Perchè Mattarella non va in Pusteria a trovare Sinner?

6 febbraio, giovedì       Se volete leggere i miei pensieri quotidiani, corti o lunghi che siano, prima d’andare a nanna non dovete che cliccare su [email protected] e lì troverete il prossimo articolo del mio sito che avrei voluto scrivere dopo cena, ma sono crollato dal sonno. Posso? Ho comunque deciso che non pubblicherò più i miei pezzi pure su Facebook al quale volentieri rinuncio anche se, tra tanti fascistelli incolti che lo popolano, ho ancora qualche caro amico che mi segue e mi seguirebbe dovunque a prescindere dalle mie idee politiche e sportive. Anche all’inferno, se è proprio necessario, o, meglio, in paradiso insieme a Jannik Sinner (nella  foto, ndr) che non è andato al Quirinale e molto bene ha fatto se voleva sciare tra la sua brava gente sulle piste di Plan de Corones. Dove si sta molto meglio che tra i burini romani nella caotica Cortina d’Ampezzo che il mitico Luca Zaia ha rovinato con le sue Olimpiadi dei miei stivali. Piuttosto vada Sergio Mattarella a Sesto Pusteria se vuole farsi bello e scambiare quattro chiacchiere con il campionissimo degli Australian Open. Del quale basta guardare il sorriso dolce e sereno  di questa foto con gli sci da slalom per leggergli nell’animo e non potergli volere che bene. Sempre a patto che il capo dello Stato italiano ormai da due lustri non s’accompagni al suo vice, Ignazio La Russa. Nel qual caso gli do una mano io a prenderli a pedate sul culo. A domani, che è il 7 febbraio, venerdì. San Teodoro o, meglio, Santu Tiadòru de Uviddé, detto in gallurese, magnifico comune sardo di cinquemila abitanti ai piedi del monte Nieddu che si tuffa sul mare. Dove se mi trovate un piccolo alloggio per tutta la prossima estate a un prezzo equo c’andrei di corsa con la Tigre e Rocco. Al quale basta e avanza un campetto di basket per essere felice. Chiediamo troppo? Assolutamente proprio non lo penso.