Sono giorni molto caldi. E non mi riferisco alla prima finale scudetto in fondo abbastanza tiepida. A parte l’espulsione di Dustin Hogue che barufferebbe anche con il suo barbiere che gli ha tagliato troppo alta la frangetta. La fumata nera di Andrea Trinchieri è arrivata al Forum che ancora Milano e Trento dovevano affilare le lame e non si parlava d’altro a bordo parquet facendosi aria con i ventagli. Tanto che persino Mamma Rosa ha annusato la notizia che le è passata sotto al naso e oggi l’ha scritta mentre il coro della chiesa intonava l’alleluja brava gente e la Banda Osiris incassava l’ennesima sconfitta del suo triste tramonto. Dunque Gas Gas ha detto no ad Alessandro Dalla Salda e così adesso solo Marco Martelli, ex general manager di Casale Monferrato e giornalista di Repubblica, è riuscito ad infiltrarsi nella Virtus. Trinchieri non ne ha fatto una questione di soldi, assicura la Gazzetta. E posso anche crederle. Nonostante tra domanda e offerta ballassero almeno centomila euro. Che non sono proprio due lire, ma comunque un anno e mezzo di stipendi di Alessandro Ramagli. Piuttosto il tira e molla tra il club e il tecnico, che ha vinto tre campionati di fila in Germania ed è stato inspiegabilmente licenziato dal Bamberg a metà del quarto anno, era durato troppo a lungo perché alla fine la corda non si spezzasse come quasi sempre succede ed è accaduto pure stavolta. D’accordo, ma la materia del contendere qual è stata? Da una parte a Trinchieri dispiaceva di star fuori dall’EuroLega e di fare un passo indietro nella sua carriera lontano dall’Italia. E va capito. Dall’altra come poteva Dalla Salda accontentarlo nella richiesta sine qua no di rinunciare a Pietro il grande Aradori che ha un contratto biennale superiore persino a quello che era stata offerto allo stesso Gas Gas? Il quale avrebbe voluto Shavon Shields, e chiamalo scemo, oltre ad Hackett, che ha chiuso con il Bamberg, e magari a Diego Flaccadori. E quindi per Aradori non ci sarebbe stato più posto nelle vu-nere. Vi sembrerà un po’ strano, e lo comprendo, che vi parli di mercato nei giorni più caldi del nostro basket. Ma il discorso sullo scudetto mi sembra già chiuso. Se mai è iniziato. Così come non mi sembra carino che vi ricordi sempre cosa vi avevo detto sin dal primo giorno di scuola. Sarei anch’io uno sfigato pavoncello. Semmai resta da stabilire per quanto tempo ancora si prolungherà l’impari sfida tra una squadra che tiene 40 minuti in panchina Abass e spedisce in tribuna Theodore e M’Baye, dei quali, dite la verità, vi eravate dimenticati, e un’altra che ha già fatto i miracoli con il magnifico Toto Forray in regia e deve affidarsi sotto canestro a Lechthaler quando l’uno e 98 (scarso) che è Hogue becca un antisportivo più tecnico e deve lasciare il campo una volta su tre. Una vittoria di sicuro i gatti di Buscaglione la strapperanno anche ai tenori di Pianigiani, e forse pure un paio, ma sarei un ipocrita se vi raccontassi che ne possono portar via quattro nelle prossime sei partite. O vi devo ripetere che la storia del mio Nazareno all’Armani mi ricorda molto quella di Acciuga Allegri alla Juve? E allora vai con il mercato che arde. Telegraficamente perché mi ero scordato che c’è anche il calcio con i playoff di serie B e Venezia-Palermo e Cittadella-Frosinone. Incrociando le dita. Dunque la Virtus cambia rotta e salta su Luca Banchi: alternative non ne vedo. Né Djordjevic, né Buscaglia. Scommettiamo? L’altra Bologna oggi si è separata da GianMarco Pozzecco che con la Fortitudo in A2 non ci sarebbe comunque rimasto perché pure lui avrebbe voluto rivoluzionare la squadra che ha invece almeno cinque italiani con contratti blindati anche per la prossima stagione. Si scompigliano le carte in tavola. Ed è bufera. Perché domani il Poz avrà un colloquio con Torino che l’aveva già cercato a febbraio durante la Coppa Italia di Firenze poi vinta dalla Fiat. E per questo non se ne fece più niente. Dunque Buscaglia non si muove da Trento. E ancora: Massimo Maffezzoli, assistent coach di Sacchetti in nazionale, sarà il vice ad Avellino. Ma di chi? Sembrava tutto concluso per Menetti alla Sidigas. Sembrava. Domenica si è fatta invece avanti Treviso in una cena a Preganziol con un buon triennale e Max Chef si è forse stancato di aspettare che patron De Cesare, che ogni tanto scompare con l’elicottero, mettesse una benedetta firma sul contratto che ha sul tavolo da almeno una settimana. Ecco, questa è la news del giorno che apre nuovi scenari anche per Avellino che magari tornerà alla carica con Artiglio Caja. Il buon Marco Ramondino rischia così di rimanere con il cerino in mano e di bruciarsi le dita. A meno che non bussi alla porta dell’avellinese proprio la Sidigas o addirittura la Fortitudo che alla guida della Novipiù ha appena eliminato. Zitta zitta la Reyer compra: si è assicurata Valerio Mazzola che rincorreva da un sacco di tempo soffiandolo alla Fiat ed è molto vicina a Marco Giuri che non vuol più stare a Brindisi. Il che significa che Andrea De Nicolao dopo appena una stagione lascerà forse Venezia. Mi spiace. Stefano Gentile fa gola a Varese che non nuota nell’oro. Ma ora scappo sotto la doccia perché scoppio dal caldo. A domani. Sempre dal Forum.