Il lunedì è il mio giorno di riposo. Con le parrucchiere e i barbieri. E una volta i calciatori. Adesso c’è il monday night, scopiazzato dagli inglesi, e difatti stasera si gioca Bologna-Verona che non mi fa però impazzire. Meglio Cittadella-Bassano. Se non piove. Il lunedì stacco la spina. E, già che ci sono, anche il telefonino. Così nessuno mi può svelare i risultati della domenica. Dite che sono matto? Non lo escludo. Me lo dicono ormai in tanti. Tanto che quasi quasi anch’io ci credo. La mattina vado dalla Mariuccia a comprare la frutta e la verdura per tutta la settimana. Poi mi chiudo in camera. Che nel frattempo la Tigre e la Carolina hanno provveduto a rifare da cima a fondo. E guai a chi mi disturba. Lunedì mi vedo in televisione tutto quello che mi sono perso la domenica e che ovviamente ho provveduto a registrare su My Sky. Proprio adesso per esempio, mentre butto giù queste sessanta righe per il mio Gazzettino, addento una mela verde e con la coda dell’occhio guardo e riguardo, perché c’è il replay, il gol di testa, palo e rete, di Wes Morgan, il capitano del Leicester, la squadra di Claudio (e non Massimo) Ranieri. Voi ridete, ma non sapete quanti sputasentenze sportivi chiamano Claudio l’allenatore più sottostimato d’Italia. Eppure ha fatto bene dovunque è stato. Anche nella Juventus: terzo il primo anno (2008) dopo la serie B e terzo ancora la stagione successiva quando venne esonerato a due giornate dalla fine del campionato dopo sei pareggi e una sconfitta e sostituito da Ciro Ferrara che guidò i bianconeri al secondo posto. Con Alex Del Piero tra i piedi. Questa delle superstar al tramonto che hanno solo voglia di giocare e non molta più d’allenarsi, correre e far fatica, proprio non la capisco. Sono delle bandiere. Dite? Ed è vero, ma se non si rendono conto che prima o poi arriva per tutti il momento di dire basta e di cedere il passo ai più giovani, non sventolano più neanche quando soffia il vento. Come Totti e Di Natale che Spalletti e De Canio non hanno sbagliato a mettere da parte e a mandarli al diavolo. Ieri sono stato a Udine col mio nipotino tutto riccioli e vi giuro che nessuno ha rimpianto Totò che il tecnico di Matera, che non è un cuore di sasso, anzi, non ha portato con sé nemmeno in panchina avendolo battezzato non idoneo dal punto di vista agonistico e atletico. E fatalità l’Udinese ha giocato la miglior partita del campionato in un stadio, la Dacia Arena, che è un vero gioiello, secondo solo allo Juventus Stadium, ma anche meglio per i parcheggi e i confort. Al punto che il prossimo anno, se i Pozzo confermano De Canio, mi compro due abbonamenti: uno per me e l’altro per i miei nipoti fortunelli. Perché da quando sono nati hanno ad ogni mese di maggio vinto lo scudetto. Intanto il Leicester di Ranieri ha battuto il Southampton per 1-0, il quarto di fila, e a sei giornate dalla fine della Premier è in testa con 7 punti di vantaggio sul Tottenham. Coraggio, Claudio: è quasi fatta. E sono già passato a vedermi il derby della capitale. Il piccolo faraone ha anche lui segnato di crapa e la Roma di Spalletti, che di nuovo ha rinunciato al Pupone, è in vantaggio 1-0 sulla Lazio. Lo so, voi sapete già come è terminata la partita, ma io, nel mio giorno di riposo, potrò ben fare quello che mi pare e piace? O devo forse chiedere il permesso al vostro dottore? Due cose ancora e poi mi vedo il resto. Ovvero Atalanta-Milan e Inter-Torino, ma anche i due Gran Premi, quello del Bahrain gufando le Rosse e quello d’Argentina tifando per il Ricciolino. Lo so benissimo che Valentino Rossi è un intertriste, ma nessuno nasce perfetto. Altrimenti è lo zio Aurelio De Laurentiis che, a sentir lui, non ha mai commesso un errore in vita sua. Come Cesaro Polacco della brillantina Linetti. O quasi. O come Sconcertino Sconcerti. Il quale la sera del 30 agosto 2015, me la sono segnata col pennarello rosso, sentenziò che la squadra che perde le due prime partite di campionato non ha mai e poi mai conquistato lo scudetto. Ma non ha fatto i conti con la Juve che pure ha perso la prima in casa con l’Udinese e la seconda all’Olimpico con la Roma. Ma perché non se ne va anche lui in pensione (da Sky)? Con Totti e Di Natale? E raggiunge Del Piero e Pirlo negli States? Non sarebbe un’idea malvagia. Due cose ancora: me ne stavo dimenticando. Perché il Milan si è liberato di El Shaarawy? Lo so, ma non ve lo dico: scopritelo da voi. E perché Fabio Paratici, invece di fare il giro del mondo, non si guarda intorno e si porta a casa Silvan Widmer, il ventitreenne esterno destro svizzero di Aarau e dell’Udinese? Ma qui la risposta è semplice: perché sarei presuntuoso a dare io consigli al diesse della Juve, il migliore che ci sia in Piazza Mercato. Altrimenti sarei uguale a Fabio Caressa e a Paolo Condò, grande amico di Ciccioblack Tranquillo. Per la serie: Dio li fa e li manda a Sky. Anche per non azzeccarne mai una di giusta. Come Sconcertino.