare. E pazienza se poi mi beccherà a tradimento: è la sua indole. Mio padre finì in un fosso e bevve di brutto: gli venne la peritonite e non partì per la Russia. Dei suoi compagni d’armi nessuno tornò più da quell’inferno di ghiaccio. Questo mi raccontava sempre da piccolo la nonna. I vecchi di Cortina non ricordano un’estate così. Stanotte è nevicato a duemila metri. Solo do schei di neve, come dicono da queste parti. Due soldi di neve per poter comunque sciare, se si volesse, ai Tondi del Faloria e sul canalone del Cristallo. Dove nell’aprile del 1985 morì tragicamente sciando la mamma di Kristian Ghedina. Allora il mio amico Ghedo non aveva ancora sedici anni. Tutto il paese partecipò quel giorno ai funerali e un lungo serpentone nero, dalla chiesa al cimitero, accompagnò Adriana Dipol nel suo ultimo viaggio. A mezzogiorno non sono neanche tredici gradi: mi sa tanto che domani torno a valle, in pianura. Basta che non faccia troppo caldo. Titola il Corrierone: Berlino preme sulla Bce. Ora vorrei sapere quanti italiani sanno cosa sia la Bce. La Stampa: austerità, scintille Merkel-Draghi. Già meglio. Intanto il lupetto di Pontassieve lecca il gelato e presenta il programma di riforme a lungo termine. Massì prendiamocela pure comoda. Con il presidente della Banca centrale europea (Bce) e la sua gentile consorte, donna Maria Serenella Cappello da Padova, mi è capitato una volta di giocare insieme a golf al Parco di Roma. Diciotto buche a cellulari spenti. E come andò? Un’altra domanda please. Però una news ve l’ho anche data: non so infatti quanti sapessero, se può interessare, che pure Mario Draghi come Barack Obama gioca a golf. O almeno ci prova. Meglio la moglie. A Paola Ferrari e a Gene Gnocchi hanno tolto sotto al naso la DS, cioè la Domenica Sportiva, che per la verità non guardo più da almeno nove anni. Cioè da quando ha cominciato a ricondurla proprio la nuora di Carlo De Benedetti. La quale ha twittato a Sabrina Gandolfi che l’ha scalzata dal trono: “Guardati allo specchio e complimenti per i denti rifatti”. Senti chi parla, ma comunque se ne riparla domani.