Ha poco Giannino da spedire il suo Mario Canfora ad intervistare Patrick Baumann per conto della Gazza, servetta di Petrucci. Il segretario generale della Fiba si è sentito terribilmente preso per il cesto dal vostro (non mio) presidente della Federbasket che gli aveva promesso la luna e gli ha invece gettato negli occhi un pugno di coriandoli. Se l’è difatti legata al dito e ora c’è da giurarlo che, prima o poi, gliela farà pagare molto ma molto salata. Magari già al preolimpico di Torino. Dove gli scatenerà contro gli arbitri più mastini del suo canile. Parola di Bau Bau Mann, l’uomo che abbaia e qualche volta anche morde. E comunque non dimentica. “Giannino, come lo chiamate voi, mi aveva garantito, proprio in cambio dell’assegnazione del preolimpico a Torino, che avrebbe consegnato tutta la pallacanestro italiana alla Fiba. Ad eccezione di Milano. Che per la verità aveva un contratto in scadenza con l’EuroLega che ha rinnovato non per uno, né per due o per tre, ma addirittura per dieci anni. E passi. Ma adesso che sono venuto a sapere che pure Reggio Emilia, Sassari e Trento sono passate al nemico e hanno firmato un triennale per giocare l’EuroCup, ditemi voi quale Champions presento in pompa magna lunedì a Parigi?”. Questo, più o meno, è stato lo sfogo di Patrick Baumann con Mario Canfora, ma ovviamente il mio C10H16O si è ben guardato dal riportarlo fedelmente nell’intervista acqua e sale uscita giovedì sulla Gazzetta. Altrimenti Petrucci l’avrebbe sbranato e non gli avrebbe passato più neanche mezza velina per tutto il resto della vita. Il 48enne di Ginevra, che è in Svizzera e non in Lucania, come magari pensa Ciccioblack Tranquillo, mi ha anche confessato che, se incontra il nostro Giannino in una brasserie di Parigi, lo taglia a fettine e si fa un panino col salame. “Anche perché pure Cantù vuole disputare l’EuroCup e sono convinto che troverà senz’altro presto un accordo con Jordi Bertomeu”. Dici? Ti dirò di più: il 57enne presidente di Barcellona, in Catalogna e non in provincia di Messina, come crede Ciccioblack, sta studiando il modo per infilare un’altra squadra italiana nell’Eurolega. Magari quella che vincerà lo scudetto o arriverà seconda dietro l’Armani. “E poi io che faccio?”. La Coppa Fragola. E qui mi sono dovuto ritrarre in fretta e darmela a gambe perché Bau Bau mi stava per saltare addosso e mordermi un polpaccio. Valli a capire questi della Fiba. Hanno i soldi che gli escono dalle tasche e si mettono in mano al sindaco di San Felice Circeo, che non imbarca cucchi neanche più al suo paese, per organizzare una manifestazione che hanno ancora la pretesa e il coraggio di chiamarla Champions? La Champions nel calcio la giocano il Bayern, il Barcellona, il Real Madrid e una volta l’Inter e il Milan, non il Frosinone, come direbbero Lotito e Bergomi, o San Marino. Mentre nel basket, bene che vada, il prossimo anno vedrà al via l’Oldenburg, il Fuenlabrada e la Reyer. Sempre che il club del sindaco di Venezia, ammesso e non concesso, accetti di partecipare alla terza competizione europea in ordine d’importanza dopo aver rinunciato ad una wild card d’EuroCup offertagli da Bertomeu. E questo soltanto per rimanere attaccato alle braghe “acqua alta” di Petrucci. Domani comunque si torna sul parquet. Cominciando a mezzogiorno da Reggio Emilia-Pistoia e finendo lunedì con Caserta-Venezia. Ma prima di chiudere ancora due cose. Giannino porta come Matteo Renzi i pantaloni che lasciano intravvedere i calzini non perché ha un sarto che gli ha preso male le misure o perché è stato a San Marco con l’acqua alta, ma perché deve mostrare a tutti le sue scarpette rosse che già sfoggiava al Forum quasi due anni fa quando l’Armani vinse l’ultimo scudetto nella settima finale col Montepaschi di Siena e di Paperoga Crespi. Seconda cosa: la mia intervista a Patrick Baumann, che ha fatto le scuole medie e il liceo classico a Sanremo, è scontatamente immaginaria, mentre quella che ha rilasciato al mio C10H16O mi è sembrata inopinatamente al bromuro. Tanto che da oggi in poi chiamerò il giornalista all’acqua di rosa C10H15BrO. Che è la formula bruta del bromuro di canfora. “Ma che lingua parlo?”, mi ha anche chiesto Bau Bau Man. Che io sappia il francese, ma pure il tedesco, l’inglese, lo spagnolo e l’italiano. “Bravo. E allora perché Canfora non ha scritto quello che gli ho detto in italiano?”. Lo scusi: ma non so se lo sappia. Come del resto Ciccioblack che è scarso non solo in geografia.