Una pizza con Carletto al giovedì e la Reyer poi vince

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Non voglio arrabbiarmi, ma come faccio se l’assessore al traffico ha collocato la fermata dell’autobus proprio dieci metri prima dell’incrocio del quadrivio più incasinato della città? Di modo che sotto ai miei occhi, tutti i giorni, d’estate o d’inverno, vedo scendere i passeggeri quando il semaforo è verde e poi salire quando implacabilmente arriva il rosso. E come faccio a non imbufalirmi quando i geni della lampada di Sky Basket si ostinano, neanche lo facessero apposta, a nascondermi il risultato della partita in corso sotto il quadratino della pausa di My Sky? Di modo che non posso con il telecomando andare avanti a piacere con le immagini se non ho la più pallida idea di quale sia l’andamento del match. Questo non succede nel calcio: dove i risultati, oltre al tempo di gioco, sono in bella evidenza in alto sul teleschermo alla (mia) sinistra. O per la Nba e la pallacanestro sulla Rai dove il punteggio è posto al centro, e in basso, del video. Lo so, è la terza o quarta volta che mi lamento di questo, ma non sono né rincoglionito, né qui mi fermo. Anzi, mi ripeterò sino al (vostro) sfinimento e finché la mia legittima richiesta non sarà accolta. E non venitemi a raccontare che quelli di Sky non mi leggono: inventatevene un’altra che è meglio. E’ semmai la prima cosa che fanno quando la mattina si svegliano e non hanno ancora bevuto il caffè. Come Giannino Petrucci. Che va in bagno e, facendo la pipì, pensa: chissà cosa si è inventato oggi quello? Al quale non va mai bene niente e, se lo conosco bene, e mi conosce benissimo, è peggio di un martello pneumatico. Avrei anche il sospetto che la segatura, quando è umido, e magari piove, gonfia i cervelli degli zucconi, ma su questo magari se ne può discutere un’altra volta. Tanto, come vedete, ci ho preso gusto: e sul blog mi diverto a scrivere ogni giorno. Ma adesso non posso più tenervi sulle spine e, come promesso, vi do la hit parade degli allenatori d’Italia del mese di ottobre con una piccola prolunga. Ovvero la classifica tiene anche conto delle partite del quinto turno di campionato e così Re Carlo, vincendo il primo di novembre a Sassari, fa un bel salto in avanti e si colloca al secondo posto sul podio tra Max Chef Menetti e Enzino Esposito. In verità già lo sapevo da giovedì che la Reyer avrebbe vinto domenica con i campioni d’Italia. Giovedì infatti sono andato a mangiare la pizza dai Salernitani e di solito, quando ceno lì con il buon Carletto, poi Venezia vince. Se invece, per un motivo o per l’altro, non ci si vede durante la settimana, può succedere di tutto. Anche che l’Umana perda con la Virtus Bologna. Come è accaduto incredibilmente alla prima giornata. Insomma gli porto fortuna, ma per favore non ditelo a Napoleone Brugnaro che dà alla scaramanzia più peso che alle critiche che gli arrivano dall’opposizione a Ca’ Farsetti. Altrimenti poi obbliga Recalcati a cenare con me almeno quattro cinque volte al mese e il troppo storpia. Scherzi a parte, Re Carlo ha tante qualità, ma forse tra tutte la più importante è la pazienza. Che ha con lo stesso sindaco di Venezia che ogni tanto gli piomba nello spogliatoio all’intervallo o a fine partita. O che ha avuto con Goss l’anno scorso e pure in questo avvio di stagione. “A Phil ho parlato e gli ho detto d’avere solo fiducia in se stesso che prima o poi avrebbe ritrovato la strada smarrita che porta a canestro”. E così è stato a Sassari: la prima tripla azzeccata e dietro a questa altre tre, una di fila all’altra, che hanno messo in ginocchio il Banco di Sardara. D’accordo, non capita tutti i giorni che Logan segni zero punti in tutta la partita, ma, quando capita, bisogna prendere il treno al volo e la palla al balzo. Come ha fatto la Reyer anche grazie ad uno Stefano Tonut che finalmente ha capito qual è il suo ruolo in una squadra nella quale un passettino alla volta, e con la santa pazienza di Recalcati, pure Green e Owens serviranno alla giusta causa. Tornando agli altri allenatori, scendono di una posizione Buscaglia (quarto), anche perché si è dato quattro in pagella dopo Avellino, il che non è da tutti, e Griccioli, comunque quinto, mentre salgono Pancotto al sesto posto e Bucchi al settimo nonostante la Waterloo in Eurocup di Las Palmas de Gran Canaria. Ottavo Dell’Agnello, il mio Tigre nel motore. E la maglia nera? Se la sfila Sacripantibus e la passa a Valli di lacrime. Del quale magari se ne parla domani. Certo è che perdere con Caserta all’over time ce ne vuole soprattutto se a 15 secondi dal 40esimo, avanti di quattro punti, non fai fallo sulla loro rimessa e becchi sui denti la tripla di Valerio Amoroso, un ex davvero senza cuore.