Quanto è carino il mio baule con tutti i ritagli del 2025?

8 febbraio, sabato      Dite la verità: quanto è carino il baule ai piedi del 55 pollici della Samsung nel nuovo soggiorno che era la stanza da letto matrimoniale dove mia madre mi ha messo al mondo 75 anni fa. Per la precisione il 13 agosto del 1949. Se poi vi dicessi che il mio baule in legno abbastanza capace è pieno zeppo di ritagli di giornali e delle riviste del 2025 che devo ancora leggere, magari storcereste anche voi il naso come la mia Tigre, però almeno lei non mi strilla più dicendo che me lo butta giù dalla finestra in giardino sotto la magnolia perché in fin dei conti piace molto anche a lei. Bene. Oggi avrei anche saltato di scrivere dal momento che stasera vado a cena ai Galli di Roncade, dove Alessandro Dalla Salda è ormai di casa, assieme al suo presidente, Federico Grassi che, ve l’ho già confessato ieri, “mi piace assai” per l’infinita passione e l’entusiasmo che butta a piene mani nella pallacanestro. Fare basket a Napoli è molto difficile non fosse altro per le volte – ho perso il conto – nelle quali la società partenopea che gioca nel palasport intitolato a Lello Barbuto, adiacente alla mitica piscina Scandone, è negli ultimi tempi purtroppo spesso fallita. Lello era un bravo giornalista del Mattino, divertente e simpatico, un caro amico. Che se ne andato troppo presto. A 62 anni. Nel 1994. Di lui potrei raccontarvi decine e decine di gustosissimi aneddoti. Ma non ora. Ora vado di fretta e ne avete inteso le ragioni.

Con il presidente e l’amministratore delegato del Napoli Basket, che l’anno scorso ha incredibilmente conquistato la Coppa Italia nelle final eight di Torino battendo nell’ultimo duello niente po’ po’ di meno che i campioni d’Italia dell’Armani dando uno dei più grandi dispiaceri della carriera a Ettore Messi(n)a, sono già stato a cena ai Galli, gustando gli estrosi e ottimi piatti dei fratelli Monica e Carletto Pasin, giusto quindici giorni fa alla vigilia del match del Palaverde con la Nutribullet vinto con un favoloso ultimo quarto dei ripescati Green (25 punti) e Zubcic (15), ma anche di Leonardo Totè (16) sotto canestro (8/11). Con i due punti conquistati a Treviso quel sabato 25 gennaio la squadra di Giorgio Valli, che Dalla Salda ha coraggiosamente strappato all’A2 (Forlì, Mantova,Treviglio) dove vivacchiava dopo i trascorsi alla Virtus Bologna, lasciò il posto di Cenerentola, ben costruito da Igor Milicic con otto pesanti sconfitte di fila, l’ultima delle quali proprio con la Nutribullet di Frank Vitucci in casa (69-84). Raggiungendo così in classifica assieme a Cremona sia Scafati che Pistoia che, secondo me, felice o non felice di sbagliarmi, ma i due padroni dei vapori proprio non mi esaltano, mi sembrano oggi come oggi le più serie candidate alla retrocessione.

Leggendo tutte queste dovizie di particolari, adesso i miei più attenti aficionados avranno capito perché sono tanto affezionato ai miei ritagli. Dai quali avrei anche carpito l’incredibile partita persa di un sol punto (80-81) alla sesta giornata da Napoli contro una Reyer in rimonta uscendo dalla camera a gas. Ma ad un altro fatto darei adesso più risalto prima di mettere un punto senza accapo. Ovvero che nessuno mi può togliere dalla testa che stasera lasceremo Mestre per raggiungere a una trentina abbondante di chilometri Roncade, in provincia di Treviso, perché i chicchirichì dei Galli – c’è poco da fare – portano fortuna. Come la portavano al caro Max Chef Menetti quando ha guidato la Nutribullet alla promozione in A1: non saltava infatti un pranzo al lunedì nel buon ristoro di Roncade nemmeno se nevicava o pioveva a dirotto come accadrà domani a mezzogiorno da queste parti. E io dovrei andare a Sant’Elena, dove non si può accedere con l’ombrello perché temono che lo spacchi in zucca ai quattro o cinque tifosi giallorossi presenti in tribuna (e nessuno in curva), per vedere Venezia-Roma, l’ultima spiaggia per gli obiettivi di entrambe? Posso farne anche molto volentieri a meno. Così come sarà parecchio improbabile che l’ex Cenerentola, pur reduce da un meraviglioso successo domenica scorsa (90-85) sulla capolista Brescia con un Totè (22 punti, 7/8 da due e 2/2 da tre) di nuovo sopra le righe, possa domani completare il poker di vittorie consecutive nel girone di ritorno.

Per lo più il ventisettenne giovanottone di Negrar di Valpolicella, dove si beve senz’altro un buon vino rosso, dall’Amarone al Recioto, ed è lo stesso paese del Veronese nel quale è pure nato il campione di golf Matteo Manassero, è un’aquila che vola altissimo quando affronta i club veneti e soprattutto quello di Federico Casarin nel quale è cestisticamente cresciuto e col quale dovrebbe avere il dente avvelenato dal momento che, dopo averlo sbattuto in prestito a destra e a manca per cinque stagioni, non se l’è più ripreso in dietro e nel 2020 definitivamente l’ha venduto alla Fortitudo. Sarà del resto comunque un’impresa battere domani al Taliercio la Reyer che ha perso in questa stagione già cinque o sei volte, non ricordo bene ma il tempo stringe, tra la sua gente. La quale in verità non ne può più del buon Spahija come se fosse tutta e solo colpa sua l’attuale decimo posto in classifica degli oro-granata alla pari proprio con Treviso che l’ha per la verità già castigata nel piccolo palasport mestrino alla prima d’andata. Insomma Olivetta non può perdere anche questo scontro. Altrimenti probabilmente lo cacciano dando pure l’addio anche ai playoff dopo le final eight di Coppa Italia che si giocheranno da mercoledì prossimo a Torino. Ma per sostituirlo poi con chi? Con Gianmarco Pozzecco che s’è stufato di fare e disfare da quasi un anno le valigie per volare da un momento all’altro in laguna? Non penso proprio. Anche perché il cittì sarà l’altra settimana impegnato con la nazionale (giovedì 20 febbraio a Istanbul contro la Turchia e domenica 23 a Reggio Calabria con l’Ungheria). Quando per l’ultima volta credo che farà giocare Davide Casarin in azzurro. Salvo miracoli sempre possibili nella città del campanile di San Marco e di Napoleone Brugnaro sempre più stufo dei suoi generali che non sono più bravi e tanto meno fortunati.

 Ps: domani Reyer-Napoli è stata anticipata alle 16. Onde per cui o vado al Taliercio o al Palaverde dove il salto a due tra Treviso e Reggio Emilia è previsto, salvo imprevisti dell’ultima ora, alle 16.30. Oppure me ne resto a casa nel mio salotto nuovo davanti alla tivù e mi guardo entrambe le partite. Comodamente stravaccato sul divano saltando al massimo da un canale all’altro. Col pouf ai piedi. Come sarà forse il caso. Staremo a vedere…