Coi petali di rosa ho scritto “ti amo” al mio Principino

marchisio

Che t’aggia di’. Che t’aggia fa’. Forse ci vorrebbe il punto di domanda. Che t’aggia di? Cha t’aggia fa? Già meglio. Però intanto mi sono dimenticato gli apostrofi: ricordatemelo la prossima volta. Mi ero svegliato proprio bene con Mina e Celentano nelle orecchie. Il che non mi capita tutte le mattine. Poi ho accompagnavo Rocco a scuola e mi sono tornate in orbita. Cosa? Sì, buonanotte. Un freddo becco. Da lupi siberiani. Ma non è stato tanto questo. Tre gradi sotto zero e almeno cinque con il Burian che soffiava ululando a cento all’ora. Si battevano i denti fuori dalla scuola elementare, ma la bidella al calduccio ci guarda dalla finestra e non si decideva ad aprire il cancello. Erano le otto e venti: mancavano ancora dieci minuti alla campanella. Questa è la regola. E pure mia figlia-avvocato sostiene che senza la copertura dell’assicurazione si deve tenere chiuso il portone. Che t’aggia di’? Che t’aggio fa’? Sarò anche sbagliato io. Santa pazienza: di tutte le sante la più invocata in Italia. E’ stata una domenica tranquilla. Forse perché il Napoli gioca stasera e la Juve non ha giocato ieri. Detto tra noi, a Torino si sarebbe anche potuto giocare. Sarebbe bastato attendere che smettesse di nevicare e iniziare la partita un’oretta e mezza dopo. Sotto la luna. Ma l’arbitro Maurizio Mariani, che è di Roma, e io che pensavo invece che fosse nato a Posillipo, non ha avuto la mia pazienza e si è rintanato subito nello spogliatoio. Abbracciato al termosifone. Pensare non è sicuramente il mio forte: lo ripeto sempre mandando ogni volta al diavolo Paganini. A pensar male degli altri poi si fa peccato, però spesso ci si indovina. Dicevano Giulio Andreotti e, qualche anno prima, Pio XI, papa dal 1922 al 1939. Gian Piero Gasperini aveva schierato un’Atalanta con appena un paio di titolari o al massimo quattro e comunque aveva rinunciato a Berisha, Caldara e Spinazzola, prossimamente bianconeri, Masiello e Freuler, Cristante, Ilicic e Alejandro Gomez. Che quel coatto di Fabbio, con due bi, Caressa chiama solamente Papu nemmeno fosse il suo fusajaro (venditore di lupini). Pure all’Acciuga sarebbero mancati er Pipita (Higuain) e la Joya (Dybala) oltre a Khedira, Cuadrado, Benatja, De Sciglio e Bernardeschi, ma Max Allegri è abituato ad arrangiarsi senza piagnucolare ogni volta come il povero Marx Sarri. E dal primo minuto sarebbe stato della partita persino Claudio Marchisio. Così Roberta Sinopoli, della quale deve essersi innamorato Maurizio Crosetti, altrimenti non si potrebbe spiegare tanta tenerezza del gelido inviato di Repubblica per la moglie del Principino, non scriverà più su Instagram: “La tolleranza arriva sino alla linea del rispetto reciproco: passando quella si trasforma”. Che t’aggia di’? Che t’aggia fa’? Ma mi sembra di capire che ce l’avesse con il livornese della Leccia. E allora sarebbe bastato messaggiare un semplice vaffanculo sul cellulare di Allegri e nessuno l’avrebbe saputo. Invece adesso chi la tiene più Wanda Nara? Che potrebbe benissimo dire: “Avete visto, giornalisti del cavolo, che non sono l’unica stronza tra le Wags del calcio italiano? E neanche scrivo “t’amo” sulla sabbia al mio Maurito, né men che meno sul letto con i petali di rosa come fa d’abitudine la signora Marchisio”. Pure questo ci ha svelato l’Algido repubblichino. Che ora ci deve solo anche raccontare dove il prossimo anno andrà a giocare il Principino. No, proprio al Napoli? Così poi io gli confesso a quale squadra Wanda Nara ha già promesso Icardi. Al Real Madrid. Ma questo non è più un segreto nemmeno per Pulcinella. Mentre la Juve avrebbe ieri potuto benissimo giocare con l’Atalanta e invece ha voluto di nuovo fare la Signora. Neanche non sapesse che nel Paese del Cainano che aveva promesso ai suoi tifosi: “Lascio il Milan in buone mani: di me vi potete fidare” e l’ha poi venduto ad un traffichino cinese, quando le dicono che è una ladra, sono già stati con lei molto ma molto carini. E vorrei aggiungere persino affettuosi.