La gabbia sarà anche dorata, ma un leone (13 agosto) in gabbia comunque s’incazza. E cammina su e giù nervosamente come Fabrizio Corona in carcere a San Vittore. Sognando la libertà, se questa ancora esiste, e mostrando i canini che non sono mai più corti di dieci centimetri. “Meglio simpatica che sexy” ha dichiarato Michelle Hunzinker a Chi finendo dritta sparata in copertina. Come? Leggi Chi? Sì, lo sfoglio in bagno e non me ne vergogno neanche un po’. Né mi perdo una sola puntata del Grande Fratello Vip. Perché? Forse non si può? Credo che sia il programma più istruttivo della storia della televisione del Cainano dopo La Pupa e il Secchione dell’edizione Barale-Papi vinta da quel pozzo di scienza che è Francesca Cipriani. E poi, lo confesso, ho un debole per l’uomo in Lebole e soprattutto per Alfonso Signorini. Che mi piace da impazzire. Guai difatti a chi me lo tocca. Lunedì Pamela Prati l’ha pesantemente insultato quasi mortificandolo: “Sei solo un opinionista che spara tantissime cazzate”. Lo so, non mi credete, e mai mi crederete, ma la prossima volta che invito a cena sui Navigli l’ex soubrette sarda del Bagaglino, gliene dico quattro. Altro che Tapiro d’oro. E poi, se vuole, anche la sposo. Difatti, siamo seri, dove la trovo un’altra donna meglio di lei alla nostra veneranda età? A proposito, vogliamo ri(s)parlare della Hunzinker, oggi signora Trussardi, ieri Ramazzotti e fiamma di Marco Predolin quando non aveva ancora 17 anni e il conduttore televisivo della Val di Taro 26 più di lei? Ma questi sono solo Fatti suoi e non miei o vostri. Piuttosto cosa s’inventa di dire che è simpatica? Simpatiche saranno semmai Daniela Santanchè, la pitonessa, specie quando faceva coppia (o scopa?) con Alessandro Sallusti o Giorgia Meloni con gli occhi da pesce palla, regina dell’autogol in diretta via satellite. Come Comunardo Niccolai (Cagliari) o, se preferite, Riccardo Ferri (Inter). Al massimo la signora Trussardi, ogni qual volta nitrisce, sfoggia un sorriso timido, quanto spontaneo, a sessantaquattro denti che occupa tutto il teleschermo a cinquantadue pollici. Oggi l’ultima tomografia assiale computerizzata, in una parola Tac, e domani, spero, sarò fuori da questa gabbia dorata. Altrimenti scappo lo stesso e mi rifugio nella splendida abbazia benedettina di Monastier che per dieci giorni ho avuto davanti agli occhi e che mi sono promesso comunque d’andare a visitare non appena troverò il tempo. Con la vera da pozzo al centro del chiostro romanico. Cercando anch’io, come Hodja nell’antica favola turca, di salvare la luna caduta nel pozzo. Ma non ci riuscirò mai. Perché mi ha anticipato da un pezzo Maurizio Belpietro, la simpatia fatta a persona, che nella sua brillantissima carriera ha diretto solo quotidiani notoriamente comunisti o molto di sinistra come Il Tempo, Il Giornale, Libero e da qualche giorno La Verità. Quale? Quella del Cainano o del Fannullone? E non si è ancora mangiato i bambini.