Cos’è quella faccia, caro il mio San Gennaro? “Cosa fai: sfotti?”. Sia mai. Volevo solo tagliare l’aria. Sono ormai passati cinque giorni dalla tragedia del San Paolo e Napoli è ancora in lutto stretto. “Ecco, fammi allora un favore: togliti dai piedi e lasciami solo con Marx Sarri che è venuto in chiesa a piangere sulla mia spalla prima di volare da Erasmo a Rotterdam”. Erasmo chi? “Ignorante. Erasmo da Rotterdam, teologo e figlio di un prete”. Questa non la sapevo. Ma Sarri ha ancora lacrime da versare? “Perché?”. Perché sono due anni e mezzo che piagnucola dalla mattina alla sera peggio di un bambino in culla al quale viene il mal di pancia non appena sente parlare quel campione di minimalismo ad un tanto al chilo che è Paolo Condò. “Adesso infatti si lamentava con me del fatto che ha giocato con la Rubentus di venerdì sera”. Lo immaginavo. Tutti i venerdì va a cena assieme alla moglie e ordina la pizza con la mozzarella di bufala. E non c’è santo che tenga. Neanche tu. “Questa l’ho già sentita”. D’accordo, ma volevo solo ricordartela. Così la smetti di raccontare in giro che sono Pinocchio come la Mela marcia, Malus malum, alias Leonardo Bonucci. “Parliamo la stessa lingua”. Sì, il latino. Come Claudio Lotito. “Buono quello”. C’è anche di peggio. “Per esempio?”. L’onnipotente Dio Aurelio. “Pure a me non piace. E neanche ai napoletani che si sentono da Lui continuamente presi in giro e l’accusano in confessionale d’essere un avaro tremendo”. Prodigo non è di certo. E comunque Dante non lo collocherebbe nell’inferno tra gli avari e i prodighi che spingono enormi macigni, ma nel purgatorio (canto XI) con un masso sulla schiena tra i superbi. “Vedo che poi tanto somaro non sei”. E, se è per questo, neanche ruffiano. “Però ugualmente non andrai in paradiso perché sei il più marcio di tutti i gobbi”. Mica lo nego. “E comunque non ho assolutamente ancora tempo da perdere con queste chiacchiere da bar”. Da Var vorrai dire? “Il Var è diventata ormai la tua ossessione”. Sarà pure un’ossessione, però cosa ti avevo detto il 27 novembre scorso? “Ne scrivi talmente tante di puttanate che nemmeno più ti bado. “La Juve vincerà a Napoli se non dovrà battere anche il Var”. “E allora?”. Mi sbaglio o forse non sono andate proprio così le cose venerdì a Fuorigrotta? Eccezionalmente Orsato ha arbitrato il giusto e soprattutto non ha mai dovuto far ricorso al Var per smentire il suo operato. “Parli come un libro stampato”. No, ormai come Daniele Adani. “E chi sarebbe questo Adani?”. Nessuno, ma lo pagano per dire una montagna di banalità in televisione. “Adesso che ci penso, mi sembra d’averlo visto qualche volta a messa la domenica. I capelli lunghi, doppio petto a righe e cravatta a pallini: mi pareva un contadino vestito da festa”. Però anche tu, che sei il patrono di Napoli, potevi fare ’sto miracolo? “Perché non li ha forse fatti Pepe Reina chiudendo gli occhi e respingendo lo scavetto di Higuain e il tiraccio da due passi di Matuidi?”. E’ vero. Altrimenti sarebbe finita 0-3. E comunque Reina è stato, anche a detta di tutti i tromboni della carta stampata, il migliore del Napoli. “Più che bravo ha avuto un gran culo”. Non è da un santo come te che mi aspetto di sentir dire le parolacce. “Scusami, ma me le strappano di bocca. Mi chiedono ogni giorno milioni di grazie e hanno un mare di pretese. Quando però poi non li accontenti, sono anche capaci di mandarti all’inferno. Arrivano i fratelli Vanzina e vogliono girare nella cripta un film con Vincenzo Salemme e Serena Rossi, che ha le tette mezze fuori, sulla falsa riga, cinquant’anni dopo, di Operazione San Gennaro di Dino Risi con Totò e Nino Manfredi. Prego, accomodatevi: fate pure”. Il film s’intitola Caccia al Tesoro ed è in questi giorni nelle sale. “Quindi lo andrai presto a vedere?”. Non ci penso proprio”. “Vedrai almeno il Napoli con il Feyenoord? “Nemmeno. Seguirò piuttosto Shakhtar-Manchester City: è lì che tu devi fare stasera il miracolo come quello che domenica ti è riuscito a Benevento con Brignoli che splendidamente di testa al 95’ ha uccellato Dollarumma. Pardon, Donnarumma. E ho goduto. “Forse ti dimentichi che in vita Faccia gialla è stato vescovo di Benevento. Però se le tre frittole venerdì non hanno mai messo neanche il naso nell’area di rigore bianconera, di modo che il Var si potesse poi inventare un bel calcio di rigore contro la Juve, non sarà per caso stata anche questa colpa mia?”. Assolutamente no. Semmai del santone Sarri. “Bada a come parli. Un santone Sarri? Tra poco faranno santo pure Berlusconi”. E’ molto probabile. Piuttosto dimmi: chi sono le tre frittole? “Callejon, Mertens e Insigne”. Ho capito: anche tu hai già inserito la marcia indietro per allontanarti di brutto dal Napoli delle meraviglie e del calcio-spettacolo come stanno facendo la maggior parte dei miei illustrissimi colleghi. Da Sconcertino a SGarlando. E difatti la ritirata di Russia del 1943 è stata al confronto una passeggiata di salute. Soprattutto dopo (post scriptum) la figuraccia di Rotterdam e la sacrosanta eliminazione dalla Champions.