Per una volta devo ringraziare la Tigre se sabato sera non sono andato a Bologna: veniva giù a secchi e me la sarei presa tutta strada facendo. Adesso la chiamano bomba d’acqua. Come quella da tre punti che non arriva neanche a toccare il ferro. E comunque non credo d’aver perso molto: Fortitudo-Casale è finita sul 37-31 d’inizio terzo quarto quando Sanders, Marcius e Denegri hanno sparato quattro o cinque bombe ad acqua con i piedi per terra e nessun ostacolo davanti. Come è successo anche un paio di volte a Bernardo Musso in gara-2 di semifinale a Trieste con Treviso ad un punto e nemmeno un minuto ancora di gioco. Un film già visto. Tanto che diventa persino stucchevole ripeterlo, ma non sono Niccolò Paganini: il pallino ce l’hanno, bene o male, in mano i giocatori e quindi, se non riescono a buttarlo in buca, non potrà mica essere sempre e solo colpa del loro allenatore? Fatto sta che la De’Longhi ha chiuso dopo quattro anni con Pilla Pillastrini e va già cercando il suo successore per ritentare di salire in serie A. Impresa non così semplice come pare. Perché dal girone di ferro, che è quello dell’Est, le promozioni saranno non più una, ma neanche tre e caso mai due. E le squadre in corsa come minimo quattro: Trieste barra Fortitudo, la stessa Treviso, Udine e Verona. Mamma Rosa è davvero magnifica: devo riconoscerlo. Non ha nessuna voglia d’alzarsi presto al mattino perché ha fatto l’alba per guardarsi le finali di Nba in televisione (Golden State–Cavaliers 2-0) e meno che meno d’andare al mercato del pesce fresco. Tranquilla, ghe pensi mi: glielo ho promesso e sarò di parola. Però un occhio di tanto in tanto sui playoff di A2 potrebbe anche buttarlo o le fanno proprio schifo? Difatti ha preferito occuparsi del Gran Canaria che per la prima volta disputerà l’EuroLega. Brava, anzi bravissima: ha eliminato nei quarti il Valencia, ma sapete a me quanto importa? Da uno a dieci: uno meno meno come era il mio voto nelle interrogazioni di tedesco al ginnasio. Piuttosto la notizia internazionale del giorno, che la Gazzetta potrà domani tranquillamente riprendere senza come al solito citare la fonte, mi raccomando, altrimenti sì che m’arrabbio, è che il Bamberg non ha prolungato il contratto a Luca Banchi. Il quale sarebbe rimasto solo che se gli ex campioni dell’ex Gas Gas Trinchieri avessero disputato il prossimo anno l’EuroLega e invece nella BundesLiga sono stati fatti fuori in semifinale (3-1) dal Bayern dell’ex Sasha Djordjevic. Che a sua volta ieri è stato battuto a Monaco dopo un tempo supplementare dall’Alba Berlino nel primo duello per il titolo tedesco. Dunque da oggi anche Banchi cerca una nuova casa, magari in Italia e possibilmente di lusso. E così il suo agente Marco Valenza ha bussato alla porta di Avellino proponendolo ad una cifra anche parecchio alta intorno ai 300 mila euro. Peccato che la Sidigas abbia già raggiunto un accordo di massima con Max Chef Menetti nonostante Sacripantibus non se ne dia pace e, più di lui, un direttore di banca che nei weekend s’interessa anche di palla nel cestino per il Mattino di Avellino. Ora con il patron Gianandrea De Cesare di mezzo non si può mai sapere e non si contano nemmeno i contratti che sono rimasti chiusi nel cassetto senza la sua firma, però non si può neanche scrivere che “la Sidigas, proprietà e dirigenza, è con le spalle al muro nella scelta di un allenatore che dovrà avere un curriculum migliore di Sacripanti e quindi non potrà essere un Menetti qualsiasi” pensando di passarla poi anche liscia. Non fosse altro perché Max Chef due finali scudetto anche le ha giocate al contrario del buon Pino. Al quale mai come in questa stagione Nicola Alberani aveva costruito una squadra che avrebbe dovuto spaccare il mondo e invece non ha vinto neanche la Coppa Fragola ed è uscita ai quarti dei playoff. Tornando all’A2, Trieste aspetta che Fortitudo e Novipiù si decidano a farle sapere quale delle due sarà l’avversaria da affrontare domenica al PalaRubini nella prima finale per la promozione. Stasera al Paladozza Gandini e Cattapan si contenderanno la palla a due per la quarta volta nella serie che è sull’1-2, ma francamente dubito che Mamma Rosa lo sappia. Comunque sia, sarò stavolta della partita. Sempre che non scoppi un’altra bomba d’acqua. E dunque vado come al solito di fretta, ma prima di lasciarvi alle vostre cose vi regalo un altro paio di chicche. GianMarco Pozzecco, in caso di mancato salto in serie A, interromperà il suo rapporto con la Fortitudo: troppe primedonne e troppi italiani sotto contratto per l’anno prossimo. L’allenatore di Tre-viso dovrebbe uscire da uno di questi tre nomi: Marco Ramondino (Casale Monferrato), Antimo Martino (Ravenna) e Franco Ciani (Agrigento). Anche se un tentativo è stato fatto in extremis dal celebre trio Vazzoler–Gracis–Favero per Max Menetti, ma era ormai troppo tardi. Forse.