Attenti al pesce: oggi è il primo d’aprile. E soprattutto zero pesci d’aprile sul coronavirus. L’appello è del ministero della Sanità tedesco. Non del Cazzaro verde. Si eviterà così il diffondersi di fake-news, di cui siamo già abbastanza impestati, che in questi giorni di pandemia sarebbero davvero estremamente pericolose. Parole al vento: lo so benissimo. Perché come dice un amico, non c’è vaccino per l’ignoranza. Così come non c’è modo alcuno d’imbavagliare Flavio Briatore che domenica era da Marco Giletti e ha detto che Donald Trump ha salvato l’America dal Covit-19 in dieci giorni. Però lo stupido non è tanto lui quanto chi lo invita nei tinelli della televisione pubblica e lo lascia sparare stronzate invece di chiuderlo in gabinetto e buttar via la chiave dopo aver tirato l’acqua. Se posso preferisco leggere oggi i quotidiani di ieri e domani quelli di oggi. Ma se stamattina non volete uscire di casa per andare all’edicola, che tanto nessuno vi crede, vi aiuto io. Non prima però d’avervi letto una breve intervista di Roberto Saviano a un giovane messicano di nome Israel che ha finalmente trovato lavorato in una impresa di pulizie di New York. “L’ho attraversato io tre volte il deserto e adesso ti spiego cosa ti succede dopo due giorni e un solo gallone d’acqua rimasto. Non respiri più, la bocca si fa viola e la pelle diventa gialla come le piume di un pollito. Più gli altri hanno paura del virus, più io lavoro. E sopravvivo anche al Covid-19, se pagano il doppio”. Questa è disperazione. Il resto è noia. Come cantava Franco Califano. La noia di sentir dire la gente con la pancia piena e i soldi della spesa per i prossimi cent’anni: “Non ce la faccio più a star chiuso in casa”. Poveretti. Nella Grande Mela chi rispetta il social distancing sono più che altro i democratici giudicati fanatici dai trumpiani, più idioti se possibile del loro repellente presidente, che pensano ancora che “questa sia un’epidemia che colpisce solo gli anziani e hanno fiducia cieca nell’America” che in fondo riesce sempre a cavarsela come ha fatto dopo l’11 settembre. Quando i morti per gli attacchi terroristici di Al Qaeda alle Torri Gemelle e al Pentagono furono 2.977 esclusi i 19 attentatori. Mentre ieri a mezzogiorno le vittime in Usa da coronavirus sono salite a 3.400 e 1.550 soltanto a New York. Dove i poliziotti contagiati sono già oltre 1.200. Però intanto molti dogsitter sono senza lavoro perché i padroni li hanno licenziati con la scusa di poter uscire a fare una passeggiata nel cuore di Manhattan con i loro cani al guinzaglio che sono molto più intelligenti del re del Billionaire: non c’è assolutamente paragone. Proprio nei prati di Central Park (nella foto) settanta volontari della Samaritan’s Purse, la stessa organizzazione cristiana di soccorso che ha costruito l’ospedale mobile di Cremona, hanno montato a tempo di record un ospedale da campo che oggi potrà ospitare nelle tende 78 malati di Covid-19 e altri 10 in un reparto di rianimazione con respiratori. Chapeau. Mentre un ragazzo di 17 anni è stato respinto da un ospedale a 70 chilometri da Los Angeles perché sprovvisto di assicurazione ed è morto aggredito dal coronavirus e abbandonato come un cane. Anche questa è l’America. Non solo quella che piace tanto agli esaltati bandaosiris del basket di Sky che, seduti sugli sgabelloni, pontificano e non vedono l’ora che la Nba ricominci a giocare. Magari nel circo di Las Vegas. Oggi Righetto Sacchi compie 74 anni: un canestro d’auguri al geniale allenatore e al piccolo uomo. Ibrahimovic lascia il Milan, ha sparato a tutta pagina Mamma Rosa disperata che dovrebbe invece essere molto più preoccupata delle poche copie (40.000) giornaliere che vende. D’accordo, c’è il virus bastardo, ma Papà Urbano Cairo non c’impiega molto a tagliare i rami secchi soprattutto nel giardino dei galletti e dei grandi capi che per la verità fanno un giornale da cani. Per gli intertristi e basta. Cane non mangia cane. Canis canem non est. Come direbbe gli eccellenti laziali Claudio Lotito e Giannino Petrucci. Ma mi spiace: la locuzione latina non vale per me. Che sono senz’altro un cane, ma da certi cani di colleghi sto a mille miglia di distanza. Salvando in Gazzetta ormai soltanto Sebastiano Vernazza che oggi ha bacchettato il presidente della Lazio senza farsela addosso. Lotito se ne vorrebbe sbattere dei decreti e farebbe allenare lo stesso i suoi super-campioni di Coppa. Ci provi. Così paga una multa salata. Se basta. Infine l’angolo della pallacanestro nella mia mattutina e svelta, per una volta, rassegna-stampa. Nel pomeriggio ci sarà la settimanale video conferenza dei diciassette club della serie A nel corso della quale Luca Baraldi, detto Morticia, a.d. della Segafredo, illustrerà nei dettagli il sui progetto per giocare a luglio e concludere questo benedetto campionato che, qualora fosse approvato, io mi farò anche frate ma le altre sedici società sarà meglio che vadano tutte a nascondersi in un manicomio. Che a Venezia era nell’isola di San Servolo oggi sede della Venice International University. Dove gli scienziati magari riusciranno a spiegare almeno a loro, perché io non l’ho ancora capito, come un’Armani con 18 superstar e un budget oscillante tra i 25 e i 30 milioni di euro sia riuscita a perdere ben sei partite nel girone d’andata e l’ultima persino al Forum con Cantù. Onde per cui Varese (nona) è stata esclusa dalle final eight di Coppa Italia a Pesaro e la Reyer (ottava) l’ha poi vinta. E ancora non bastasse Ettore Messi(n)a ha ottenuto dall’amico Giannino pure un visto suppletivo oltre le regole per prendere Drew Crawford e con lui vincere solo due volte su sette in EuroLega. Se invece le opulenti Milano, Venezia e Sassari trovano l’accordo con la Virtus per finire i playoff anche a Ferragosto perché nella prossima stagione non si giocano lo scudetto tra loro quattro, quando e come vogliono, lasciando in pace le altre tredici squadre? Che disputeranno lo stesso il loro bel campionato italiano e non s’indebiteranno più sino al collo potendo infatti vendere gli uffici della Lega all’ultimo piano di una delle due torri gemelle bolognesi. Buon pranzo. Che intanto io vado a leggermi l’intervista di Roberto De Ponti(bus) al Chacho Rodriguez sul Corriere della sera che è l’unico giornale politico e serio d’Italia che alla pallacanestro dà lo spazio che comunque si merita.