Dite a Trevisani (Sky) che ho capito che ha segnato Vecino

montagna

Se riesco a star dentro le trentatré righe, o al massimo quaranta, magari anche ce la faccio a mantenere una vecchia promessa e a buttar giù ogni giorno uno Scacciapensieri tutto matto. Che, se volete, non è né carne, né pesce. Non è un diario e nemmeno una micro rassegna-stampa. Ma piuttosto una frittata delle prime cose che mi saltano in testa e comunque, se non esistesse, bisognerebbe inventarlo. Avete visto la foto del Pelmo che ho fatto stamattina dal terrazzo di casa che saranno state le sette e mezzo? E adesso ve lo richiedo: chi se ne va più da qui? Prima di ieri sera non avevo mai sentito Riccardo Trevisani urlare in quel modo come neanche Ciccioblak Tranquillo nei suoi deliri cestistici. E Lele Adani ancora peggio. Tutto per un gol di Vecino al Tottenham. E’ vero: nel secondo minuto di recupero oltre il novantesimo. Ma al 70’ lo stesso Trevisani aveva confessato sgomento: “Handanovic tiene in piedi un’Inter che continua a commettere errori tecnici puerili”. Anche Maurizio Crosetti ha esagerato: “I memorabili sei minuti nerazzurri, l’eurogol di Icardi e l’unghiata di Vecino, possono rovesciare una stagione nata malissimo”. Insomma c’è tanta voglia in Italia che l’Inter torni a vincere dopo otto anni di vacche magre. Lucianino è salvo, ma se l’è vista brutta e avevano già cominciato a fischiarlo. Questo è il calcio. Che non mi piace. Dove conta solo il risultato finale. Solo dalla Juve di Allegri si pretende che vinca e che giochi pure bene. Stanotte è piovuto. E bene. Oggi un sole caldo: così chissà quanti funghi troverò nel bosco? Come non detto. Alla Tigre vanno insieme gli occhi a forza di pulire quei piccolissimi funghi che, uno su cinque, hanno un vermicello nel gambo che non è molto più grande di un spillo. A Cortina non c’è un barbiere che ti faccia la barba e insistono a voler ospitare le Olimpiadi della dieve. Da ragazzo andavo a tagliarmi i capelli anche per poter leggere Le Ore che era una rivista diciamo audace. Adesso c’è alla domenica il Fuorigioco di Cairo che potrebbe sostituirla benissimo. Papà Urbano si lamenta: “Così non Var”. E io cosa vado ripetendo da tredici mesi? Sempre più culi e tette nell’inserto della Gazzetta dello Sport tutta da leggere: Diletta e le curve pericolose, la dolce vita di Georgina, balla Linda (Morselli) ex di Valentino Rossi e ora fidanzata di Fernando Alonso, la rossa di Dovi(zioso), Ilaria D’Amico in copertina e la figlia del Boss (Springsteen). Ma poteva mancare Belen e il suo fisico da paura? No. Ed eccola allora scatenata nel crossfit che non ho la più pallida di cosa possa essere. Mentre quello ancora strilla come un pazzo indemoniato: “L’ha presa, l’ha ripresa Vecinooo, l’ha ripresa Vecinooooo, è 2-1 per l’Inteeer, è 2-1 per l’Inteeer, non è possibile, è l’uomo della Champions, è l’uomo della Champions, Matias Vecino!”. E l’altro, più fuori ancora: “L’ultima parola agli uruguagi: sempre loro. L’ultima parola nel calcio è la loro: lo volete capire o no?”. L’abbiamo capito sì, ma adesso, per favore, smettetela d’urlare che mi avete rotto i timpani. E non solo.