A Basket City non ce la fanno proprio a star zitti. E parlano e sparlano di tutto e di tutti. E ognuno pensa di raccontarla giusta e di saperne sempre una più dell’altro. Il che è tipico di chi è diventato provinciale ed era un giorno signore dei canestri d’Italia. Mentre adesso ha un club che disperatamente si agita in A2 e non riesce a venirne fuori. E un secondo che ha promesso di vincere lo scudetto entro i prossimi tre anni, ma nessuno gli bada. Ovviamente io provoco. E vedrete che qualche giornalista di Bologna abboccherà presto all’amo. Indignandosi moltissimo e promuovendo l’ennesima guerra santa contro gli eretici. Ci sto. E intanto, mentre affilo la lama, vi sparo l’ultima che, se vi dico chi me l’ha detta, non potete far altro che esclamare: ma allora non è una bufala! Con un bel punto esclamativo. Che, quando ci vuole, ci vuole. La voce che circola in piazza Azzarita e sale sino a San Luca è questa: Vincenzino Esposito sarà l’allenatore delle V nere dalla prossima stagione. Non ci volete credere? Forse fate bene. Perché per la verità anch’io ho qualche perplessità in merito. La fonte è ottima: ve lo ripeto. Però dubitare è lecito e le ragioni sono molteplici. 1. da qui a fine giugno tra il dire e il fare non c’è di mezzo il mare ma un oceano. E ne possono succedere di cose a cui non voglio nemmeno pensare. 2. Enzino è un’icona fortitudina: non so se mi spiego. 3. A fine campionato scade il biennale che lega alla Virtus lo stoico Alessandro Ramagli che ormai ci ha fatto il callo alle vox populi di Basket City che possono durare anche una sola notte. E se ne fa dunque un baffo di quel che ha sentito raccontare in giro preferendo andare diritto per la sua strada. 4. Le mete della Segafredo sono oggi due: la conquista delle final eight di Coppa Italia a Firenze e, successivamente, un posto tra le otto squadre che disputeranno i playoff di tarda primavera. Dovesse quindi centrare entrambi gli obiettivi, potrebbe anche restare a dispetto dei santi e dei demoni. Ma detto tra noi: chi glielo fa fare? 5. Dovesse invece l’orgoglioso livornese perdere tra dieci giorni in casa con la Grissin Bon nell’ultima giornata del girone di ritorno saremmo daccapo. Ovvero potrebbe essere subito sostituito da Cesare Pancotto o da Carlo Recalcati che però non penso possano accettare d’essere i traghettatori delle vu nere appena per quattro o cinque mesi. Anzi, proprio lo escludo. 6. Esposito è uno di casa nella famiglia Gentile. E questo non sarebbe un problema. Ma è anche il cavallino preferito della scuderia Riccardo Sbezzi che ha già portato a Bologna entrambi i figli di Nando oltre a Pietro il grande Aradori e Braccobaldo Baldi Rossi. E allora il patron Massimo Zanetti potrebbe anche chiedergli a bruciapelo: “Non ti pare, caro Gabibbo, un po’ d’esagerare?”. E qui metto un punto. Anche se potrei andare avanti ancora per ore. Ma non mi sembra assolutamente il caso dal momento che adesso mi potreste voi fare una domanda pertinente: perché hai tirato fuori tutto questo casino quando sei magari il primo a non credere che Vincenzino possa dal prossimo luglio allenare la Virtus? E’ vero. Di più: verissimo. Ma non per questo mi avete colto in contropiede e difatti ho pronta la risposta: stasera, tra meno di un paio d’ore, s’affrontano al PalaDozza proprio la Segafredo e la Flexx, con due ichs, di Pistoia forse priva di McGee. Insomma Ramagli contro Esposito. E a me piace sempre tanto condire con il peperoncino la nostra pallacanestro che altrimenti sa essere così noiosa da farti crepare d’inedia. Con tutte le sue storie tese tra la Lega dell’Innominato e la Federazione di Giannino che farebbero cadere le braccia persino all’uomo più paziente del mondo che porta ogni giorno a spasso la sua tartaruga per le strade di Tokyo.