Il Var o la Var? O devo pensare che sia un ermafrodito?

allegri

Tutti hanno sott’occhio la classifica: Juve e Napoli in testa, Inter a due, Milan a tre, pari punti alla Roma se i giallorossi del Di Francesco, che è triste anche quando eccezionalmente gli scappa da ridere, dovessero vincere il recupero a Marassi con la Sampdoria. Che si giocherà quando? Pare alle calende greche. Come, secondo Svetonio, soleva dire spesso l’imperatore Augusto di quei sudditi che non intendevano in alcun modo pagare le tasse. E comunque, ben che vada, sotto le feste di Natale. Altrimenti il 24 gennaio dell’anno venturo. Campa cavallo. Cioè dopo la fine del girone d’andata e quattro giorni prima della partita di ritorno. In pieno mercato di riparazione. Quando Schick potrebbe anche essere già stato rispedito al mittente e Ferrero, che non è quello della cioccolata, magari sarà già stato tentato di cambiare il manico. Sostituendo Giampaolo “con questo Svetonio di cui nella capitale mi hanno da tempo parlato un sacco bene”. Pensavo che la Lazio giocasse meglio del Napoli. Pensavo male: 1-4 all’Olimpico nel turno infrasettimanale e quell’antipatico di Mertens, persino quasi più di Dio Aurelio, che segna un gol alla Del Piero. Senza scomodare Maradona. Che è appena quattro centimetri più basso (e nano) del fiammingo. Che magari nemmeno voleva far gol ma crossare. E non mi costa niente pensar male. Vi volevo però dire un’altra cosa. Ovvero che, mentre voi avete ormai imparato a memoria la classifica della serie A a venti squadre, che sono davvero troppe, ha ragione Maurizio Crosetti di Repubblica, se Crotone e Maleventum hanno nella prime giornate di campionato raccolto un punto e venticinque gol in due, segnandone solo uno a testa con Tumminello sullo 0-4 a Bergamo e con Ciciretti addirittura un mese fa nel giorno del debutto del Benevento con la Sampdoria. Tumminello e Ciciretti: il primo ha una ingaggio di 180.000 mila euro, mentre al secondo va decisamente meglio: 250.000 all’anno. Più il premio salvezza. Sì, buonanotte. E coraggio. Anche se Verona e Spal non mi sembrano poi tanto più forti. Centottantamila euro il capitano del Milan, che per la verità non ricordo più che faccia abbia, li guadagna in una settimana. Oltre ad un altro paio di milioni e mezzo di bonus in caso di scudetto. Sì, campa cavallo: ci risiamo, ma di che cosa stiamo parlando? Stavo parlando di Napoli e Juve a punteggio pieno con due punti di vantaggio sui campioni d’Italia di luglio-agosto da ormai sette estati di fila e tre sull’altra squadra di Milano con il naso schiacciato. Che chissà dove è andata a pescare tanti soldi se solo gli stipendi dei rossoneri ammontano quest’anno a 117 milioni d’euro lordi. Forse nel lago Poyang, il più grande della Cina, che per la verità è completamente prosciugato? E intanto mi sono perso di nuovo. Abbiate pazienza, ma sto invecchiando e, ogni giorno che passa, vado deteriorando a vista d’occhio. Prima ancora della classifica guardo allora le due colonnine dei rigori a favore e contro. Così resto al passo coi tempi: il calcio ai tempi del Var, che è anche peggio del colera per i gobbi, o della Var, che è ’na zoccola, come i napoletani scrissero di Giulietta Capuleti su uno striscione esposto al Bentegodi. Però adesso dobbiamo metterci d’accordo una volta per tutte: il Var o la Var? O devo pensare ad un caso più unico che raro d’ermafroditismo? Da Ermafrodito, il figlio di Mercurio e Venere che ottenne di fondersi nel corpo della ninfa Salmace e divenne un po’ ambiguo. Come il Video assistant referee che quindi è maschio. Anche se personalmente lo preferisco vedere femmina nell’intimo con il tanga nero e il reggiseno azzurro, griffato Inter e dalla Beneamata ideato per mandare in bestia Max Allegri. Come ci ha raccontato mercoledì Alessandro Alciato da bordo campo: “Appena Allegri ha visto l’arbitro fare il segno della Var, s’è girato verso la sua panchina e ha detto: Adesso sicuramente non ci dà il rigore perché qualcuno – testualmente – vorrà fare il fenomeno”. E così è stato. Che ce l’avesse con Orsato? E’ assai probabile. Sicuramente più che con il povero Doveri che ha fatto la parte di quello al quale hanno messo il fischietto in bocca raccomandandosi di usarlo in area viola, o lì nei pressi, esclusivamente nel caso in cui glielo avesse ordinato l’Orsato da Montecchio Maggiore appostato davanti al video assistant referee. Ma Doveri ha disubbidito come Adamo e Eva e non dirigerà più i bianconeri sino al prossimo giudizio universale. E comunque le squadre che sinora hanno avuto più rigori a favore (3) sono state – fatalità – l’Inter, il Milan e il Napoli. Mentre solo alla Spal (4) hanno fischiato più rigori contro che alla Juve capolista: due. E entrambi inventati dal Var.