Lode alla Signora che Allegri ha dipinto più bella di sempre

Ho tre nipoti, uno più bello dell’altro. Sofia compie oggi quattro anni. Auguri, amore. Edoardo ne ha fatti sette il dieci di maggio e Bicio da tempo gli ha promesso di portarlo a Cardiff. Intanto sono andati tutti insieme a Gardaland. Rocco invece è al Lido di Jesolo e mi ha chiesto di raggiungerlo per vedere in tivù la partita con il Crotone sulle mie ginocchia. Ci sto pensando perché sono annunciate code tremende di rientro dalle spiagge assolate sin da metà pomeriggio. Ma prima devo trovare il modo di riuscire a spiegare a Ricciolino come sia possibile che lui ha cinque anni e con quello di oggi ha già vinto sei scudetti. “Nonno, non mi avevi forse raccontato che il titolo di campione d’Italia si vince una sola volta all’anno?”. E’ vero: ogni maggio. “Io ti credo, ma i conti comunque non mi tornano e la maestra mi ha detto che sono un piccolo genio coi numeri”. Aiutatemi voi, vi prego. Altrimenti che figura ci faccio con mio nipote che, oltre tutto, ha il padre che tifa Milan e tutti questi discorsi non li vuol neanche sentire? E’ un bel problema: niente da dire. Anche perché se poi Rocco ci domanda quanti scudetti ha vinto sinora la Juve non saprà più a chi credere: a Stefano che gli risponderà a denti stretti trentatré o a me che gli dirò trentacinque, prendendolo in braccio e gettandolo in aria, senza potergli però spiegare che uno ce l’ha rubato l’Inter di Moratti e l’altro non si sa bene ancora per quale motivo l’hanno tolto alla nostra Signora? In verità è inspiegabile come una squadra, che più di mezza Italia disprezza, possa aver vinto sei campionati e tre Coppe Italia di fila se non con una certezza: è la Juve più grande della storia. Obietterete: forse ti dimentichi quelle di Boniperti e Sivori o di Trapattoni o di Lippi o di Capello. Me le ricordo tutte benissimo come fosse ieri ma questa è più forte ancora. Dici? Sì, lo dico e lo ribadisco. Me ne sono convinto infatti quando per gioco ho buttato giù l’undici ideale di questi ultimi sei anni bianconeri da mille e una notte e mi sono alla fin fine accorto d’aver lasciato in panchina Pogba, Tevez, Marchisio e Pjanic. Per non dire di Morata, Khedira, Cuadrado e Vucinic. Perché la mia Juve 2012-17 è questa: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Dani Alves, Pirlo, Vidal, Alex Sandro; Dybala, Higuain, Mandzukic (Del Piero). Scusate tanto. E l’allenatore? Dai, avanti: chi scegli tra il tuo Conte Antonio e Max Allegri? Mi ci sono volute quasi tre stagioni per capirlo e adesso mi do del cretino per averlo per sei solo pensato che Conte fosse assai meglio d’Allegri. Se infatti i due tecnici sono molto diversi, quasi conflittuali tra loro, ma magari anche pari nel modo di pensare e fare calcio, è l’uomo Allegri che nettamente prevale sull’uomo Conte nella gestione del gruppo e nell’intelligenza delle scelte. Un pentimento (tardivo) che arriva comunque prima della finale di Cardiff, che si potrà perdere o vincere, probabilmente anche perdere, ma che è di fatto la seconda di Champions conquistata in tre anni dal Max che a Livorno chiamano tutti Acciuga. E prima ancora che mi riconfermino che il Parrucchino del Chelsea,  poco lord inglese, tiferà il 3 giugno Real Madrid e andrà ad allenare presto l’Inter.