Ho ritagliato l’articolo di Sconcerti(no) dal Corriere delle sera così magari lo rileggiamo insieme tra due o tre mesi e vediamo quante ne ha indovinate. Il titolo: “L’Inter sarà subito forte, il Milan piacerà”. Sono otto anni che a luglio il fiorentino spera, e per la verità anche lo scrive, che la Juve non vincerà più lo scudetto e così incoraggia la Beneamata a crederci seriamente. Stavolta partendo da lontano. “Conte dal mercato del primo anno a Torino aveva avuto Pirlo gratis, Elia, Estigarribia, Vidal, Vucinic, Lichtsteiner: un mercato intelligente, ma appena normale”. Pirlo e Vidal due acquisti normali? E comunque la Juve fu campione d’Italia senza perdere una sola partita e vincendone 13 in casa e 10 fuori. Mentre l’Inter di Gasperini, licenziato alla quarta giornata dopo il clamoroso 3-1 di un martedì nero a Novara, finì sesta dietro anche a Milan, Udinese, Lazio e Napoli a 26 punti dai bianconeri. “Questa Inter è più avanti della prima Juve di Conte anche se il suo mercato per ora si è visto poco”. In effetti gli arrivi di Godin, Sensi e Lazaro non mi sembrano poi chissà cosa. “Però non cerca colpi a sorpresa: cerca solo giocatori adatti a un compito”. Quale? “Conte cerca in ogni giocatore un undicesimo del gioco che gli serve”. Per far cosa? Sconcerti non lo dice perché è già stato scottato otto volte di fila, ma ci gira intorno e comunque avrebbe fatto prima a scrivere che il Conte Antonio arriva e vince: questa è la sua vera e forse unica forza. E’ stato così anche al Chelsea. Poi al secondo anno diventa una pizza senza capperi e al terzo è ormai da buttare come uno yogurt scaduto: insopportabile, stressato, musone. Beppe Marotta lo sa molto bene e quindi poche storie: s’affretti a togliergli dai piedi Icardi, Wanda Nara e Nainggolan e a comprargli come minimo Barella, come ha fatto in tarda serata, ma pure Lukaku e Dzeko. Altrimenti quello sclera e si trasforma nel Conte Dracula (vedi foto, ndr) ancor prima d’iniziare la stagione. E non sarà più l’uomo e l’allenatore che oggi ci dipinge Sconcertino. Ovvero “il Conte che è un martello, il Conte che chiede magliette fradice di sudore, il Conte che ha un metodo forte ma poche variabili: non mira a sorprenderti, vuole travolgerti”. Cala, cala Trinchetto. Come si ammoniva in quel Carosello dell’acqua minerale Recoaro il marinaio che le sparava troppo grosse e s’attaccava spesso alla bottiglia di whisky. Perché va bene tutto, ma una Juve travolta dall’Inter non ce la vedo proprio. Anche se il tecnico della mia Signora è Marx Sarri e non più Max Allegri che in un lustro intero non ha mai incassato che io ricordi una sola batosta di numero. Si sarà capito: vado matto per i ritagli che mi riempiono la vita e che la Tigre trova anche nel letto. E brontola come adesso. Che dobbiamo andare a Jesolo per festeggiare il compleanno dei nostri gemelli e si è fatto tardi, il temporale s’avvicina con tuoni e lampi e minaccia di nuovo acqua a secchi. Mentre un’altra Grande nave sta partendo da Venezia infilando il Canale della Giudecca. Domenica la Costa Deliziosa è arrivata a meno di cinquanta metri da riva Sette Martiri dove erano ormeggiati tre yacht e per fortuna i rimorchiatori hanno evitato all’ultimo momento lo schianto contro la banchina. E, nonostante questo, ieri sera la Horizon (47 mila tonnellate) è passata davanti a piazza San Marco sotto una terribile bufera di vento e grandine. Il sindaco Brugnaro non ne può più di Toninelli e della sua disarmante incapacità di risolvere l’inquietante problema. Però viene ingenuamente anche da domandarsi: non si possono rinviare di qualche ora le partenze delle Grandi navi se le condizioni atmosferiche lo sconsiglierebbero? Direi di sì. E voi cosa ne dite?