Ma allora me lo dica in faccia, se trova il coraggio, Giovanni Bruno o Bruno Giovanni o chi per lui che lo fa apposta a farmi arrabbiare. Così disdico subito entrambi gli abbonamenti a My Sky. Dopo aver preso a calci sul sedere il direttore sportivo (diesse) della tivù di Murdoch e le due parabole che ho sul tetto che scotta. Stamattina infatti, come tutte le mattine, nevichi o ci sia il sole, una volta letti i quotidiani, che di buona pallacanestro scrivono sempre meno, e bevuto il caffelatte con almeno un paio di zollette di zucchero, ho cominciato a programmare le registrazioni del giorno così da non correre il rischio di perdermi qualcosa. Stasera c’è Sassuolo-Roma di campionato. Ma anche Leicester-Liverpool in contemporanea. Più un paio di film che mi attizzano come Storie pazzesche di Pedro Almodovar che non deve essere niente male. E di basket? Ci sarebbe alle 18 Trabzonspor-Smirne di EuroCup, ma se mi fossi registrato anche questa partita probabilmente mi dovrei sul serio cominciare a preoccupare del mio stato di salute psichico. Veramente, disseminate un po’ dovunque nel drammatico palinsesto sportivo del martedì di Sky, c’erano anche le repliche di Basket Room dalle quali però, lo sapete, Dio me ne scampi e liberi. Ecco, stavo già per deporre il telecomando, quando per pura curiosità, o per crudele masochismo, ho cominciato a contare le repliche del programma che il dottore per il mio bene mi ha assolutamente vietato di vedere. Insomma, non ci crederete, ma oggi, festa della Madonna Candelora, dall’inverno siamo fora?, per ben otto volte, sottolineo otto, dalle dieci a mezzanotte, Giovanni Bruno o Bruno Giovanni, fa lo stesso, ha riproposto la minestra riscaldata del salotto di ieri sera. Dove mi dicono fosse ospite MaraMeo Sacchetti. E tutto questo solo per farmi incavolare di brutto? Anche a costo d’essere lui licenziato in tronco da Sky? No, non è possibile. Ed in effetti forse ho esagerato e così mi sono subito rasserenato preferendo pensare che la crisi non ha risparmiato neanche la televisione di Murdoch se in un giorno è stata costretta a mandare in onda otto repliche di Basket Room, il talk show più barboso del mondo come mi suggeriscono di scrivere quelli che dal loro medico hanno avuto il permesso di poterlo guardare. Volto allora in fretta pagina. E piuttosto, senza più diavoli per capelli, scendo mortificato nell’inferno della serie A dove mai avrei pensato di trovare all’ultimo posto la Torino di Frank Vitucci sola e abbandonata persino da Capo d’Orlando. La quale nel posticipo di ieri sera ha preso di nuovo a ceffoni la Virtus e l’ha maltrattata appaiandola in classifica con in più il vantaggio, non da poco, d’essere 2-0 nei confronti della povera bolognese che non ha neanche i soldi per cambiare l’allenatore. Se non sbaglio, mancano dodici giornate alla fine della stagione e quindi può succedere ancora proprio di tutto in coda al campionato del ciapa no. Al punto che, se oggi come oggi mi chiedete chi retrocederà in A2, mi mettete in serio imbarazzo. Il bello è che Varese neanche vuol prendere in considerazione questa ipotesi. Eppure ha segnato appena quattro punti nell’ultimo quarto di Pesaro. La quale a sua volta, sentendo i sussurri (televisivi) del bordo parquet, aveva già licenziato l’incolpevole Riccardo Paolini al termine del terzo periodo chiuso per la verità in ritardo di 16 lunghezze dalla squadra di Paolo Moretti. Insomma il gatto si mangia e si rimangia la coda e del doman non v’è certezza. Perché nessuno vuol soprattutto ammettere d’essere la più brutta delle cinque cenerentole. E non dico sei perché Caserta ha pur sempre sei punti più di Torino e un paio di vittorie le dovrebbero bastare per mettersi in salvo. Di sicuro però nessuna tra Varese, Bologna, Pesaro, Capo d’Orlando e Torino sa riconoscere i propri errori e le sue scelte comunque sbagliate in partenza o in corso d’opera. Di modo che sapete cosa vi dico anche a costo d’essere antipatico? Che non mi dispiacerebbe se alla fine di un’infinità di chiacchiere scendesse in seconda serie la più presuntuosa del lotto. Che non vorrei fossero la Virtus di Crovetti o la Varese di Coppa. Anche se la vedo più nera per Torino, Pesaro e Capo d’Orlando. A proposito di nero vi butto là tanto per gradire, e per non smentirmi mai, un indovinello. Sapete qual è la nazionale che Ciccioblack vorrebbe allenare? Pensateci bene. E’ facile. Ovviamente quella di Montenegro. Boscia Tanjevic permettendo. Ma non credo. E intanto il tormentone continua.