Faccio le corna, come il grande Totò nella foto, ma forse ho trovato l’osteopata che mi ha rimesso in piedi. Non è un mago con la bacchetta magica e nemmeno già salto come un grillo. Né è detto che tornerò a giocare a golf, la mia grande passione senile. Però, a Dio piacendo, almeno dopo mesi e mesi ora non zoppico come un vecchierel canuto e bianco (dal sonetto XVI del Canzoniere di Francesco Petrarca). E i tendini d’Achille non mi fanno più un male-cane. Le avevo provate tutte: laser, teca, massaggi, borse di ghiaccio, ultrasuoni. Sino a diventare un esperto in materia. Anche all’intervento di Prp mi sono sottoposto con il dottor Claudio Rigo, medico della Juve. Non so se mi spiego. Niente di niente. Anzi, sempre peggio. E adesso? Tocco ferro, ma mi pare d’essere finalmente uscito da quell’inferno e, se tutto andrà per il meglio, giuro che vi darò l’indirizzo del mio chiropratico che si è specializzato a Washington e ha uno studio anche in provincia di Padova. Detto questo, che magari non ve ne può fregare di meno e pure vi capisco, ma nel mio Scacciapensieri esterno i pensieri che voglio ed i primi che mi frullano in testa, anche Gian Piero Gasperini ha confessato con le mani dietro la schiena di stare facendo le corna mentre il bravo Alessandro Bonan gli domandava se avrebbe barattato la Coppa Italia, Lazio permettendo, con un posto nella prossima Champions. In verità credo che il 61enne allenatore di Grugliasco, che ha giocato nella Primavera della Juve con Pablito Rossi e Sergio Brio, possa centrare entrambi gli obiettivi. Soprattutto il secondo se Max Allegri mi ascoltasse e mandasse già domani tutti i suoi campioni d’Italia in vacanza. Ai Caraibi o in Sardegna. E contro la Roma domenica sera (e contro l’Atalanta tra due settimane) schierasse l’Under 23 bianconera che sabato ha concluso il campionato di serie C al 12esimo posto. Così tanto per vedere quale faccia farebbe il Milan che con il 2-1 (Suso–Borini–Destro) rifilato stasera al Bologna è adesso a tre punti dai bergamaschi (e dalla Champions) e pari con i giallorossi. Tanto Ronaldo, quattro reti meno di Quagliarella, non può più vincere la classifica dei cannonieri. E tanto per fare un dispetto al Diavolo e, già che c’è, anche al Toro che è ancora in corsa per l’Europa League. Ed così entrambi finalmente tirerebbero fuori le corna. A proposito delle quali è sfuggito ad Antonio Dipollina, di solito così attento nelle sue Schermaglie televisive su Repubblica, della battutaccia che è scappata al buon Marco Nosotti mentre intervistava Roberto D’Aversa: “Non so se anche lui come Gasperini abbia fatto le corna dietro la schiena quando gli avete detto dallo studio (di Sky) che il suo Parma è ormai salvo, ma mi spiace: io non guardo mai gli uomini di dietro”. Un’ora ancora ed è il 7 maggio (santa Flavia Domitilla Martire). E non so ancora un solo risultato della serie A di pallacanestro che si è giocata domenica dopo cena. Ma la notte è lunga da morire e domani magari se ne parla. Però se adesso penso a voce alta (e sbadigliando) che il basket in Italia interessa ormai solo a quattro cinque gatti (e a Mamma Rosa se la paghi sponsorizzandole l’inserto di metà settimana), non credo di dire poi una grossa eresia. Anche se il Banco di Sardara e la Virtus di Zanetti hanno vinto due piccole coppe europee, ma non lo sa quasi nessuno. A parte a Sassari e a Bologna, due eccezioni che confermano la regola di un’indifferenza nazional-popolare ai massimi storici verso uno sport bellissimo che nessuno sa però più vendere ed è snobbato dalla Rai. Che ora vorrebbe trasmettere almeno le partite degli azzurri di MaraMeo Sacchetti ai Mondiali di settembre in Cina, ma Sky si terrà ben stretta l’esclusiva e non la mollerà se non a cifre da capogiro. Di modo che Gallinari e Belinelli li vedranno centomila abbonati. A farla grande.