Mi è tornato il prurito ai polpastrelli. Che mi si erano gelati per il freddo. Prima a Santa Caterina Valfurva e poi a Cortina d’Ampezzo con la Coppa del Mondo di sci alpino che non fa più per me. Molto meglio il basket: almeno stai al calduccio. Anche se non siamo lontani dai giorni della merla. Che cadono ogni anno negli ultimi tre giorni di gennaio. E quest’anno domani, venerdì e sabato. Domani c’è l’Armani che si gioca nei Paesi Baschi con il Kutxa Baskonia, conosciuto anche come Caja Laboral Vitoria, una bella fetta di possibilità, come direbbero Tom e Jerry De Rosa, di poter accedere ancora ai playoff di Eurolega. I rossoblù a strisce di Ibon Navarro, che ben prima del panettone di Natale ha segato la panchina a Paperoga Crespi, hanno sculacciato domenica il Barcellona, ma l’Armani non deve assolutamente per questo farsela addosso: ho visto la diretta su SportItalia e posso garantire a Luca Banchi che i baschi non sono proprio nulla d’eccezionale. A parte Fernando San Emeterio, che mi è sempre piaciuto di nome e di fatto, come un tempo andavo matto per un altro santissimo di Spagna: San Epifanio, per gli amici Epi. Ed infatti io lo potevo chiamare Epi quando cenavo con lui nel suo ristorante, il Passadis del Pep in Plaza de Palau, a Barcellona. La squadra catalana senza capitan Juan Carlos Navarro è poi una nave che nelle mani di Marcelinho Huertas può infrangersi un secondo per l’altro sugli scogli. E comunque ci penserà Paperoga ad informare SottoBanchi, magari in un’intervista domani sulla Gazzetta, dei pregi e dei difetti di un Baskonia che nella Liga ha perso la metà delle partite che ha giocato e nella Top 16 dell’EuroLega ha vinto, proprio come Milano, un solo duello, quello coi russi di Nizhny. Venerdì c’è Treviso-Chieti sulla nuova televisione federale che doveva essere TeleGiannina se il figlio di Giannino Petrucci, che lavora a Sky, dove si occupa ogni giorno della Lazio di Lotito e lo fa molto bene, non scherzo, con mestiere e scrupolo, non gli avesse intelligentemente suggerito di lasciar perdere con una tivù tematica che gli sarebbe oltre tutto costata un occhio della testa: circa due milioni di euro, a fronte dei tre che il Coni di Malagò passa annualmente al basket. Così, tanto per partire. E in più in scomoda coabitazione con la federtennis. Meglio allora affittare un canale della piattaforma di Sky Sport, nobile come il 203 HD, e lì trasmettere al venerdì una partita della Silver (alle 20.30), al sabato una della serie A femminile e alla domenica, intorno a mezzogiorno, una del campionato Gold. Per le telecronache del bravo Trigari Niccolò: mi raccomando con due ci, altrimenti v’ammazza. Al quale faranno di volta in volta da spalla come opinionisti non più Dindondan Peterson o l’altrettanto mitico Guido Bagatta, ma tecnici e personaggi di spessore dell’hinterland federale o dei canestri del posto. Si comincia dopodomani da Marcelo Nicola, che pure mi gusta, e dal Palaverde per la prima di una televisione alla quale bisognerà però dare anche un nome. Non più Telegiannina, ma magari Tele4gatti. Difatti non credo che sarà seguita da molti più abbonati di quanti abitualmente guardano il basket di serie A proposto e riproposto da Raisport (di male in peggio) ogni domenica e lunedì in contemporanea coi posticipi serali del calcio. Cioè al massimo da Rocco e i suoi fratelli che di nuovo ve lo ricordo: erano cinque e non più di cinque. Compreso Rocco Parondi. Però la sfida (da non perdere) tra il Pilla e Cedro Galli la potreste pur sempre registrare, come farò io, su My Sky…