La Band preoccupata per Sacchetti che rischia il posto

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Più di qualcuno mi ha domandato se poi davvero sono andato a vedere i campionati del mondo di tiro con l’arco (di campagna) a Cortina o se fosse stata quella solo una scusa per rimanere ancora qualche giorno in montagna e non partecipare alla Convention milanese delle BO. Cioè dei Banda Osiris (nella foto, ndr). Ora, come vi ho già confessato ieri nel mio Scacciapensieri, che potrei anche chiamare Schiacciapensieri e farne un libro, non ho proprio la minima intenzione di tornare in città. Dove oltre tutto mi hanno detto che fa ancora caldo. Sto troppo bene qui in Cadore. A San Vito. Le giornate sono bellissime e inondate di sole. Vado a funghi e pure oggi ho raccolto un cestino di finferle. Lascio il telefonino a casa e così al massimo mi posso perdere nel bosco. Ma mi ritrovereste: non ne dubito o, meglio, sono per una volta ottimista. Non faccio brutti incontri e non ho mai avuto paura del lupo. Neanche da piccolo. Magari salto anche il pranzo. Così non divento ciccio  come Paolo Condò, il buonista di Sky ad un tanto al chilo. Oppure basta che veda Elisa Isoardi alla Prova del cuoco che mi passa subito l’appetito. Stasera ho in tivù la nazionale di pallavolo e domani quella di pallacanestro, però è più probabile che mi guardi in diretta Venezia-Benevento. Così anche mi risparmio gli urli selvaggi di Tranquillo e non mi rodo il fegato. Stanotte dovrebbe anche piovere e pure domani per tutto il giorno: meglio, così resto a letto e leggo. Devo ancora leggere cosa ha scritto Sconcerti(no) dell’Italia del suo Mancini, mentre Gianni Mura si è ormai rassegnato: “Questi siamo”. E sono d’accordo: poca roba. Soprattutto a centrocampo. Migliore degli azzurri: Donnarumma. Come a Bologna. Qualcosa vorrà ben dire. In verità mi sono divertito un sacco confrontando le due formazioni. Quella proposta dalla Gazzetta e quella che invece Meches ha mandato in campo. Ebbene Mamma Rosa l’ha sbagliata per cinque undicesimi. Vergogna. Avrebbe fatto senz’altro meglio mio nipote Rocco che compirà sette anni il 7 di ottobre. Al quale mi devo ricordare di chiedere con chi gioca Lazzari che ha perso un pallone a centrocampo e il Portogallo ha così segnato con Andrè Silva. Forse nella Spal, ma mi potrei sempre pure sbagliare. Le vacanze a settembre sono una meraviglia soprattutto perché non ti stressano e non ti costringono a divertirti come a luglio e ad agosto. Ho la resina tra i capelli: non c’è via di scampo, quasi quasi mi faccio uno shampoo. Come cantava Giorgio Gaber. Un grande. Erano vent’anni che la nazionale di calcio non schierava uno juventino: ecco, adesso i conti mi cominciano a tornare. Ho dato un buco alla Gazzetta persino con il pof pof di Adriano Panatta. Solo tre punti di penalizzazione al Chievo, ma la favola bella degli asini che volavano è finita. Valentino Rossi ha rifiutato una foto a/con Grillo: difatti è l’unico intertriste che mi piace. Oltre a Xavier Zanetti, un signore. Come Pavel Nedved. Di un’altra categoria. Mattia Caldara non gioca col Milan e ha fatto fiasco anche in azzurro. Non ci posso credere: vuoi vedere che MarottaParatici ci hanno indovinato di nuovo? Il 25 per cento di share e quattro milioni e mezzo di telespettatori, record, tutti per il Techetecheté dedicato sabato a Lucio Battisti: questa è la tivù che adoro. Stasera c’è anche Vanessa Incontrada nella fiction Non dirlo al mio capo 2 e così mi sa che tradirò Azzurra al Mandela di Firenze contro il Belgio di Andrea Anastasi che guidò la Spagna al titolo europeo di volley con una squadra con tre ci come diceva lui: cabeza, coracon, cojones. E comunque, se ci tenete tanto a saperlo, sabato sono andato a vedere i Mondiali di tiro con l’arco (olimpico o nudo) sul prato ai piedi del trampolino dei cinque cerchi di Zuel. Una location fantastica, la tribuna piena di gente, organizzazione eccellente: peccato che ci abbia capito poco o nulla nonostante la mia vista sia ancora buona, ma sfido chiunque a indovinare se la freccia ha centrato il bersaglio a sessanta metri tra il bosco. Uno sport insomma televisivo al massimo da seguire solo in poltrona sognando Robin Hood. Quanto alla Convention dell’Allianz Tower non sono stato neanche invitato e quindi di cosa stiamo parlando? Certo mi sarebbe piaciuto sentire suonare la band di Tranquillo. Soprattutto i suoi violini e i suoi tromboni. Anche perché, piaccia o non piaccia, l’ho inventata io. Semmai domani si gioca Italia-Polonia a Bologna. Tonut e Burns i sacrificati. Bisogna vincere, altrimenti i Mondiali in Cina saranno a rischio come MaraMeo Sacchetti, il cittì voluto proprio dalla Osiris e da Ettore Messina, ma che sta diventando indifendibile anche da loro e dallo stesso Giannino Petrucci.