GrissinBon-Armani a reti unificate su Raisport 1 e Sky Sport 1. Ho solo l’imbarazzo della scelta. Saltando da un tivù all’altra con il telecomando bollente. In diretta anch’io. Se non vi dispiace. E se non mi gira prima la testa. Il quintetto iniziale di Max Chef Menetti è obbligato: De Nicolao, Della Valle, Kaukenas, Polonara e Veremeenko. Gelsomino Repesa ha invece solo l’imbarazzo della scelta e dal mazzo pesca Cinciarini al posto di Simon. Dindondan Peterson ha scritto che Reggio Emilia “riavrà Pietro Aradori”. Quando? “E forse anche Stefano Gentile”. Sì, per Santa Rosolia. Che si festeggia il 4 settembre. Ma chi gliele racconta queste bufale? Il fratello di Ale non si regge in piedi se non sulle stampelle. E il moroso della vivace Guendalina è in panchina solo per far numero. Non si scherza sulle disgrazie altrui. Su un banchetto ET Fanelli, al quale ho strappato dieci pizze e birre, e Stefano Michelini che saranno due anni che mi ha promesso un caffè corretto. Sull’altro Paola Ellisse, che è una mitraglietta, e Fiorello Sconochini che è un motore a scoppio ritardato. Parte forte il Cincia, schiaccia in contropiede Polonara, tripla di Ricciolino, secondo fallo di un Sanders svogliato, e poi Gentile, superbo in acrobazia: più otto Milano (9-17) dopo una bomba di Kalnietis e il bis di Cinciarini. Veremeenko soffre Batista che lo sovrasta in tutto. Con Lavrinovic sul parquet le cose però cambiano e si riaggiustano in fretta. O quasi perché Della Valle si divora il canestro del meno uno, ma rimedia subito Kaukenas con un paio di geniali follie. Non ci si crede, ma la Grissin Bon è avanti 19-17 con un parziale di 10-0 che ammazza cavallo, come direbbe il grande Boscia Tanjevic. Nelle rotazioni Repesa ha fatto l’ennesimo casino: Simon non c’è proprio, Lafayette men che meno e Cerella non è morso dalla solita tarantola. Secondo quarto sulla Rai dopo il primo urlato su Sky e terminato 22-18 grazie a una tripla dal paradiso di Silins. Menetti prova anche Salvatore Parrillo che in pochi conoscono: ha 23 anni, non viene dalle Ande, è nato a Benevento e s’alterna con il timido Needham nel ruolo di playmaker. Ancora l’elegantissimo Lavrinovic, già otto punti. Di nuovo Ojars Silis da tre. Il Gelsomino piangente si è dimenticato in panchina Ale Gentile che rientra quando Reggio è avanti 29-22. Fanelli e Michelini non strillano, ma ugualmente non ci si addormenta. Fa caldo nel palazzetto della vergogna. Si sveglia Simon, non sbaglia nulla Kalnietis, la lingua di Della Valle, che chiede il cambio, tocca terra: l’Armani torna in partita (31-30). La Grissin Bon va a fiammate e non può sempre tenere il piede schiacciato sull’acceleratore, ma, quando si riaccende Lavrinovic (7/7 in 8’), la musica è un’altra e la benedetta fisicità dei longobardi è poca roba. Tre sono le parole del basket che non riesco proprio a digerire: fisicità, plance e reset. E’ da un pezzo che ve lo volevo dire e colgo al volo il momento di stanca del duello per confessarlo, mentre si va al riposo con David che risparmia Golia anche se gli ha messo i piedi in testa con un 2+1 di De Nicolao al suono della seconda sirena. Si ripartirà dal 43-33, incredibile ma vero. Saltano le immagini sulla Rai, torno a malincuore su Sky. Dove all’intervallo becco Ciccioblack Tranquillo e Mammoletta Mamoli che parlano di Nba. Non li reggo più. Come i tre arbitri che provano a dare coraggio a Milano inventandosi un fallo in attacco di Veremeenko sulla bomba a segno di Kaukenas. Santa pazienza. Non funziona stasera il tiro dall’inferno di Gentile: solo quel canestraccio all’inizio e poi sette spadellate. Repesa ha le braccia conserte e non le stacca più forse per non grattarsi la crapa pelata. L’EA7 è più stanca della GrissinBon. Non si segna più. L’Ellisse, due elle e due esse, si esalta per un piazzato di Macvan che rovina poi tutto con un tecnico. Tre falli di Lavrinovic, Kaukenas e Veremeenko. E McLean ne approfitta per volare angelico in cielo: 48-42 a metà del terzo periodo. Lavrinovic non fa una piega in attacco, ma centra solo lui il canestro tra i reggiani spenti. Reggio pare allo sbando, Milano s’avvicina minacciosa a tre punti (50-47) sulle ali di un turbo Simon che ha scatenato il motore, ma Ricciolino Della Valle la respinge di cuore e di talento frustando da otto metri due volte con la palla il fondo della retina. L’ultima fatica si consuma dal 58-51. La GrissinBon domina persino a rimbalzo e non parlatemi più di fisicità: da questa orecchia proprio non ci sento. Quarto fallo di Kaukenas. Gentile è un disastro: capita. Sanders gioca quasi per dispetto, Cinciarini s’è imboscato dietro a Lafayette. E così dal cilindro di Max Chef Menetti escono due protagonisti che non ti aspetti: Polonara e Needham che danno una scossa decisiva alla sfida: 77-58 per Reggio che stravince (81-72) la terza finale riaprendo (forse) i giochi tricolori. Domani i commenti. Giovedì il quarto atto. Stasera un’Armani nervosa e confusionaria, ma anche una GrissinBon caratterialmente immensa. Le mie pagelle: GRISSINBON: Needham 7 (10 punti), Polonara 7.5 (9 e 10 rimbalzi), Lavrinovic 8/9 (20), Della Valle 8 (17), De Nicolao 6.5 (5), Veremeenko 5 (2), Kaukenas 7 (10) Silins 6.5 (8), Parrillo 6. Menetti 9. ARMANI: McLean 6.5 (13), Lafayette 4 (4), Gentile 4 (2), Cerella 4.5 (3), Kalnietis 7 (15 e 6 rimbalzi), Macvan 5- (6), Cinciarini 6 (9), Sanders 3 (3), Simon 6.5 (14), Batista 4 (3). Repesa 4.5.