Quelli del calcio e quelli del basket appartengono proprio a due diverse parrocchie. Con la differenza che se ai primi racconti che Datome ha fatto tappezzeria nel salotto dei Pistons, ti prendono sotto braccio e in disparte ti domandano: “Scusa, ma chi è Datome e chi sono i Pistons? Io conosco i Beatles e i Rolling Stones”. E se gli dici: guarda che Del Piero sarà sabato a Jesolo, ti rispondono straniti e annoiati: ma se è partito ieri per il Brasile? Mentre se a quelli della palla nel cestino racconti che Del Piero va al mare del Lido di Jesolo subito ti chiedono dove, quando e perché. E io gli rispondo ben volentieri. Alex e la sua famiglia, moglie e tre figli, alloggeranno nel grattacielo della Pineta dal quale si vede Piazza San Marco e nelle giornate limpide anche i colombi che fanno le cacchette sulle teste dei due Mori di Venezia come un tempo sui monumenti di Meneghin e D’Antoni. L’ex capitano della Juve e del Sidney raggiungerà non prima di venerdì la spiaggia più lunga dell’Adriatico perché la sera precedente sarà negli studi di Sky a Milano per il match inaugurale dei Mondiali in Brasile tra i padroni di casa e i croati. Sempre che i contestatori di San Paolo li lascino giocare. Per la verità anche a Jesolo sono in rivolta gli albergatori ai quali non è andato giù che Alex non mangi e non dorma nei loro hotel a cinque stelle, ma non sono molto numerosi e quindi non c’è pericolo che lo show-business salti in aria. I due Del Piero, oltre a prendere soldi da Sky, incasseranno anche un piccolo compenso, che l’anno scorso fu di 25mila euro (più vitto e alloggio), dal Comune di Jesolo per le tre serate in occasione delle altrettante partite della nazionale di Giacchettina Prandelli. Cominciando da sabato in Piazza Mazzini per Italia-Inghilterra a mezzanotte. Proseguendo con Italia-Costa Rica di venerdì 20 giugno alle 18 in piazza Torino. E finendo molto probabilmente con Italia-Uruguay di martedì 24 in una delle due piazze, Aurora e Nember, che si sfideranno a duello nei prossimi giorni come io e Tranquillo, ma non so ancora quando. Chiedetelo a lui perché io di certo non gli telefono né a Miami né a San Antonio: posso darvi, se volete, al massimo il suo numero di cellulare. Intanto nella seconda sfida di finale della Nba quel fenomeno di Marco Belinelli ha segnato tre punti in 22 minuti proprio come sabato Lawal, però in 8’, contro Sassari, mentre Cerella, Kangur e Wallace tutti e tre insieme hanno raccolto solo fischi e fiaschi. Però adesso non venite anche a chiedere a me le ragioni per le quali Luca Banchi fa giocare così poco Lawal e si affida invece per il gran finale all’evanescente Wallace. Già qualche cattivello ha buttato là il nome di Ettore Messina per mettergli ansia. Già stasera ha stasera una partita che non può perdere. Già Gentile e Melli si divertono ad andare su e giù sulle montagne russe, fanno finta di difendere e lui non sa quali pesci prendere. In più qualcuno mi fa notare che Banchi somigli terribilmente a Yoghi e io, a guardarlo bene di profilo, non posso certo negare che Luca non sia tale e quale all’orso buono che va a caccia di merende con Bubu Fioretti nel parco di Jellystone.