La notizia non è che l’Italia del basket si è qualificata per gli Europei del prossimo anno che non si sa ancora dove si giocheranno. Non di sicuro in Ucraina, alla quale erano stati troppo frettolosamente assegnati, e non nel Belpaese dove, finchè la nostra federazione dorme, non si pigliano pesci e nemmeno si possono organizzare le sagre di paese con la corsa nei sacchi, l’albero della cuccagna e il tre contro tre. Forse in Croazia o in Francia, ma anche Germania, Israele, Turchia, Finlandia, Polonia e Lettonia hanno presentato domanda di poterli ospitare. La notizia è semmai che domani cominciano i Mondiali di Spagna e noi non ci saremo. Come cantano i Nomadi, ma le parole sono di Guccini. Non giochiamo un’Olimpiade dal 2004 e un Mondiale dal 2006, ma Giannino Petrucci è felice lo stesso. Anzi, ci sentiamo forti perché quest’estate abbiamo vinto 14 partite su 16, dodici delle quali amichevoli e non contro gli Stati Uniti d’America, e abbiamo spezzato le reni alla Croce Rossa svizzera che anche mercoledì ci è venuta in soccorso per aiutarci a dimenticare l’impensabile caduta di domenica a Cagliari contro una Russia con le pezze sul sedere e col culo, come direbbe l’inimitabile Boscia Tanjevic, che mangiava pigiama. Per andare in Spagna avremmo dovuto negli Europei dell’anno scorso in Slovenia arrivare tra i primi sette e siamo finiti invece ottavi. Battendo la Spagna, la Turchia, la Russia, la Grecia, la Finlandia e la Svezia. Con Belinelli e senza Gallinari, Bargnani e Hackett. Ma anche poi buscandole da Croazia, Slovenia, Lituania, Ucraina e Serbia. Un po’ di storia non fa mai male e fa anzi bene alla memoria soprattutto di chi non vuol ricordare. Sei vittorie e cinque sconfitte: un bilancio quasi pari. Ottavi su ventiquattro squadre. Sempre meglio di due anni prima in Lituania dove (17esimi) non superammo nemmeno la prima fase battendo solo la Lettonia e prendendole dalla Francia, la Serbia, la Germania e Israele. Con tutti e tre i Re Magi sul parquet: Gallinari, Magnani e Belinelli. Più Re Mogi che Re Magi. Avremmo comunque potuto partecipare lo stesso a questi Mondiali se Giannino Petrucci si fosse giocato bene la wild card alla quale ha addirittura rinunciato in favore della patetica Finlandia. E’ stata una scelta etica: spiegò ai gonzi romani che lo applaudirono e ai lecchini milanesi che ancora lo sopportano. Una scelta che non piacque neanche un po’ nemmeno a Simone Pianigiani che s’arrabbiò anzi moltissimo, ma non lo diede a vedere. Però se ve lo dico io, mi dovete credere. E, se proprio insistete, anche ve lo giuro. Così come seriamente vi chiedo se è invece morale che Petrucci butti via i milioni per la tivù dei suoi sogni. Che chiamerà SuperTeleGiannina. A colori e con tutta la corte di giornalisti in studio per la diretta della nazionale di Capitan Findus Sbezzi e dei fratelli Gentile e Vitali (più Cinciarini e Aradori) impegnata nella prestigiosa tournee d’autunno in Lussemburgo e in Lichtenstein. Questa della televisione è diventata ormai una vera e propria mania della nostra pallacanestro che non ha più fazzoletti per asciugarsi le lacrime, ma ha nell’armadio tanti di quei video che bisognerà prima o poi buttare via anche qualche scheletro. Pure la Lega di Nando Marino ne sta infatti allestendo una. Magari svendendo i locali porelliani della storica sede bolognese e copiando per filo e per segno il precedente progetto Minucci. Solo che stavolta saranno Proli e Brugnaro, ormai culo e camicia, a scegliere il direttore e i suoi sottopancia. Che inevitabilmente usciranno da Superbasket, che è già sponsorizzato dai due presidenti di Milano e Venezia, e da qualche sito amico sempre in orbita Armani. Con Dan Peterson ovviamente gran ciambellano, ma questo è il minore dei mali. Mentre i Mondiali di Spagna ce li vedremo Pianigiani, Hackett, quattro gatti e io solo grazie alla rinata Sportitalia ora posizionata al numero 153 del digitale terrestre. Per la telecronaca di Matteo Gandini, il commento di qualche allenatore a spasso della Bandissima e la grande competenza in studio dell’ex fotomodella Eleonora Boi ovviamente generosa e scosciatissima. In fondo anche l’occhio del basket vuole la sua parte e la ragazza sarda ha delle pere e delle gambe mica da ridere, imita benissimo Valeria Marini e presto si fidanzerà con un giocatore famoso. Che poi che sia anche brava è solo un dettaglio che si può benissimo trascurare.