Non mi sono mai divertito così tanto come negli ultimi tempi. Altro che il calcio spettacolo di Marx Sarri che in difesa è un colabrodo e mi ricorda molto quello di Zdenek Zeman che fumava, pure lui, mille sigarette al giorno. Come il Monnezza della Virtus che adora la bella vita e che a Bologna, c’è da scommetterlo, si divertirà ancora più che a Mosca. Quando non volava in trasferta con il charter della squadra, ma sull’aereo privato delle presidente del Cska che amava circondarsi di splendide olgettine russe non più basse di un metro e ottanta senza zeppe. Mentre a Sasha Djordjevic vanno ultimamente tutte storte: ieri gli si è rotta la macchina in autostrada ed è rimasto a piedi dopo che, di ritorno dalla Cina con furore, aveva dato le dimissioni dalla nazionale serba, che gli è scappata di mano, e aveva mal digerito il secco no di Luca Baraldi al ritorno di Alessandro Gentile alle vu nere nonostante anche Boscia Tanjevic fosse come me convinto che Djordjevic avrebbe saputo prendere il figlio più giovane di Nando per il verso giusto. Comincio dal teatrino della Lega o dalle comiche di Palazzo? Da Pallino Sardara che è un vulcano di idee, peccato che le cambi, quando va bene, almeno quattro volte al giorno o da Giannino Petrucci che del presidente del Banco di Sardegna dice che è un genio, ed è senz’altro vero, peccato che la stessa cosa l’abbia detta anche di Ciglione Totti e allora mi diventa un po’ più difficile credergli? Testa o croce? Croce. Bene, perché in fondo mi diverte dare i buchi a Mario Canfora (C10H16O) che ha una brandina nel sottoscala della Federazione e da lì non lo schiodi nemmeno a Pasqua o a Natale quando gli uffici sono chiusi e anche il giornale di Mamma Rosa non esce in edicola. In un’intervista di oggi alla Gazzetta di Brindisi il mio Giannino non ha perso occasione per incensare anche Marino il SottoMarino che “lavora con oculatezza e passione cercando di trarre il massimo beneficio dalle risorse a propria disposizione e dando anche modo, e questo ci rende orgogliosi, ai giocatori italiani di crescere e affermarsi come è accaduto la scorsa stagione per Riccardo Moraschini”. Parole sante. Che però devono essere entrate da un orecchio e uscite dall’altro del Piacione che non ha portato Moraschini ai Mondiali cinesi tagliandolo a ferragosto insieme a Michele Vitali e a Andrea Cinciarini che non ha gradito. “A Bari sarà uno spettacolo”. Garantito al limone. Perché la Supercoppa, ha aggiunto Petrucci entusiasta, è il miglior antipasto possibile (senza l’Armani del Messi(n)a?) per una stagione che ha tutte le premesse per essere straordinaria. Lo spero anch’io ma ci credo poco. E comunque quel che ha taciuto il presidente del Palazzo romano è che domani proprio a Bari, nel corso della riunione straordinaria del consiglio federale, allacciatevi le cinture di sicurezza, non sarà solo confermato quello che vi vado dicendo da mesi, e nessuno mi dava bada, e cioè che a Gregor Fucka non sarà incredibilmente rinnovato il contratto, ma che la sua Under 16, medaglia di bronzo agli Europei e qualificata per i Mondiali under 17 del 2020 a Sofia, sarà allenata da Andrea Capobianco (nella foto). Mentre il cittì dell’Under 18 sarà Marco Ramondino, ex di Casale Monferrato e Tortona in A2, e Antonio Bocchino sarà confermato alla guida stavolta dell’Under 16. E adesso, tenetevi forte, il colpo di scena o, per dirla alla francese, il coup de théatre che non ti aspetti. L’Italia di Cecilia Zandalasini e Giorgia Sottana il 28 giugno perde a Nis in Serbia con l’Ungheria (51-59) e quattro giorni dopo con la Russia (54-63), non accede ai quarti di finale dell’Europeo e neanche si qualifica per le Olimpiadi di Tokyo. Sette agosto: Marco Crespi è rimosso dall’incarico, ci rimane male, ma la prende con filosofia e s’accasa (ieri) con la nazionale femminile svedese sino al 2023. In bocca al lupo, caro Lupo Ezechiele. Ferragosto o giù di lì: Mamma Rosa scrive che sarà Pierre Vincent il successore di Paperoga. Cinquantacinque anni, francese dell’Alta Loira, ha vinto gli ultimi due scudetti con Schio. Le vorrei credere, Giannino non me lo smentisce, C10H16O gongola e precisa che sarà “un incarico part-time ratificato nel consiglio federale di Bari”: finalmente ne ha azzeccata una. E invece domani Petrucci affiderà l’Italdonne a Prezzemolino, Andrea Capobianco, che è già ben remunerato e ha già allenato le azzurre dal 2015 al 2017 prima di Crespi e dopo la sconfitta per 66-79 con il Belgio (23 punti e 8 rimbalzi della Zandalasini) nei quarti di finale degli Europei di Praga. Casco ora dal sonno, non ho mai scritto tanto di basket femminile in tutto questo secolo, stasera sono andato anch’io a teatro a vedere come preannunciato la Banda Osiris, quella vera, simpatica e divertente, ed è quasi l’una. Ma non potevo non sganciare questa bombetta a mano che sicuramente non dispiacerà alle mie aficionados. Alle quale auguro la più serena buonanotte. Addormentandomi leggendo Stefano Sardara che ieri ha proclamato: “Una Lega unita serve a tutto il movimento: quindi niente spaccature tra i club, l’obiettivo è crescere”. Mentre il giorno prima anche Flavio Vanetti sul Corriere aveva chiosato: “Nella Lega di serie A è scoppiato un conflitto di potere che vede il presidente di Sassari agitare la ribellione (contro Egidio Bianchi, ndr) e proporre un nuovo schema di governance: cioè una presidenza a turno con cadenza annuale”. Ma quante se ne inventano questi vecchi giornalisti in pensione?