Sono Valli di lacrime, eppure ci crediamo fortissimi

Giorgio Valli

Messina con il part-time. Messina senza acqua. Chi tutto e chi niente: c’est la vie. E’ stata una settimana difficile. E molto pesante. Cominciata lunedì con la quarta sconfitta di fila di Bologna. Che, a sentire qualche trombone, avrebbe dovuto quest’anno strappare a Trento il ruolo di guastafeste. Ma in quale film? Sono invece Valli di lacrime. Con l’allenatore che già rischia il posto. Soprattutto se la Virtus dovesse perdere le prossime tre partite: domani a Milano, poi Sassari in casa e Varese a Masnago. Come è anche possibile. Ci sarebbe Frank Vitucci, libero d’impegni e ripudiato sull’altare da Messina, ma qui forse è d’uopo che mi morda di corsa la lingua. Non volendo ancora passare per il gatto nero che in calle dei Botteri ti attraversa la strada da sinistra a destra. E comunque sono sempre e solo cavoli nostri. Tra veneziani. Anche se lui è di campiello e io di campagna. E’ ugualmente però il caso che ci si metta subito d’accordo. Altrimenti non va bene un corno. Io non scrivo sul mio blog per piacere agli altri o a qualcuno in particolare. Ma per il mio esclusivo piacere di scrivere. E quindi, se non vi comoda quel che butto giù o il mio modo di pensare, sempre in prima persona, dovete fare semplicemente una cosa: andare tutti pure a leggere i paraculi di corte e le puttane di strada. Mica m’offendo. Se invece volete restare con me, mi fate strafelice. Ma a un patto: che comprendiate la mia satira. O presunta tale. Quando per esempio mi vanto d’avere per primo tolto il coperchio ad una notizia che bolliva in pentola, mi lodo e m’imbrodo, e vi domando: “Cosa vi avevo detto?”, lo scopo non è fondamentalmente quello di farmi bello agli occhi del mondo, anche se sono quasi più narciso del mitico figlio di Cefiso, ma piuttosto di smascherare e prendere per i fondelli quelli che credono davvero di sapere tutto loro e, spudoratamente copiando, s’appropriano dello scoop e raccontano in giro d’essere i migliori cani (da tartufo) esistenti sulla terra. A volte invece faccio semplicemente due più due e spesso mi va bene. Come nel caso di Giorgio Valli. Contro il quale non ho proprio nulla. Però non occorre essere i geni della lampada per intuire che, se dovesse perdere le prossime tre o quattro partite, potrebbe essere il primo allenatore della serie A che non mangia il panettone a Natale. Tanto più che il suo principale sponsor, Alessandro Crovetti, ha dato le dimissioni il 24 settembre scorso e dovrebbe sul serio uscire dalla Virtus a fine stagione. Quando il suo posto lo potrebbe prendere l’attuale amministratore delegato di Trapani, il torinese Julio Trovato. E poi non venite da me a dire che non ve l’avevo già detto? Stavo dicendo che è stata una settimana pesantissima per la nostra pallacanestro. Martedì la Reyer, reduce dal golpe in casa dei campioni d’Italia, ne ha beccati 29 di scarto dal Valencia e contemporaneamente Petrucci ha annunciato d’essere riuscito ad eliminare una volta per tutte Pianigiani dalla nazionale dopo tre mesi di pugnalate che, al confronto, quelle che uccisero Giulio Cesare alle Idi di marzo furono rose e fiori. Giovedì Messina, saltando a cavallo, ha subito disarcionato Giannino che agli amici aveva indicato Frank Vitucci come assistente di Ettore. “No, accanto a me voglio Giordano Consolini”. Il quale un giorno bocciò Alessandro Gentile che aveva bussato alle porte del settore giovanile della Virtus bollandolo con queste parole: “Troppo grasso e inadatto alla pallacanestro”. E adesso come la mettiamo? Che se la vedano pure tra loro due: io non ci metto il naso. Mentre Milano le prendeva al Forum da cinque monelli croati e qualcuno ha cominciato a pensare che magari anche Gelsomino Repesa qualcosa deve aver sbagliato nella recente campagna acquisti dell’EA7. Infine ieri nuovo patatrac del Banco di Sardara: meno 18 a Malaga e 13esima sconfitta di Sassari su 14 partite giocate in due anni di sofferenze in Eurolega. E poi noi, secondo Giannino Petrucci e Zapelloni Mazzanti Vien dal Mare, avremmo dovuto vincere la medaglia d’oro agli ultimi Europei o, se proprio ci fosse girata storta, quella d’argento che ci avrebbe comunque qualificato per le Olimpiadi di Rio. Dove ci andremo. Francia o non Francia. Ci mancherebbe altro. Dopo tutto il casino che ha messo in piedi il sindaco di San Felice Circeo. Al quale vorremmo solo girare questa domanda che un lettore della Gazzetta ha fatto a Franco Arturi: alla fine non ho ben capito perché Pianigiani non sarà più il tecnico della nazionale. E l’Arturi gli ha anche dato un paio di risposte che mi sono piaciute, ma non ha aggiunto: “Simone è di Siena e Giannino li brucerebbe tutti, se potesse, i senesi assieme a Francesco Totti e i giallorossi”. Peccato. Perché così alla verità dei fatti ci sarebbe andato molto ma molto più vicino. Fuoco, fuochino, fuocherello.