Se c’è qualcosa che non va, dillo alla luna. Suggerisce Vasco Rossi. E allora le dico subito che ci sono un mare di cose che non mi vanno giù in questo mondo di bugiardi. Come canterebbe Antonello Venditti. E non più di eroi. Forse anche troppe. Ma è così bello parlare alla luna. Che ti ascolta paziente e non brontola. E per questo le abbaio volentieri lo stesso. Vado matto per Paulo Dybala come Max Allegri da qualche tempo per Ambra Angiolini. Che, detto inter nos, piace pure a me da impazzire. La mia Joya, toda beleza, non so se andrà al Barcellona, come non voglio neanche pensarlo, però intanto ha già spiazzato Beppe Marotta garantendo: “Qui sto molto bene, ma per me decide la società”. Furbo e intelligente. Incantevole. Con quella faccia un po’ così: pulita e sempre felice. Tranne che nel secondo tempo di Cardiff. Ma questo è tutto un altro discorso e il motivo dovete chiederlo alla Mela Marcia. Che se non sapete chi sia dovete solo andarla ora a cercare nel cestello del Diavolo rossonero e la troverete subito. Schiacciata tra Romagnoli e Musacchio. La Marmotta varesina ha infatti stabilito che, quando un giocatore è contento di rimanere alla Juve, ci resta finché vuole. “Non c’è cifra che tenga: rifiuteremo qualsiasi offerta”. Ma lo voglio proprio vedere cosa farà o, meglio, cosa farebbe se davvero il Barcellona gli offrisse la metà dei soldi che prenderà dal Saint Germain nel caso in cui Neymar dovesse, come credo, accasarsi a Parigi. Duecentoventidue milioni diviso due fanno, se non sbaglio, centoundici milioni di euro. Più bonus vari sino a un totale di centoquaranta. Una montagna di quattrini alla quale il direttore generale bianconero, nonché amministratore delegato, che ben conosco da quasi quarant’anni, non saprebbe rinunciare pur sapendo che poi i tifosi della Signora – c’è da giurarlo – se lo mangerebbero vivo e in un sol boccone. Come fa lo squalo bianco con i piccoli delle foche. Perché un conto è vedere andar via i Pogba e i Bonucci che sono voluti scappare dalla Juve per soldi, un altro è accettare che Dybala vada a giocare al Barcellona soltanto perché l’hanno voluto e deciso Marotta e chi per lui. Anche se poi magari sotto sotto le cose non stanno proprio così e c’è pure da scommetterci che Pierpaolo Triulzi, l’agente romano in Sud America della mia Joya, farebbe carte false per spingere il suo protetto tra le braccia di Messi. Ma i gobbi ugualmente non lo capirebbero. Io in primis. Che non saprò né leggere né (soprattutto) scrivere, ma abbaio alla luna e nessuno riuscirà mai a vietarmelo e tanto meno a convincermi che la Juve non ha già l’anno scorso sbagliato a vendere Pogba per comprare Higuain. Con il Polpo nero anche Andrea Agnelli avrebbe probabilmente vinto la Champions maledetta nella finale con il Real. E comunque un grande club non può cedere i suoi gioielli per nessuna ragione al mondo. A meno che non esista una clausola rescissoria. Che in questo caso non c’è. O si voglia credere alle favole. Come quella che lo zio Aurelio ha fatto bere ai suoi Pulcinella che ancora pensano che il loro Pipita ha lasciato Napoli perché in rotta con De Laurentiis. Il quale invece non passa notte in cui di nascosto non brindi all’affare più grande che ha fatto nella vita e non se ne compiaccia assai. Alla faccia vostra.