Non sono l’oracolo di Delfi che ne indovinava, quando gli andava bene, una su quattro. Posso anche far meglio. Almeno nella pallacanestro. E quindi, se qualche volta mi deste anche un po’ retta, magari evitereste di passare per sciocchi provinciali. Né sono Apelle, figlio di Apollo, che fece la palla di pelle di pollo. Ma caso mai Narciso, figlio di buona donna, che però pensa d’aver ormai imparato a conoscere i suoi polli. E non parlo di Polonara, per la verità con una sola elle, che ancora non so se resterà un anno di più a Reggio Emilia. Il prode Achille vorrebbe andare all’estero. E per questo ha cambiato manager: Comellini per Ricciotti. Ma è sicuro, fidatevi per una volta, che non finirà a Venezia come è stato scritto da qualche parte. La Reyer paga bene, ma non bene gli italiani come la Grissin Bon. Che è uscita mercoledì sera dai playoff. Eliminata 3-0 da Avellino: fuori il dente, fuori il dolore. O forse pensavate che potesse giocare la terza finale-scudetto di fila? Pensavate un sacco male. Quella sera ero all’Olimpico per l’ultimo atto della Coppa Italia: Juventus-Lazio 2-0. Al volo Dani Alves e Bonucci su assist di Alex Sandro. E così, già che c’ero, dopo i fuochi d’artificio sono salito sull’Aventino che è uno dei sette colli di Roma. E ci sono rimasto tra i plebei quasi una settimana intera a sfogliare i giornali che arrivavano da Reggio Emilia sperando invano che mi regalassero una sola notizia che non fosse una bufala o una puttanata raccolta da qualche social network cittadino. In compenso ne ho lette così tante di cotte e di crude che mi è venuto il mal di pancia e allora sono precipitevolissimevolmente rientrato ieri a casa dal mio blog. “Via Menetti, i tifosi chiedono Kaukenas o Fioretti”. Fioretti chi? Flavio, il sottopancia del Patata di Capo d’Orlando. Mi dispiace: non lo conosco. “Face to face Landi-Max: il coach verso l’addio, torna Cesare Pancotto?”. Ne siete davvero convinti? A me non risulta che Pancotto sia mai stato contattato. Né lui, né nessun altro allenatore d’Italia, anche perché credo che nessuno tra i disoccupati sia migliore del mio amico Chef o possa fare al caso della GrissinBon, però posso sempre anche sbagliarmi. Ma non credo. “Tra i tecnici monitorati c’è Luca Banchi”. E ridagliela. Come no? E magari vuole anche una squadra “competitiva e d’alto livello” come mi è toccato pure leggere. Ora lo sa persino Mamma Rosa, distratta in questi giorni dal mercato della grande Inter, che Banchi punta a Torino accontentandosi di uno stipendio che sarà comunque inferiore ai premi che ha preso in due anni da Proli a Milano. “Nasce l’hashtag #noabucchi”. E qui mi fermo perché la misura è colma e Piero Bucchi, un signore, assolutamente non si merita d’essere contestato dai soliti idioti. Soprattutto dopo che mi sono limitato a riportare i titoli dei quotidiani reggiani e vi ho risparmiato articoli sull’argomento di qualità ancora più bassa. Però adesso mi avete proprio anche stufato e così mi preme di raccontarvela giusta. Altrimenti non la smettete più di scrivere cavolate. Il mio caro Max Chef Menetti resterà sui fornelli di Reggio Emilia. Vi piaccia o non vi piaccia. La stretta di mano c’è già stata con Stefano Landi che gli ha rinnovato la fiducia di tutta la società. E benissimo ha fatto. Alessandro Dalla Salda non l’ha mai pensata diversamente dal suo patron: anzi, ha sempre e solo remato in favore della riconferma di Menetti. Che ora dovrà firmare, punto e basta. E poi rinnovare la cucina e cambiare menù o anche il cappello da cuoco se occorre. Non si poteva infatti più andare avanti così. Con giocatori che cronometravano i minuti nei quali stavano sul parquet e si lamentavano se rimanevano seduti in panchina più di Rimas Kaukenas. Piuttosto se ne è già andato Stefano Gentile e se ne andrà anche Pietro Aradori tentato dal Banco di Sardara. Ma questa è storia vecchia: di un paio di settimane fa. E allora ve l’aggiorno subito: Aradori preferirebbe giocare in EuroLega con una squadra spagnola ma non fatemi dire quale: altrimenti cosa vi racconto domani? Gli unici due certi della riconferma sono Riccardo Cervi e Amedeo Della Valle, il mio Ricciolino che si dovrà tuttavia pure lui dare una bella registrata. Potrebbe tornare Federico Mussini dagli Usa. Ho sentito parlare di Fabio Mian in arrivo da Cremona. E infine la ciliegina sulla torta dello Chef: Kaukenas potrebbe giocare una stagione ancora con la GrissinBon ed essere la chioccia di una squadra molto più giovane e un po’ meno competitiva che di certo non vorrà però fare in EuroCup la stessa figuraccia fatta quest’anno in EuroLega dell’Armani. Che sta ripensando a Ettore Messina, ma questa è tutta un’altra storia.