Ad essere sincero sarei anche stufo di ripetere le solite cose, ma come si fa a ignorare una squadra che costa una cifra, almeno dieci volte la capolista Pistoia, e che in Europa ha perso giovedì la quinta partita (di fila) su sei sinora giocate? Io almeno non ci riesco. Lo so, è un po’ come andare a pranzo o a cena alla Locanda da Rinaldo. In via dei matti, numero zero. Dietro la Calle Sconta. Dove non c’è molta scelta e l’unico piatto è quasi sempre la trippa. Cascasse il mondo, da oltre cinquant’anni a questa parte, come oggi e domani, da ottobre a settembre. Trionfalmente annunciata all’ingresso da un cartello in compensato che ha resistito a tutte le bufere e a tutte le nevicate. E se non è trippa? E’ zuppa. E se non è zuppa? E’ pan bagnato. Questo offre la casa. O salti dalla finestra. Il vecchio oste ovviamente si chiama Rinaldo e la conduzione è familiare: Maria, la moglie di Rinaldo, sta in cucina, mentre i figli, Renato e Brunetta, servono a tavola. In più c’è la zia Peppina, con la sciatica e i mustacchi, che fa le pulizie e si lamenta ogni giorno del fatto che il cognato si dimentichi sempre di versarle i contributi per la cassa malati. La televisione si vede ancora in bianco e nero, ma è spenta dai tempi del Musichiere di Mario Riva. E se cortesemente domandi: “Scusi, ha per caso Sky perché vorrei vedere Basket Rom con Tranquillo e Mamoli?”, Rinaldo non c’impiega molto a mandarti subito a remengo senza passare per il Via e nemmeno per Vicolo Cieco. In verità l’altra sera la trippa e la truppa sono state anche meno peggio del solito: un po’ di pepe, oltre all’esausto Gentile, ce l’ha messo infatti straordinariamente pure Barac, che di primo nome fa Stanko e di secondo Morto. Come lo è quasi sempre se solo domenica Max Oriani gli ha dato tre in pagella sulla Gazzetta e mercoledì l’ha inserito tra i sei bocciati eccellenti dell’Emporio insieme a Jenkins, Hummel, Lafayette, Cinciarini e Lawal. Giovedì Stanco Morto almeno quattro palle, su altrettanti assist di Alessandro Magno, le ha schiacciate nel canestro del Vitoria-Gasteiz, che è la capitale dei Paesi Baschi ed è soprattutto famosa per la sua squadra di basket. Che ha vinto ben tre titoli spagnoli (nel 2002, 2008 e 2010) e ha disputato due finali di Eurolega. La prima delle quali, nel 2001, persa con la Kinder Bologna allenata da Ettore Messina. Gira e rigira, ma quant’è piccolo il mondo? La Locanda da Rinaldo è frequentata anche da Phil Goss che c’arriva a piedi e così può bere. Anche se tempo fa gli hanno tolto la patente per guida in stato d’ebbrezza. Spesso lo accompagna Jarrius Jackson che nemmeno lui, da quel che mi risulta, è astemio. Ma come le fai a sapere tutte queste cose? Se lo chiede a volte anche il sindaco di Venezia. Al quale non racconterò mai nulla a meno che non mi accompagni alla Locanda da Rinaldo. Il quale brontola più di sua cognata. Sì, proprio quella con la sciatica e i baffi. Perché una volta la Michelin, dopo avergli dato una stella per la sua trippa, gliene aveva promessa un’altra se l’avesse col tempo migliorata. E invece è sempre la solita zuppa. E se non è zucca è pan bagnato. Come la Milano di Giorgio Armani che è il padrone dell’Olimpia ormai da sei o sette anni e s’è cucito al cuore lo scudetto solo nella stagione in cui, piaccia o non piaccia ai longobardi, c’erano quattro ex di Siena: Banchi, Hackett, Moss e Kangur. Ovviamente Gelsomino non si tocca. Ma solamente perché costa troppo. Per il resto Repesa non ci dica più che la sua squadra è in ritardo rispetto alle altre di due settimane, visto che tra meno di un mese è Natale, o, peggio, che non ha una continuità di gioco. Ma di quale gioco parla? Di quello dell’oca? L’unico schema d’attacco che conosce infatti l’EA7 è passare la palla a Alex Gentile. E che s’arrangi. Ora il figlio più piccolo di Maria Vittoria e Nando non sarà neanche un leader, come ho già scritto e riscritto, ma bestemmia, ed è matto da legare, chi lo accusa d’essere la disgrazia di Milano. Provate allora a dare Gentile domani a Re Carlo in cambio di qualsiasi reyerino, a parte il greco Bramos, che è davvero il migliore del reame, e poi vediamo chi vincerà non dico il duello delle 20.45 al Forum, ma il prossimo titolo. Ovviamente questa è fantascienza. Alessandro Magno difatti guadagna quanto tutto il quintetto-base di Venezia più gli stipendi dei due allenatori e di Renzo Colombini, il preparatore atletico, e tremila buoni-pasto alla Locanda da Rinaldo. Però a Napoleone Brugnaro un consiglio lo voglio dare gratuitamente lo stesso: si prenda al volo Gani Lawal, che l’Armani non sa dove spedire, e caso mai si liberi di Goss. Ress è fuori per oltre un mese, Ortner ha i suoi problemi, Owens è una farfalla bizzarra. Così avrebbe più minuti Stefano Tonut e tutti in laguna sarebbero più felici e contenti. E magari presto anche tricolori.