Vi raccontavo ieri del Lupo cattivo che domenica ha rampognato gli “illustri filosofi” durante l’intervallo di Trento-Milano al microfono di Eddy Denbinsky o come cavolo si scrive. Ora non so se ce l’avesse anche con me. Non credo. Non sono illustre e men che meno saggio. Come Giannino Petrucci che due giorni prima, sbrodolandosi addosso, aveva così spiegato come è nato l’accordo con Sky per le tre dirette del fine settimana di basket su quella che doveva essere TeleGiannina e adesso è Tele4gatti: “Non mi vergogno a confessare d’aver copiato un’idea che era venuta alla Federtennis”. Sin qui bravo e sincero. Peccato che abbia poi rovinato tutto aggiungendo: “Del resto i filosofi dicevano: i geni copiano, i mediocri imitano”. Veramente lo diceva Pablo Picasso. Che tutto era: un maestro della pittura del XX secolo, un litografo e uno scultore pure straordinario che agli amici confidava di considerarsi “anche un poeta”. Meno che un filosofo. Ma torniamo al nostro lupo mannaro che si sarebbe sbranato con gli occhi quei giornalisti che hanno osato criticare l’EA7 di Luca Banchi in occasione del grande freddo (meno 19) preso giovedì scorso nei Paesi Baschi dopo che era stata sotto anche di 29 punti. In effetti qualche illustre filosofo era andato giù troppo pesante. Usando il piccone più della tastiera del computer. Ma bisogna anche capirli gli Shopenhauer del nostro basket: si aspettavano che Milano finalmente conquistasse quest’anno le final four d’EuroLega. Come non ci è mai riuscita in tutta la sua grande storia e come invece ce l’ha fatta in passato per ben quattro volte l’odiatissima Siena di Messer Minucci da loro ritenuta la vera rovina del basket italico nell’ultimo secolo. E non ne ho ancora ben capito la ragione. Se non pensando sin dove possono arrivare l’invidia e il livore. Il guaio è che il mio Lupo, col quale ho viaggiato in macchina da Milano a Sebenico attraverso una Dalmazia orribilmente mutilata dalla guerra civile appena terminata tra serbi e croati, è un caro giovanotto che di solito parla poco, e mai a vanvera, ma è debole in aritmetica e ha la memoria molto corta. Strigliando infatti “gli illustri filosofi della pallacanestro italiana” e non condividendone i loro pensieri, ha ricordato che “in fondo nelle ultime sette stagioni l’Olimpia ha raggiunto le Top 16 soltanto quest’anno e nel precedente”. Non è clamorosamente vero: nel 2008-2009, cioè nel primo anno di Giorgio Armani padrone, Milano con Piero Bucchi allenatore ha giocato infatti la Top 16 e mancato i playoff per una sconfitta rimediata proprio a Vitoria. “E comunque – ha aggiunto – non posso essere insoddisfatto di una squadra perché ha perso tre della cinque partite che ha sinora disputato nella Top 16 d’EuroLega”. Secondo calcolo sbagliato e stavolta la faccenda è più grave ancora perché adesso gli devo domandare quale delle quattro batoste di gennaio in Europa della sua EA7 ha già dimenticato e incredibilmente rimosso? Quella di 20 in casa con gli sconosciuti russi del Nizhny Novgorod o quella del Pireo di 25 con l’Olympiacos di Spanoulis? Oppure quella del Forum con il Fenerbahce di Obradovic che quest’anno ha castigato Banchi altre due volte? O l’ultima col Baskonia, nona nel campionato spagnolo? E allora, caro Lupo, dammi retta: lascia in pace i filosofi e, se ti avanza un po’ di tempo, ripassati le tabelline. In più, siccome in fondo ti voglio bene, fa come faccio io: ogni mattina prendi con un po’ d’acqua una bella pastiglia di Acutil Fosforo per la memoria che ti aiuterà anche ad evitare le figure barbine.